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Giulianova sotto le bombe 1943-1944 di Walter De Berardinis

 

 

Giulianova sotto le bombe 1943-1944

di Walter De Berardinis

(C)

“Le bombe non scelgono. Colpiscono qualunque cosa.”

Nikita Sergeevič Chruščёv

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Settanta anni fa, nel mese giugno, terminavano i pesanti bombardamenti sulla nostra città. Anche durante il primo conflitto mondiale Giulianova subì tre bombardamenti dal mare ad opera della Marina imperiale austro-ungarica, il 17 giugno 1915, con gli incrociatori leggeri SMS Novara e SMS Admiral Spaune; il giorno seguente fu affondato nel mare antistante Giulianova il battello “Maria Grazia” (o piroscafo “Grazia” per la Regia Marina Militare Italiana) costruito nel 1883, con un solo ponte, in materiale in ferro, di stazza lorda di 1.373 e netta 782, del compartimento di Catania dell’armatore Sampieri Rosario di Gaetano, con nessuna vittima. Il bollettino di guerra dello stato maggiore della regia marina a firma dell’Ammiraglio Paolo Emilio Thaon di Revel riportava testuali parole: “Un piccolo piroscafo mercantile il “Maria Grazia” è stato ieri fermato e affondato nell’Adriatico da un cacciatorpediniere austriaco. L’equipaggio è salvo e ha approdato alla nostra costa presso la marina di Silvi (a nord di Pescara)”. I naufraghi furono salvati e rivestiti alla meglio con indumenti della marina austro-ungarica. La Capitaneria di Porto di Ancona indagò sull’accaduto ma non fu semplice capire se erano stati colpiti dalla stessa nave che aveva bombardato la città, oppure la nave silurante Tb 57T.

 

Mio padre Carlo (Cologna paese 1924 – Giulianova 2003), mi raccontava spesso della dura esperienza della guerra a Giulianova; quando da piccolino andavamo nella casa di campagna dei nonni, in contrada Campocelletti di Colleranesco, mi indicava il punto esatto dove, insieme agli altri fratelli, Vincenzo e Arduino (il terzo, Aldo, era stato già internato nei campi di concentramento tedeschi IMI in Germania), costruì un rifugio antiaereo scavando una grossa buca per loro e gli altri familiari. Poi con il tempo, il rifugio fu sacrificato alle attività agricole e andò distrutto.

I racconti di quel brutto periodo mi hanno sempre incuriosito e mi hanno portato a raccogliere, nel tempo, documenti, foto, film, libri e testimonianze locali e nazionali.

Ho preso come riferimenti i testi di Andrea Palandrani: 25 aprile: anche Giulianova ha vinto! nel 2007 e Giulianova nel biennio ’43-’45 del 2008, i più utili sull’argomento per comprendere gli avvenimenti di quel periodo. Ho cercato di integrare i testi di Palandrani con la ricerca di documenti, anche degli stessi alleati che 70anni fa combatterono per liberare la nazione dall’invasione nazista. Ho comparato i dati, li ho riuniti in modo da non tralasciare nessuna notizia (per questo motivo ho deciso di citare anche date in corrispondenza delle quali ho trovato la seguente dicitura: “nessun dato da segnalare”); quando ho trovato dissonanze ho contattato gli enti competenti che mi hanno fornito chiarimenti (gli enti, e le persone che li rappresentano, sono quelli citato nei ringraziamenti in coda al contributo). Ho cercato quindi, di stilare , sperando di non incorrere in errori o omissioni, quasi una cronaca che riguarda i seguenti periodi: ottobre – dicembre 1943; gennaio – giugno 1944.

I bombardamenti sulla nostra città furono eseguiti dalla USAAF (United States Army Air Forces), RAF (Royal Air Force), SAAF (South African Air Force), RAAF (Royal Australian Air Force).

I comandi militari erano diversi e dipendenti dale situazioni che si venivano a creare nei vari teatri di guerra: NATBF (Northwest African Tactical Bomber Force); MAAF (Mediterranean Allied Air Force); NASAF (Northwest African Strategic Air Force); DAF (Desert Air Force); NATAF (Northwest African Tactical Air Force); MASAF (Mediterranean Allied Strategic Air Force), NACAF (Northwest African Coastal Air Force); MEAC (Middle East Air Command); TBF (Tactical Bombing Force).

