Giulianova

Giulianova. Progresso Giuliese: quale valore di plusvalenza da agricoli a Commerciali su Via Cupa?

Nel Consiglio Comunale che si è svolto nella serata di ieri 16 Febbraio, uno dei  principali punti discussi all’odg. è stato il   “Piano di lottizzazione convenzionata in via Cupa per il nuovo deposito A.R.P.A.”.

Va ricordato che Il piano di lottizzazione riguarda un’area pianeggiante in via Cupa (Giulianova Paese) di mq. 116.760 ( Quasi 12 ettari di terreno) divisa in 5 lotti.

Un lotto per l’ARPA di 18.000 mq, un lotto per il Comune di 7.300 mq, un lotto per il Campo di Calcio di 27.522 e il restante per il proprietario dei terreni, precisamente  un’area di 70.714 mq che da D4 (Agricoli) diventerà D3 (INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI E COMMERCIALI DI NUOVO IMPIANTO).

Alla nostra domanda di quanto fosse il valore di plusvalenza  da agricoli a Commerciali, dopo aver sottolineato che nella convenzione non viene menzionata, L’Amministrazione non ha dato alcuna risposta.

“Secondo noi un terreno agricolo vale circa 10 euro mq, trasformato in un terreno commerciale in zona di pregio può avere anche un valore di 100 euro mq.

Quindi un valore di 707.000,00 Euro, con una Variante può arrivare addirittura a  7.707.000 Settemilioni e settecentosettemil0 euro”.

Abbiamo ricordato che questo piano di lottizzazione va in variante al PRG esistente, va in variante alla variante al PRG adottata a luglio del 2007, e inoltre non è conforme al P.T.P piano territoriale provinciale, come risulta nella delibera oggetto di votazione  in consiglio.

Progresso Giuliese ha inoltre fatto notare che L’ARPA paga il terreno di 18.000 mq (per un importo di 414.000 mila euro) al proprietario dell’area che gira al Comune di Giulianova per la realizzazione del campo di calcio.

Non possiamo credere che con soli 414.000 mila euro si possa realizzare un campo regolamentare in erba, spogliatoi per mq.400, tribuna e illuminazione, più parcheggi, così come è stato presentato.

Noi come gruppo “PROGRESSO GIULIESE”,  abbiamo ribadito, come già fatto più volte, di essere favorevoli agli accordi di sviluppo edilizio tra privato e pubblico, ma “abbiamo cercato di far riflettere l’Amministrazione sull’inopportunità, allo stato attuale, di urbanizzare ulteriori 12 ettari di terreno a 200 metri da un’altra zona artigianale, industriale e commerciale a Colleranesco.

Ciò in virtù del tempo trascorso dall’adozione della delibera di indirizzo, della modifica delle condizioni economiche generali e della grandissima difficoltà (vista la forte crisi): tutte situazioni  che hanno portato a capannoni in vendita, in affitto con aziende purtroppo in chiusura.

Ma, ben più grave, non siamo stati messi nella condizione di poter verificare se la convenzione così come approvata rispettasse tutte le normative inerenti accordi del genere tra pubblico e privato”.

Ciò perché sembrerebbe, per i conteggi sopra menzionati, molto a vantaggio del privato, e poco del pubblico.

Questa la ragione per cui abbiamo chiesto alla Segretaria Comunale di inviare tutti gli atti alla Corte dei Conti e  provvederemo ad inoltrare tutta la documentazione relativa all’accordo agli organi preposti al fine di salvaguardare gli interessi generali della collettività giuliese.

PROGRESSO GIULIESE

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One Comment

  1. Numeri al lotto. La superficie fondiaria, a disposizione dei privati, è molto molto molto inferiore ai 70.000 mq. (bisogna infatti sottrarre le superfici a viabilità, verde, parcheggi, cabinei Enel, urbanizzazioni varie). La destinazione urbanistica D3 non ha un valore di 100 euro/mq ma di circa la metà (vedi tabelle ICI per zone D3). Poi dimenticano che le spese di lottizzazione, gli oneri di urbanizzazione, la “monetizzazione” al comune (più di 400.000 euro circa), le spese di progettazione e direzione lavori, gli oneri finanziari, le fidejussioni, sono a carico delle parti private e vanno sottratte dalla plusvalenza. Come anche va sottratto dalla plusvalenza il valore delle superfici fondiarie all’inizio della lottizzazione e di tutte quelle cedute gratuitamente al comune (si ricorda che molte delle superfici erano già D3 nel nuovo PRG). Ed inoltre la plusvalenza costituisce imponibile Irpef da mettere nel modello “unico” (e l’imposta si mangia una bella fetta di plusvalenza). E quando mai per tutte le altre nuove zone D3 o E, previste dal PRG, è stato fatto tutto questo chiasso?

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