Abruzzo

CESARE D’ALESSANDRO (IDV); “Chiodi fa l’avaro con i deboli, ma è spendaccione con i suoi commissari al Consorzio industriale Chieti-Pescara”.

CESARE D’ALESSANDRO (IDV); “Chiodi fa l’avaro con i deboli, ma è spendaccione con i suoi commissari al Consorzio industriale Chieti-Pescara”.

«Con i malati, i disabili ed i cittadini più indifesi, Chiodi si comporta come l’Arpagone di Moliere, tenendo ben serrati i cordoni della borsa; invece, quando si tratta dei commissari da lui nominati, diventa un vero spendaccione», è quanto dichiara il Consigliere regionale Cesare D’Alessandro (IdV), riferendosi al numero, alle indennità e alla prorogadei commissari liquidatori del Consorzio Industriale di Chieti-Pescara.

«Più volte abbiamo denunciato come le riforme propagandate da Chiodi, ma anche dai suoi assessori, siano soltanto sulla carta e rimangono una chimera per gli abruzzesi, mentre rappresentano ghiotte occasioni per elargire prebende. Ma quel che accade al Consorzio Industriale di Chieti-Pescara, con la moltiplicazione del numero dei commissari e la corresponsione di lauti compensi, ha francamente superato ogni limite.

Lo stesso Chiodi, esattamente un anno fa, con la DGR n. 627 del settembre 2011, aveva nominato i commissari liquidatori del Consorzio, ritenendo che uno solo non fosse sufficiente e ne servissero addirittura tre.

Pur scegliendoli tra i funzionari regionali », prosegue il Consigliere dell’IdV, «quindi già lautamente pagati, Chiodi aveva comunque deciso di attribuire a ciascun commissario l’indennità prevista per il presidente del Consorzio (pari al 50% dell’indennità del Presidente della provincia di Pescara) sostanzialmente triplicando la spesa.

Non basta che i commissari siano tre, non basta nemmeno che siano strapagati in aggiunta allo stipendio, ma accade pure che la loro inefficienza venga premiata con una proroga del mandato.

Il compito dei commissari era quello di trasmettere alla Giunta regionale, nei termini fissati con la delibera di nomina (entro il 19 settembre di quest’anno), il piano di liquidazione del Consorzio. Una previsione completamente disattesa, visto che nulla è stato ancora fatto!

Ma perché sbrigarsi a concludere la fase liquidatoria del Consorzio – si sarà chiesto qualcuno – privando i commissari di tanta grazia? E così Chiodi, quando si è trattato di sostituirne uno dimissionario, ha pensato bene di prorogare a tutti e tre il mandato commissariale (a fine aprile del 2013), e sempre mantenendo intatte le indennità.

E’ chiaro a tutti», conclude D’Alessandro, «che lo scopo di Chiodi, della sua maggioranza, non era e non è quello di attuare le riforme necessarie all’Abruzzo, ma soltanto di gestire indisturbati il potere clientelare sino al termine della Legislatura».

L’Aquila, 29 agosto 2012

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