In rilievo, Teramo e Provincia

-“VAL VIBRATA”- SCOPERTI NR.16 LAVORATORI IN NERO – ALL’INTERNO DI UN BORSETTIFICIO-VIOLAZIONI AL PROTOCOLLO DI SICUREZZA COVID-19 E DEL GREEN PASS ALL’INTERNO DELLE AZIENDE, ALLE NORME IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO.

CHIUSURA DI UN BORSETTIFICIO- DENUNCIATE DUE PERSONE, IL DATORE DI LAVORO E IL LAVORATORE IN STATO DI CLANDESTINITA’ SUL TERRITORIO ITALIANO.

Prosegue in tutta la provincia di Teramo l’attività del Nucleo Carabinieri
Ispettorato del Lavoro di Teramo, nei vari settori produttivi per il controllo
dell’applicazione del protocollo di sicurezza COVID-19, sul contrasto al
lavoro irregolare e sulle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro,
alla luce del nuovo D.L. nr.146/2021 che ha inasprito sia le sanzioni in
materia di sicurezza prevedendo l’applicazione della sospensione
immediata dell’attività delle aziende quando venga riscontrata la mancata
redazione del Documento di Valutazione dei Rischi e la Formazione dei
lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nella “Val Vibrata” il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, in
collaborazione con l’Arma Territoriale e i Carabinieri Forestali, al termine
di una attivita’ ispettiva effettuata sulla verifica dell’osservanza, nei
confronti del personale occupato, delle norme di tutela dei rapporti di lavoro,
legislazione sociale, sicurezza nei luoghi di lavoro e nell’ambito della
corretta applicazione del protocollo di sicurezza COVID-19 e sulla
certificazione verde dei lavoratori (GREEN PASS), ha proceduto al
controllo di un borsettificio (produzione e assemblaggio borse di famose
griffe), gestito da una cittadina di nazionalità Cinese W.X.. All’atto del
controllo, all’interno dell’opificio sono stati trovati nr.19 lavoratori tutti
di nazionalità Cinese, di cui 16 (in nero), senza un regolare contratto di
lavoro. Si è accertato che la ditta individuale non rispettava i contenuti del
protocollo condiviso di regolamentazione delle misure di contrasto e
contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro;
14 lavoratori non risultavano aver il certificato verde (green pass). Inoltre
la titolare firmataria dell’opificio non rispettava gli obblighi previsti dal
D.lgs nr. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, relativi alla
mancata redazione del Documento di Valutazione dei rischi, formazione e
informazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro dei lavoratori, mancata
nomina del medico competente e del RSPP, misure antincendio, pulizia dei
luoghi di lavoro, impianto elettrico e la cassetta primo soccorso.
Tra i lavoratori controllati veniva individuato anche un cittadino cinese in
stato di clandestinità sul territorio Italiano, Z.B. il quale è stato
accompagnato presso la Questura di Teramo per le procedure di espulsione.
Quest’ultimo è stato deferito in stato di libertà alla competente A.G. per aver
fatto ingresso ed essersi trattenuto nel territorio dello Stato Italiano in
violazione alle disposizioni del D.lgs. nr. 286/1998.
A carico della titolare della ditta venivano adottati un provvedimento di
sospensione amministrativa dell’attività imprenditoriale per aver impiegato
nr. 16 lavoratori in nero su 19 dei lavoratori presenti sul posto di lavoro pari
l’84,20 %; un provvedimento di sospensione amministrativa “immediata” ai
sensi del nuovo D.L. nr.146/2021 per gravi violazioni in materia di sicurezza
sui luoghi di lavoro; un provvedimento di sospensione amministrativa
dell’attività imprenditoriale per gg. 5 (cinque) per gravissime violazioni al
protocollo di sicurezza COVID-19 all’interno delle attività produttive.
Per le misure COVID, veniva sanzionata oltre che la titolare dell’opificio
anche i 14 lavoratori non muniti di green pass.
Complessivamente sono state elevate sanzioni amministrative per un
importo di euro 78.620,00 di cui euro 9.200,00 per sanzioni COVID-19 e
ammende per euro 16.000,00.
Inoltre la titolare della ditta W.X. è stata deferita in stato di libertà alla
competente A.G. per aver occupato nr. 1 cittadino extracomunitario in stato
di clandestinità sul territorio italiano e per gravi violazioni in materia di
sicurezza.
“Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, è un Reparto si specialità
dell’Arma dei Carabinieri istituito nell’anno 1926, con sede in ogni
provincia, alle dipendenze funzionali dell’Ispettorato Territoriale del
Lavoro. Presso la sede di Roma dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro è
istituito, alle dipendenze del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali il
Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro con un Reparto Operativo a
cui sono affidate responsabilità di polizia giudiziaria in ambito nazionale,
integrati con Nuclei Operativi istituiti presso i cinque Gruppi Carabinieri
Tutela Lavoro, Milano, Venezia, Rona, Napoli e Palermo, da cui dipendono
le 101 articolazioni periferiche provinciali, i Nuclei Carabinieri Ispettorato
del Lavoro (NIL).
La tradizionale capacità delle strutture dell’Arma di adeguarsi al mondo che
cambia, costituisce ancora una volta, nel caso specifico, un significativo
valore aggiunto, delineando un nuovo modello operativo che vede il militare
dell’Arma, o meglio il Carabiniere ispettore del lavoro in una posizione di
rinnovata centralità sociale, che accorpa le competenza amministrative
dell’Ispettore del Lavoro e investigative proprie dell’ufficiale di Polizia
Giudiziaria nei delicati compiti di tutela dei lavoratori e degli imprenditori
onesti, vigilanza sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui
luoghi di lavoro, prevenzione e contrasto dei reati connessi allo sfruttamento
lavorativo e, più in generale, di ambito giuslavoristico”.

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