Teramo e Provincia

Verso la «Contea Cerrano-Fino»: si partirà dai Parchi

 

 

Monticelli: «Bene le affermazioni di Barbara Ferretti,

ma è necessario il senso di comunità»

                                                                                             

 

«Le dichiarazioni della Vicepresidente della Provincia Barbara Ferretti sulla naturale complementarità del Cerrano con la Val Fino sono assolutamente ineccepibili». Non ha dubbi Luciano Monticelli, Consigliere Regionale, Facilitatore delle Aree Interne e forte sostenitore del Progetto di collaborazione intercomunale “Città Val Fino”. «Ringrazio la Vicepresidente per la sua presa di posizione, perché è importante che su questi temi si sviluppi un ampio dibattito. Voglio però sottolineare una cosa: è importante che alla condivisione di servizi e all’Unione dei Comuni si arrivi coi modi e nei tempi giusti. Il passaggio deve avvenire in modo armonico e col pieno consenso della cittadinanza: come sta succedendo nella Val Fino».

 

Prosegue Monticelli: «Va detto che fra la Città Val Fino e il Cerrano esistono delle differenze importanti. La prima può contare su un senso di comunità divenuto ormai molto forte, e fa parte dell’Area Interna Val Fino-Vestina, il che grazie al Decreto Barca la rende destinataria di importanti flussi di finanziamenti nazionali ed europei. Il Cerrano, invece, rispetto alla Città Val Fino può contare su servizi importanti (ad esempio in ambito scolastico e sanitario) e sul facile accesso ad infrastrutture importanti come l’autostrada e la Ferrovia Adriatica, ma ha lo svantaggio di essere, nella percezione dei suoi abitanti, un’unità ancora fortemente frammentata».

 

«Tuttavia», continua Monticelli, «è assolutamente inconfutabile che Atri, Pineto e Silvi formino un triangolo naturale, il Cerrano, che deve necessariamente dialogare con la Città Val Fino alle proprie spalle. Di questo sono sempre stato arciconvinto, tant’è che già da Sindaco di Pineto ho collaborato sistematicamente con i Comuni dell’entroterra, ad esempio per la gestione del turismo balneare. La Provincia la chiama “area omogenea”, ma a me piace parlare di un’unica “contea”, la Contea Cerrano-Fino. Presupposto inderogabile per l’associazionismo fra i Comuni, comunque, deve essere un senso di comunità forte e condiviso. Solo una volta che quest’obiettivo sarà raggiunto, a mio giudizio, si potrà progettare una vera e propria Unione dei Comuni, in cui nessuna comunità si senta “annessa” o “colonizzata”, ma tutte si sentano coinvolte e valorizzate al meglio».

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