I bombardieri impiegati furono tanti: B-25 (Il North American B-25 Mitchell), B-17 (chiamato Fortezza Volante), B-24 (Consolidated B-24 Liberator), Lancaster (Avro 683 Lancaster) ed Halifax (Handley Page Halifax); questi ultimi lasciavano cadere bombe devastanti di una portata variabile tra 3.600 kg e 10.000 kg.

Nel maggio del 1944 furono usati anche i caccia bombardieri americani Republic P-47 Thunderbolt, per le incursioni di mitragliamento. Il compianto Miche Corbo, per primo, provò a raccogliere tutti i fatti accaduti oltre 70 anni prima; nel 2003 e grazie alla associazione Cocivis da lui fondata, istituì la giornata del ricordo che fu commemorata per alcuni anni.

Michele Corbo, in base ai dati che aveva raccolto, sosteneva che Giulianova subì 111 bombardamenti di cui 6 navali, dal 31 agosto 1943 al 27 aprile del 1944. I morti furono 24, più 28 morti per altre cause. Un documento ufficiale della Prefettura di Teramo, citato da Andrea Palandrani, riferisce il bilancio di 23 morti e 46 feriti.

 

Ottobre-dicembre 1943

12 ottobre, ore 16:00. Primo attacco a Giulianova, colpito un treno militare tedesco causando 23 morti e 43 feriti e anche la morte di un civile.

13 ottobre, ore 07:00. Colpito il tratto ferroviario, operazione sotto il XII° Comando con i Bombardieri B-25 e B-26, integrati dai caccia della RAF e DAF per colpire truppe, approvvigionamenti, treni, camion, e le comunicazioni con le retrovie.

14 ottobre, ore 14:30. Bombardati i ponti ferroviari e stradali, 2 morti e 4 feriti. In azione i B-17 e B-24.

22 ottobre, ore 03:00. Primo bombardamento notturno durato oltre un’ora, 2 morti e 1 ferito.

26 ottobre. Nessuna segnalazione importante.

29 ottobre, ore 10:30 e 12:30. Bombardati porto e stazione FS. “Attaccata con successo – scriveranno i piloti nei rapporti al Comando della XII Air Support e agli altri comandi, NATBF, RAF e DAF – siamo costretti, dalle cattive condizioni meteo, ad abbandonare diverse missioni. Il tenenete Gaughan viene ricoverato in ospedale e sostituito dal tenente Tintori, il quale assume il ruolo di ufficiale assistente operativo. Durante tale periodo e per una settimana, il capitano Bianco entra in servizio come ufficiale dei servizi segreti per il gruppo.”

30 ottobre, ore 09:10, 12:19 e 14:40. Bombardata la zona del porto, bilancio finale 1 morto e 2 feriti. Il comando NATBF con i suoi B-25 e il comando Air Support XII, comunicano “abbiamo colpito ponti, svincoli, mezzi di trasporto per lo smistamento di materiale da cantiere e veicoli in diverse località, tra cui Giulianova.”

3 novembre, ore 08:00 e 13:20. Bombardati porto e ferrovia.

5 novembre, ore 20:30. Per la prima volta viene colpita la parte alta della città, bilancio 2 morti e 3 feriti

12 novembre, nessuna segnalazione di rilievo.

13 novembre, ore 7:00, 15:00 e 16:00. Il XII Comando supporto aereo caccia-bombardieri, insieme con gli aerei della RAF e DAF, colpiscono il porto, la ferrovia e le strade principali.

18 novembre. Truppe germaniche occupano la zona del porto.

20 novembre. Sempre la XII° Air Force, la RAF e DAF, con i loro velivoli da combattimento svolgono senza incidenti delle ricognizioni armati; il NATBF colpisce il nodo ferroviario e il porto. 21 novembre. Colpito il ponte del Salinello e la S.S. Adriatica.

27 novembre, ore 20:00. Bombardata zona alta della città con 1 ferito e almeno 8 case danneggiate.

