Teramo e Provincia

Teramo. Luca Mazzoleni (CAI): Valanghe e divieti, un tavolo di confronto.

Gentili Presidenti, cari amici,

la stagione invernale è alle porte e con impazienza aspettiamo la prima neve per ricominciare le nostre gite invernali con le ciaspole, gli sci o a piedi.

Almeno speriamo sia possibile farlo senza incorrere in quei divieti  che sono aumentati negli scorsi inverni sotto forma di ordinanze dei sindaci, divieti spesso indiscriminati e che ben poco contribuiscono alla sicurezza e alla consapevolezza dei rischi della montagna.

Credo che sia importante che il CAI prenda posizione e sia presente nel dibattito che va sviluppandosi e perciò mi sento di dovere appoggiare l’iniziativa di Giulio Verdecchia (esperto  sciatore e autore di numerose pubblicazioni sul freeride). Mi sono quindi associato a Giulio nel richiedere al Prefetto dell’Aquila un incontro sull’argomento. Di seguito vi allego il testo della lettera inviata.

Mi auguro che anche voi possiate condividere l’iniziativa e appoggiarla con una richiesta analoga alla Prefettura: intanto cominciamo dall’Aquila, se riusciremo a risolvere il problema qui sarà poi più facile affrontarlo altrove.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Cordiali saluti

Luca Mazzoleni

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Spettabile Prefetto,

le scrivo facendo mie le parole e le intenzioni dell’iniziativa dell’amico ed esperto do montagna Giulio Verdecchia e a nome di una vasta rappresentanza di sciatori e alpinisti che frequentano le montagne Abruzzesi ed in particolare il Gran Sasso, richiedendole un  INCONTRO con le varie forze dell’ordine addette alla sicurezza nelle nostre montagne.

Le premetto che lo “sci fuoripista” in Italia è permesso e legale, come del resto lo scialpinismo, l’escursionismo e l’alpinismo invernali, pure soggetti ai divieti in seguito alle varie ordinanze sindacali che ne vietano la pratica sull’intero territorio comunale.

Per la legge i praticanti hanno addirittura l’obbligo di indossare l’apparecchia ARVA antivalanga ed il gestore degli impianti è chiaramente esonerato da responsabilità per incidenti avvenuti a chi scia fuoripista.

Il DIVIETO che di fatto invece si è creato in Abruzzo, senza che vi sia apparentemente una volontà specifica di nessuno, aumenta al contrario – a mio avviso – la possibilità di incidenti che  potrebbero essere diminuiti con un intelligente opera di informazione e prevenzione opera che il CAI unitamente al CNSAS sostengono tra i principali protagonisti.

Quindi alla luce degli incidenti accaduti con sempre più frequenza negli ultimi anni, alcuni dei quali mortali, è assolutamente necessario fare chiarezza, per avere una maggiore SICUREZZA.

1) Vanno di certo definiti con chiarezza i pendii sovrastanti le piste sui quali è proibito sciare fuoripista e con quale grado del pericolo valanghe (art. 99 legge regionale). Attualmente è proibito ormai di fatto su TUTTI i pendii e SEMPRE.

2) Va verificata l’opportunità delle comunicazioni scritte che alcuni Comandi della Guardia Forestale inviano ai sindaci di divieto dello sci fuoripista, dalle quali scaturiscono puntualmente ormai ogni anno delle  ordinanze dei sindaci di divieto assoluto (illegittimo) di sci fuoripista per tutta la stagione ( e che resta valido anche per le stagioni successive !)

Il risultato dei 2 punti esposti sopra è che gli alpinisti e scialpinisti come gli appassionati di sci fuoripista (“sci freeride”) non sanno se, dove e quando possono praticare la propria attività.

Le discussioni con le forze dell’ordine sono ormai arrivate a dei livelli insostenibili per tutti, “guardie e ladri”.

Alpinisti, scialpinisti e sciatori sono assurdamente visti e trattati come “delinquenti” con un grosso danno per il turismo e l’immagine dell’Abruzzo

Ma soprattutto di fronte ad un divieto ASSOLUTO totalmente incomprensibile, i praticanti vanno tutti ugualmente fuoripista, anche nei pendii pericolosi dove dovrebbero non andare.

E dunque gli incidenti si moltiplicano, visto il moltiplicarsi esponenziale degli appassionati di questo sport.

Ho personalmente le competenze necessarie (nota1) per dare un contributo alla pratica delle attività invernali in SICUREZZA in Abruzzo.

Naturalmente faccio questo non per fini di lucro ma per passione per la montagna.

Spero vivamente in un vostro riscontro.

Cordiali saluti

Luca Mazzoleni

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Nota1: Luca Mazzoleni autore di guide sullo scialpinismo in Appennino Centrale (“La montagna incantata”, 2004; “Alta via scialpinistica dell’Appennino”, 2010);

presidente della S/Sezione di Pietracamela del Club Alpino Italiano; gestore del rifugio Carlo Franchetti al Gran Sasso; tecnico del CNSAS dal 1992 al 2005.

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