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Riflessioni su “Silverciciar: chiacchiere in racconti e poesie”  di Silvia Vercesi, pp. 147, Apollo Edizioni, 2022 di Gianluigi Chiaserotti

 

Silverciciar: chiacchiere in racconti e poesie” della collega Silvia Vercesi è una raccolta molto originale di racconti e di poesie, con intermezzi di collegamento molto precisi.

Infatti quest’opera poetico-letteraria, oserei scrivere, è divisa in sei capitoli: “Ricordi dei tempi che furono”; “Riflessioni sulla nostra società, sui nostri tempi e sul nostro prossimo futuro”; “Quando è la natura ad ispirare”; “I luoghi del cuore”; “Quando ci sono i sentimenti: poesie d’amore ma non solo” e “Tre piccole storie da paura (ma non troppo)”.

Silvia, con un linguaggio scorrevole ed in una forma italiana che dire perfetta è poco, “chiacchiera” di lei, delle sue passioni, delle sue scelte di vita, della sua famiglia, delle sue origini, del suo e del nostro passato (mai dimenticare chi è stato prima di noi), della sua più che giusta passione per la buona cucina (che ci sta sempre bene), di alcuni luoghi a lei cari (l’amata Puglia da cui la sua famiglia è originaria), ma anche della nostra natura che ci circonda, dei tempi in cui viviamo (spassosissimo è un racconto ambientato nel periodo Covid in cui per uscire dovevamo fare i salti mortali), ma anche del nostro ipotetico futuro.

Alle volte tutte le considerazioni che riporta la Vercesi appaiono come un sogno e lei, per mano, ci conduce in questi momenti.

In codesta pubblicazione, sempre con vera ed unica originalità, il tutto si articola in svariati quadri, che potrebbero tranquillamente essere ciascuno una narrazione a sé stante.

Meglio di qualsivoglia recensione, l’Autrice nella sua “Introduzione” ci espone, con uno stile fluido e lineare, l’intera pubblicazione:  «In questa antologia, che si ispira sì ad esperienze autobiografiche, credo però che un po’ chiunque di noi ci si possa ritrovare, perché quello che è patrimonio personale puo’ essere universale e viceversa […]».

Sono lavori, come dice il titolo, quasi come una chiacchierata in prosa ed in rima, ma anche con disegni (ulteriore passione dell’Autrice) e fotografie esplicative.

Singolare è la parola onomatopeica del titolo “Silverciciar”, che fa captare benissimo la forma della “chiacchierata” base appunto del lavoro.

Poi nell’ultimo capitolo ci sono tre racconti da brivido molto profondi, e ciò antica passione di Silvia Vercesi.

Comunque ringraziamo la Nostra per aver avuto il coraggio di porre per iscritto la sua vita, le sue impressioni, le sue speranze in un modo veramente originale.

Ed è sicuramente un ottimo inizio di una proficua e foriera carriera di scrittrice, di narratrice e di vera osservatrice della nostra Società.

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