DOPO IL TEATRO VALLE A ROMA, ANCHE IL DERBY “MUORE” A MILANO
MILANO – Il teatro Derby, dal 2008 in via Pietro Mascagni a Milano quale continuazione del locale dallo stesso nome e del Teatro delle Erbe Produzioni che era in via Mercato, dopo i tanti “apri e chiudi” per l’agibilità, ha ricevuto lo sfratto.
Un atto che nessuno si aspettava, a partire dalla produzione, dal Consiglio di zona e dai cittadini che vedono in questa struttura l’ultimo esempio di teatro-laboratorio per artisti che ripercorrono le vie di Teocoli, Colombi, Lavezzi, Abbatantuono, Bisio, Boldi, Covatta, Villaggio, Iacchetti, Valdi e tanti altri.
Purtroppo a Milano, capitale della cultura, che si prepara ad accogliere l’Expo 2015, è dal 2000 che ben 20 “luoghi di cultura” sono stati chiusi e non è ancora finita la “moria”. Anche lo Smeraldo, teatro storico, è prossimo alla chiusura per far posto a commercializzazione dell’area.
Il Derby, grazie a Teo Teocoli, Mauro Lavezzi e Maurizio Colombi, ha dato voce in questi anni ad un gran numero di nuovi artisti di fama nazionale e molte giovani proposte che poi si sono affermate nel campo del cabaret. Ieri sera si è tenuto l’ultimo spettacolo, Caveman con uno straordinario Maurizio Colombi, e con esso si chiude il sipario.
Il prossimo settembre si devono restituire i locali alla banca che ne gestisce la proprietà, che è del Comune di Milano. Lo stesso Comune che si era impegnato a far rivivere il classico marchio “DERBY” per le nuove generazioni.
Le amministrative del 2011 hanno cambiato il governo della città. Ora si spera che sia data una risposta che ” o cancelli lo sfratto, o sia data una sede alternativa, anche se decentrata”. Milano è ricca di spazi non utilizzati al meglio, che potrebbero essere usati allo scopo.
Giuliana de Antonellis