29 novembre, ore 11:30, 20:00 e 24:00. La città viene sorvolata e colpita da quasi 40 velivoli, il bilancio 2 morti e 4 feriti. Colpiti il ponte del Tordino, la spiaggia e la direttrice per Teramo, in azione il XII° Air Force, con i B-25, in rinforzo la SAAF e la RAF. Sui diari di guerra scriveranno: “Gli equipaggi in missione oggi, contro la ferrovia, le strade e i ponti di Giulianova, se la sono cavata ottimamente. Non ci sono ulteriori voci di valore da menzionare, anche se non ci dovrebbero essere, ma per le notizie scarse che abbiamo, questa situazione vola come fiocchi di neve. La squadriglia 487: “La missione oggi era di attaccare due ponti a Giulianova in Italia. Gli aerei sono stati andati oltre il target prefissato alle 11:45, le foto mostrano esplosioni che coprono i ponti. Il portellone dell’aereo del tenente Cox è stato colpito dalla contraerea e uno dei suoi motori è stato colpito. Ha progettato di fare un atterraggio di fortuna sulla pancia dell’aereo, ma essendo ancora un luogo insicuro, ha  preferito virare per poi atterrare a Termoli, zona nord, in un campo libero. Lui e il suo equipaggio erano di nuovo al sicuro con il resto della squadriglia per l’ora di cena, l’aereo verrà riparato.”

30 novembre,  nessuna segnalazione rilevante.

4 dicembre, ore 17:30. Bombardata la pate alta della città, 1 morto e 1 ferito.

9 dicembre, ore 10:30. Bombardata l’incrocio di bivio Bellocchio e la ferrovia Giulianova-Teramo, in azione la XII° Air Force, con i B-25.

11 dicembre, ore 19:00. Colpita la zona portuale.

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Gennaio-giugno 1944

2 gennaio, ore 13:00. Colpita la zona portuale con mitragliamento e l’abitato della spiaggia.

12 gennaio, ore 14:19. Colpita la zona dell’Annunziata, il cimitero lato nord e la strada per Teramo e via 28 ottobre, 2 morti. Alla guida della XII° Air Force, arriva il Colonnello Archibald Y Smith. In azione entreranno i B-25 e il B-26. Una curiosità: il colonello Archibald Y. Smith, promosso durante la 2° guerra mondiale, comandò il Bomb Group 452 (B-17) nel Regno Unito, il 24 luglio del 1944.  Dopo pochi giorni dalla sua nomina, il 28 luglio, colpito dalla contraerea tedesca, fu preso prigioniero dai tedeschi mentre era in missione per bombardare un impianto di olio sintetico a Merseburg in Germania. Dopo la liberazione, proseguì la sua carriera nella USAF-United States Air Force, morì a 49 anni, per incidente, con il bombardiere B-26 sul Monte Hood nei pressi di Portland in Oregon. Era il 22 aprile 1949, quando, insieme al colonnello dell’esercito Walter William Hodge (45 anni) partirono da Hamilton in California per una missione per conto delle forze armate quartier generale per l’unificazione delle strutture della zona occidentale degli U.S.A.. Caso volle, che il giorno successivo, per tentare di ritrovarli, cadde anche l’aereo del tenente Bruce Wayne Spalding, 26 anni, di Vancouver, alzatosi in volo per cercarli.

16 gennaio. I tedeschi minano una parte del porto nella zona nord.

17 gennaio. Nessun bombardamento perché la zona è coperta da nubi intense. Ma ormai il carico di morte si era alzato in volo, decisero di bombardare Chiaravalle, fu una tragedia, 180 vittime, molti feriti e la completa distruzione del centro città. Anche questa data deve essere ricordata dalla nostra città per lo scampato pericolo.

22 gennaio, ore 19:00. Mitragliamento zona nord di Giulianova.

23 gennaio, ore 19:49. Bombardamento zona Annunziata e bivio Bellocchio.

24 gennaio. Sui ponti Salinello e Tordino cannoneggiamento da navi inglesi.

26 gennaio, ore 12:00. Fatti saltare una parte del molo nord, i tedeschi minano il molo sud.

28 gennaio, ore 19:00. Colpita la zona nord di Giulianova paese, ospedale civile e campagne circostanti.

