Cultura & Società, In rilievo

IL PRESEPE DI TORRICELLA SICURA TORNA AD AFFASCINARE NEL MUSEO ETNOGRAFICO LE GENTI DELLA LAGA di Pietro Serrani

 

Anche quest’anno, nonostante la pandemia da Covid-19, il presepe più grande d’Abruzzo – per estensione – ha riaperto i battenti al pubblico. Lo ha fatto, però, quasi in sordina per evitare gli assembramenti e rispettare le regole delle norme vigenti, emanate dal Governo centrale. L’emblema natalizio è allestito nel Museo Etnografico Le Genti della Laga, in via Rita Censoni, traversa di via Giorgio Romani, sotto i parcheggi di piazza San Paolo.

Oltre al presepe, il Museo ha altre due sezioni ben distinte da visitare con dei percorsi ragionati e coinvolgenti. Una parte museale relativa alla passata civiltà contadina, ed urbana, della nostra montagna teramana; l’altra, invece, è composta da miniature, in scala 1:4/5, che, mediante piccoli congegni, si animano e rappresentano scene di vita del mondo rurale e nostrano. E’ un luogo incantato, un’eccellenza, non solo per l’antichissima Turricellam, ma anche per l’intero Abruzzo pedemontano. Appena si varca la porta del Museo – la struttura è priva di barriere architettoniche – si respira già un’aria di pace e serenità, come se si venisse trasportati in un’altra realtà, dove scene e ritmi di vita sono più lenti e più veraci di quelli moderni. Si ammirano le tipiche capanne agresti e le varie fasi della pastorizia: transumanza, cardatura e tessitura della lana. Si rimane incantati ad osservare i piccoli interni delle abitazioni in pietra a più piani, con botteghe sottostanti fornite di attrezzature d’epoca, per i tanti lavori artigianali che si eseguivano a mano. E si arriva, infine, al cospetto della Natività, ovvero del presepe vero e proprio. Quest’anno, poi, è stato allestito anche uno spazio per custodire i vari libri di abruzzesistica. Ogni volta che torniamo a visitarlo, troviamo sempre qualcosa di nuovo, o meglio, d’antico. Un Museo in continua evoluzione. L’anno scorso, per esempio, se non ricordo male, era stata approntata una saletta per videoproiezioni dove si mostravano i vari cinegiornali trasmessi dall’Istituto Nazionale Luce.

Dal 2003 – anno della sua prima edizione – ad oggi, migliaia di persone hanno avuto modo di visitare il “piccolo mondo antico” di Gino Di Benedetto – il “mastro muratore” dall’animo sensibile – spinto da una forte passione per il tempo andato, per il vissuto, per l’antico. Il Museo Etnografico Le Genti della Laga è uno “scrigno”, dove si custodisce la nostra identità, la memoria delle nostre radici. In fondo, è all’interno di un territorio ben circoscritto che ci si identifica, con le proprie tradizioni, i propri dialetti e i relativi usi e costumi. Qualche anno fa, anche Osvaldo Bevilacqua, conduttore del programma Sereno Variabile, trasmesso da Rai 2, volle conoscere ed intervistare Gino Di Benedetto, portando il Museo torricellese alla ribalta nazionale.

Lo stabile, dove è ubicata la struttura, è concesso gratuitamente dall’Amministrazione comunale di Torricella Sicura (presieduta dal sindaco Daniele Palumbi e dal suo vice Marco Di Nicola), la quale sostiene anche le spese per l’erogazione dell’energia elettrica.

Quest’anno sarà possibile visitare il Museo solo previa prenotazione, consultando il sito del Museo in rete. L’ingresso, come sempre, è gratuito.

 

pietro.serrani@tin.it

 

Pubblicato gi・ sul quotidiano  La Citt・, di Teramo, del 15  dicembre 2020

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