Abruzzo

Chieti. Ambito riconoscimento del Governo tedesco ad un cittadino di Chieti: Nicolino Di Camillo

Chieti, 17 Aprile ‘10, Sab. S. Roberto – Anno XXXI n. 140 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. di.Ch n. 1/’81


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Ambito riconoscimento del Governo tedesco ad un cittadino di Chieti: Nicolino Di Camillo

CHIETI, 20 Marzo ’10 – «Il Presidente della Repubblica Le ha conferito, in riconoscimento dei suoi meriti nelle relazioni italo-tedesche, l’ordine al merito della Repubblica tedesca.» E’ parte della lettera con la quale l’ambasciatore Dr. Rainald Steck, capo del protocollo del Ministero degli Esteri della Germania, comunica al nostro concittadino, Nicolino Di Camillo, il conferimento dell’alto riconosci-mento. Ne è seguita una splendida cerimonia, durante la quale intorno al personaggio, oltre alle personalità tedesche, si sono stretti amici e parenti appositamente venuti dall’Italia, tra cui il dott. Marino Mincone e signora Carla, di Torrevecchia Teatina, di cui è stato sindaco per due legislature, e il nipote Antonio Di Primio, avviato alla ristorazione proprio dallo zio Nicolino, proprietario di un Ristorante-pizzeria in una cittadina vicino a Würzburg.

Di Nicolino Di Camillo stampa e televisione, italiana e tedesca, si sono occupate in ripetute occasioni, per la sua geniale intraprendenza dimostrata non solo nel settore della ristorazione ma, forse unico tra gli italiani in Germania, anche nei rapporti con le autorità tedesche e gli emigranti italiani che hanno sempre trovato in lui un preciso riferimento, un uomo sempre disponibile, con generosità, a soccorrere quanti tra gli italiani ne avessero avuto bisogno.

Nicolino è noto per aver fondato due ristoranti di successo, “Sabbie di Capri” e “Grotta azzura” a Würzburg, importante città della Baviera, sede di vescovado e di università, e per aver fatto conoscere ai tedeschi la pizza napoletana. Ma anche per la sua attività benefica. In riconoscimento della sua meritevole attività, gli era già stato conferito nel febbraio 2008, dal Presidente Napoletano, il titolo di Commendatore della Repubblica italiana. I Riconoscimenti conferiti da entrambi gli Stati, italiano e tedesco, scandiscono la vita di un Uomo, un abruzzese di Chieti, che con la sua attività oltre i confini della Patria ha saputo onorare la sua gente. E noi gliene siamo grati.

M.S.

Nella foto (da sinistra): il primo sindaco di Würzburg Georg Rosenthal, Janina e Nicolino di Camillo

con l’ambasciatrice Heidrun Tempel. (Foto A. Kriener)

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ABRUZZOpress – N. 140 del 17 Aprile ’10                                                                                                                              Pag 2

Un abruzzese di Chieti che ha conquistato il cuore (e la gola) dei tedeschi

La storia esemplare di Nicolino Di Camillo

di Marino Solfanelli

La storia del nostro concittadino Nicolino Di Camillo, narrata in estrema sintesi, è veramente eccezionale. Figlio di onesti lavoratori, ha vissuto la sua giovinezza tra il lavoro e la spensieratezza, come tanti giovani abruzzesi educati ai sani principi tradizionali. La sua prima esperienza lavorativa, dopo gli studi d’obbligo, fu quella di commesso in un negozio di divise e fregi militari, che affacciava nel centro storico della città di Chieti, la Via Arniense. Fu forse proprio in quel negozio, tra divise, fregi e mostrine, che Nicolino cominciò a sognare il suo futuro nella carriera militare; così, nel 1939, appena diciottenne, è arruolato allievo sott’ufficiale di carriera, assegnato al Corpo automobilistico di Bologna ove, il 1 dicembre dello stesso anno, inizia un impegnativo corso di addestramento.

Poi, come tanti altri giovani italiani, viene coinvolto nelle vicende belliche. Nel 1941 viene impegnato nell’occupazione del Balcani; negli anni 1942-1943, con il grado di Sergente, partecipa alla campagna di Russia ove subisce il congelamento di 2° grado al piede sinistro, di conseguenza destinato ad un periodo di convalescenza.