27 febbraio,  nessun dato da segnalare.

29 febbraio, ore 13:00, 13:30 e 15:30. Colpiti alcuni fabbricati del paese e del lido, danneggiato caseggiato di via Braga, via Manzoni e via Ciafardoni. Si contano 10 morti e 29 feriti.

14 marzo. Salta una parte del molo sud minato dai tedeschi, gravi danni al porto giuliese.

16 marzo, ore 16:00. Colpito il lido, 1 morto.

24 marzo. La 15° Air Force con i B-24, circa 32 velivoli, attaccano ponti stradali e ferroviari sul fiume Vomano e Giulianova.

30 marzo, ore 20:00 e 22:00. Colpita la zona del lido.

31 marzo, ore 19:19. Colpita la zona dell’Annunziata.

2 aprile. Colpita la zona fiume Salinello.

3 aprile, ore12:49. Colpita la zona fiume Salinello.

9 aprile, ore 21:00. Strada di collegamento paese-lido.

12 aprile, ore 22:00. Colpite le zone del lido e Annunziata (zona Fonte Giardino) colpite più di 30 abitazioni, 1 ferito.

14 aprile, ore 14:45 e 16:40. Colpito il ponte del Salinello.

16 aprile, ore 12:49. Colpito il ponte del Salinello.

18 aprile, ore 11:49. Zona nord e ponte del Salinello.

24 aprile, ore 10:19. Colpita la zona del Salinello e la statale nord, 1 morto.

2 maggio, ore 17:30, 21:30 e 23:00. Colpita la zona del Salinello.

3, 4, 5, 9, 11, 14 e 21 maggio. Varie ncursioni aeree di poco conto, soprattutto mitragliamenti con il republic P-47 Thunderbolt.

22 maggio, ore 12:40. Colpita tutta la zona ferroviaria, 1 morto e 5 feriti. A Cologna spiaggia 8 morti e 5 feriti.

9 giugno. Si registra l’ultimo bombardamento a lido.

12 giugno, ore 23:30. Viene avvistato dalle unità aeree angloamericane una nave appoggio antistante il porto di Giulianova.

13 e 14 giugno. Scoppio di varie mine e deposito munizioni al porto.

17 giugno. Arrivo delle truppe della VIII Armata inglese.

12 settembre. Residui dell’8 ª Armata con il 280 Bty, 38 Bde, 84 Bty e 11 Bde, 90 Bty e 36 Bde, transitano a Giulianova diretti a Fano.

 

Data l’importanza della vicenda, avevo interessato, qualche tempo fa, il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e il prefetto di Teramo dott. Francesco Camerino per avere un riconoscimento, “Civile” o/e “militare” per le numerose vittime dei bombardamenti (il contributo più alto di vittime civili in tutta la provincia di Teramo) e per la presenza di due bande partigiane; purtroppo, nonostante l’informativa del locale Comando di Compagnia dei Carabinieri di Giulianova, le mie richieste venivano, più di una volta ignorate, anche dai vari consiglieri militari della Presidenza della Repubblica. Interessai inoltre, da allora, il sindaco Claudio Ruffini, il commissario prefettizio, la dott.ssa Paola Iaci e negli ultimi anni, anche il Sindaco Francesco Mastromauro; recentemente la Commissione per la toponomastica istituita per individuare nuove denominazioni di via e piazze, accolse parzialmente la mia richiesta di intitolare la ristrutturata piazza dietro il Comune alle vittime dei bombardamenti aerei, infatti è stata intitolata “Piazza Caduti 29 Febbraio 1944”. Per dovere di cronaca, mi corre ricordare che per la stessa piazza, a cura del capogruppo in consiglio comunale della lista civica “Il Cittadino Governante”, era stata proposta l’intitolazione alla memoria del Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso alla camorra. Tale proposta fu poi ritirata dallo stesso, dopo che avevo opportunamente scritto una lettera aperta. Oggi, nei miei progetti, resta l’idea di  realizzare una targa alla memoria recante il seguente testo: “La comunità giuliese, nella memoria ancora viva degli orrori della 2a Guerra Mondiale, ricorda i sui figli vittime dei bombardamenti angloamericani del 1943-44. Ne affida la cara memoria alla storia e le loro anime a DIO. A perenne memoria delle generazioni future”. Spero che la prossima commissione toponomastica tenga in considerazione la mia proposta.

Walter De Berardinis

walter.de.berardinis@alice.it

 

Archivi:

Archivio privato Walter De Berardinis, Archivio Parrocchia di San Flaviano e Archivio di Stato di Teramo.

 

Giornali, varie annate:

Il Centro, Il Messaggero, Il Tempo, La Città e Il Corriere Adriatico.

 

Bibliografia essenziale:

Ufficio del capo di stato maggiore della Regia Marina Militare Italiana, Cronistoria Documentata della Guerra Marittima Italo-Austriaca 1915-1918, Roma, 1920;

Riccardo Cerulli, Giulianova 1860, Teramo, Abruzzo Oggi, 1968;

Alfred Price, I Bombardieri della Seconda Guerra Mondiale, struttura, prestazioni e tattiche di combattimento, La Spezia, Melita, 1992;

Comitato 50° anniversario della liberazione, Anni di Guerra, Teramo 1943-1944. Fascismo Resistenza Liberazione, Teramo, 1994;

Archivio di Stato di Teramo, Anni di Guerra, documenti, fotografie e cimeli dal 1939 al 1945, Teramo, Archivio di Stato, 1994;

Italia Iacoponi, Il Fascismo, la resistenza e i campi di concentramento in provincia di Teramo. Cenni storici, Colonnella, 2000;

Andrea Palandrani, 25 aprile: anche Giulianova ha vinto, Giulianova, 2007;

Andrea Palandrani, Giulianova nel biennio ’43 -’45: resoconto documentario di eventi e situazioni, Giulianova, 2008;

Marco Patricelli, L’Italia sotto le bombe, guerra aerea e vita civile 1940-1945, Laterza, Bari, 2009; Casa della cultura Carlo Levi di Teramo, La resistenza nel teramano, Teramo, 19751, 20122;

Mario Ferzetti, …e la Vita continua, narrazione e fatti storici della “resistenza teramana” (25.9.1943-14.6.1944), Teramo, 2013;

Sandro Melarangelo, La Resistenza a Teramo, documenti e immagini, Teramo, 2013.

 

Filmografia essenziale:

Memphis Belle, Warner Bros, 1990 (UK) e 1991 (Italia)

La guerra di John Huston in Combat Film, Video Rai/Gruppo Bramante, 1994;

Le Grandi Battaglie Aereonavali, Hobby & Work, 1995;

La Guerra del Duce. L’Italia divisa, Hobby & Work, 1997;

Storia D’Italia, dall’unità al 2000. dvd n° 7, dalla caduta del fascismo alla repubblica, Istituto Luce, 2003;

RAF. Eroi e reparti speciali della seconda guerra mondiale, BBC/Il Giornale, 2003

 

Sitografia essenziale:

www.giulianovaweb.it, www.giulianovailbelvedere.it, www.viveregiulianova.it, www.fold3.com, www.biografiadiunabomba.it, www.historiamilitaria.it, www.archivioluce.com, www.storia.rai.it, www.afhra.af.mil, www.warwingsart.com, www.airforcehistoryindex.org, www.12af.acc.af.mil, www.armyairforces.com, www.archives.gov, www.ncap.org.uk, www.ww2roll.gov.au, www.usaaf.net, www.b24.net, www.57thbombwing.com, www.reddog1944.com, ww2talk.com, www.warwingsart.com, www.reddog1944.com, www.nationalarchives.gov.uk, www.betasom.it

 

Ringraziamenti

Giovanni Lafirenze, ex sottufficiale dell’Esercito Italiano e tecnico specializzato recupero bellico in terra e mare; Rachael Lloyd, Archivio Nazionale del Regno Unito; Dan Setzer e Vinny, Archivio 57° Bomb Wing USA; Holly Reed, National Archives & Records Administration USA; Giosuè Allegrini, direttore dell’Ufficio Storico della Marina Militare; Ottavio Di Stanislao, Archivio di Stato di Teramo; Andrea Palandrani, docente di scuole superiori.

 

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