Dopo lo sbandamento dell’8 settembre, in virtù della notevole esperienza acquisita nel settore della motorizzazione, viene impiegato come autista civile dalle truppe inglesi, alla guida di auto pesanti. In uno dei viaggi per il trasporto di materiale e pezzi di ricambio per automezzi, tra Italia, Austria e Germania, Nicolino Di Camillo giunge a Norimberga, in Baviera. Dove viene trasferito come lavoratore civile alle dipendenze delle truppe americane, con l’incarico di kitchen help (aiuto cuciniere), nella stessa città bavarese. Qui conosce Mr. Silvio Coletti, un italo-americano di origini abruzzesi, che aprì le vie del successo al nostro concittadino.

Mr. Coletti, direttore di viversi Club americani, ama intrattenersi con Nicolino poiché gioiva potersi esprimere con un abruzzese in dialetto abruzzese, la lingua della terra d’origine dei suoi genitori. Fu in una delle tante conversazione che Mr. Coletti suggerì a Di Camillo l’idea che, realizzata, darà l’avvio alla splendida fortunata avventura: «Perché non aprire un ristorante, anche piccolo, con cucina italiana, e specialità la pizza? Il successo sarebbe assicurato.»

Così racconta Nicolino Di Camillo: «L’idea mi piacque, e mi misi subito a pensare come realizzarla. In quegli anni, 1948-1949 non ero nella possibilità di attuarla.»

Ma la Dea bendata è dietro l’angolo, nelle leggiadre sembianze di una bellissima ballerina di danza classica del Teatro dell’Opera di Norimberga: Janina, di cui Nicolino s’innamora, e che un giorno diventerà sua moglie.

Sarà il padre di Janina, Max Schmitt, che troverà un locale nella sua città, Würzburg, una ridente e bellissima città della Baviera, a 100 km da Norimberga, attraversata dal fiume Meno, totalmente distrutta dalla guerra; nel suo interland, numerosi sono gli insediamenti di truppe americane.

Nasce così un piccolo ristorante dal nome esotico ed accattivante: “Sabbie di Capri”; solo 40 posti, ma tanto amore e ferrea volontà di farcela. Cucina italiana con cuoco italiano: Valerio, di origine piemontese, che Mr. Coletti sottrae ad un Club americano e mette a disposizione dell’amico chetino. Il successo è immediato: “Spaghetti al sugo con polpette” (spaghiti meat souce meat balls), è un piatto della cucina povera abruzzese, ma per le truppe americane di stanza nel territorio, soprattutto gli italo-americani, i primi clienti, è la “specialità della casa”. E poi la “Pizza”, nelle diverse composizioni. Come dice la canzone napoletana?: “Chella voleva la pizza, la pizza e niente cchjù”. E i soldati americani “volevano la pizza”, e una volta partiti gli americani, subentrarono i tedeschi, che poterono assaporare finalmente la deliziosa “pizza napoletana”, portata in Germania da un abruzzese di Chieti.

E’ il “primo miracolo commerciale” della Germania del dopoguerra: La pizza napoletana – con “gusto” americano – di Nicolino Di Camillo, solitario primo protagonista di un evento. Oggi in Germania esistono oltre 30 mila tra ristoranti e pizzerie italiani.

Ma Nicolino Di Camillo, al quale oggi vengono conferiti autorevoli riconoscimenti, non è stato solo colui che ha fatto scoprire la pizza napoletana ai tedeschi, egli ha rappresentato un preciso ed importante punto di riferimento per gli italiani in Germania, conquistandosi il rispetto e la considerazione delle autorità tedesche con le quale ha collaborato nell’interesse dei nostri connazionali. In definitiva una sorta di “ambasciatore” delle civili ed oneste tradizioni del popolo italiano ed abruzzese. Ed è stato proprio questo la caratteristica di un uomo generoso che, con il suo agire, ha onorato se stesso, l’Italia e l’Abruzzo.

ABRUZZOpress è inviato ad autorità, enti, agenzie ed organi d’informazione regionali, nazionali, esteri

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