Giulianova

Giulianova. Nuovo ospedale. La Giunta formalizza con delibera la disponibilità al cambio di destinazione d’uso dell’area. Il sindaco: “Un nuovo nosocomio ma garantendo i livelli sanitari, sennò sarebbe solo uno scatolone vuoto”.

Nuovo ospedale. La Giunta formalizza con delibera la disponibilità al cambio di destinazione d’uso dell’area. Il sindaco: “Un nuovo nosocomio ma garantendo i livelli sanitari, sennò sarebbe solo uno scatolone vuoto”.


Stamane la Giunta ha formalizzato con delibera, e trasmesso alla Direzione generale della ASL di Teramo, la disponibilità a modificare l’attuale destinazione d’uso dell’area individuata dalla stessa ASL, sulle cinque proposte a suo tempo dal Comune, per la realizzazione del nuovo ospedale. “Il passo successivo – dichiara il sindaco Francesco Mastromaurosarà quello di portare in Consiglio la modifica della destinazione urbanistica dell’area in via Cupa affinché sia appunto possibile l’edificazione del complesso. Non posso negare la mia soddisfazione per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo, indicato tra i punti del programma “Giulianova 2020” e per il quale già un paio di mesi dall’insediamento della mia Giunta, l’8 settembre 2009, chiesi formalmente un incontro con il governatore Chiodi, non dimenticando peraltro – prosegue il primo cittadino – che sulla questione si tenne, il 27 gennaio 2010, un Consiglio comunale straordinario. Se, come credo, non ci saranno intoppi – prosegue il sindaco – il grande sogno dei giuliesi e non solo di essi, appunto un nuovo, moderno e funzionale ospedale, verrà realizzato tra 7-8 anni, e sarà il secondo nosocomio per acuti dell’intera provincia di Teramo. Tuttavia occorre fermare assolutamente l’emorragia di servizi e il depotenziamento dei reparti in atto, altrimenti il nuovo ospedale potrebbe essere solo uno scatolone vuoto. E per questo – conclude il sindaco – manterremo alta la guardia insieme con il consigliere Roberto Ciccocelli e il Comitato per l’ospedale , mentre a breve verrà convocata una riunione della Speciale commissione consiliare per la sanità”.

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2 Comments

  1. La storia si ripete. Così scriveva Eden Cibej, attuale coordinatore dell’IDV, nel 2003.

    Il Corriere di Giulianova
    Anno I – Numero 2 – 6 Settembre 2003
    Nel “Serial” Nuovo Ospedale
    DS E MARGHERITA A
    BRACCETTO CON LA DESTRA
    di Eden Cibej

    Ormai è chiaro: il Nuovo Ospedale è solo un pretesto; ciò che si vuole veramente – ma non si capisce perché
    – è la trasformazione del Padiglione Est. Prima lo si voleva demolire per farvi sorgere 250 appartamenti;
    poi, quando anche le facce più toste hanno cominciato ad arrossire, è stata escogitata la destinazione
    d’uso “direzionale”, cioè uffici anziché edilizia privata.
    Ma perché si vuole vendere, ad ogni costo, mezzo ospedale ed anche l’Ospizio Marino?
    Semplicissimo: la Regione e la ASL hanno deciso così, però dei 140 miliardi necessari ne sono stati
    stanziati solo 26; gli altri 114 dovrebbero venire dalla vendita del Padiglione Est dell’Ospedale (che
    interesserebbe alla Siemens) e dell’Ospizio Marino. Quindi per dare il via ai lavori bisognerebbe cominciare
    con le vendite e qui c’è un problemino di aritmetica che non è stato risolto: la stessa ASL, proprietaria dei due immobili, prevede di ricavare dalla vendita la somma di 18 milioni di euro, in lire 36 miliardi. Pertanto, sommando il ricavato della vendita al finanziamento di 26 miliardi, si arriva ad un totale di 62 miliardi,
    molto lontani quindi dall’investimento necessario alla realizzazione dell’opera. In sostanza ci troveremmo
    con mezzo ospedale in meno, rispetto a quello che c’è, e senza l’Ospedale Nuovo. Rimane pertanto in piedi la nostra domanda:
    “Ma che cosa si vuole in realtà? Un ospedale impossibile oppure una macroperazione finanziaria che nulla ha a che vedere con la salute dei cittadini?”. Tra l’altro la stessa Regione – che in un primo momento aveva vincolato la realizzazione di un nuovo nosocomio a Giulianova alla chiusura di quello di S. Omero – recentemente ha cambiato le carte in tavola e ha fatto sapere (con soddisfazione di tutti) che l’Ospedale di S. Omero rimarrà in funzione.
    L’opinione pubblica si chiede con stupore perché costruire una nuova struttura quando vengono eliminati
    posti letto e interi reparti in quello esistente. Inoltre essa non si spiega perché spendere miliardi per
    opere edili quando poi si vuole dismettere, anzi abbattere, un bell’edificio di 26 mila metri quadrati.
    Se questa curiosa operazione -che da sola IVA verrebbe a costare in euro 9 milioni e in lire 18 miliardi
    – riesce a legare, anziché dividere, un ramo secco della Sinistra più la Margherita a tutta la Destra (tranne il Consigliere Scimitarra), è evidente che il fidanzamento si basa su un amore forte.
    Ma quale? Questa domanda sembra trovare risposta nell’ultimo comunicato della Lista Civica “Giulianova
    2000” nel quale si dice che essa si dimetterà dalla Giunta “subito dopo il prossimo Consiglio”.
    Questa affermazione a prima vista può sembrare un semplice riferimento temporale; in realtà è molto
    più sottile e se ne comprende lo scopo leggendo più avanti, quando si afferma che “il Piano di Opere
    Pubbliche può operare anche senza la Giunta, gestito unicamente dal Sindaco o da un Commissario
    Prefettizio”. Poiché nel “prossimo Consiglio” si dovrà votare un pacchetto di varianti al Piano Regolatore,
    Di Stanislao e i suoi amici di “Giulianova 2000” – dopo essere riusciti a piazzare il colpo dell’accordo
    di programma sul Nuovo Ospedale grazie anche al voto favorevole degli strateghi Ds e Margherita – tenteranno di far passare anche le loro modifiche al Piano.
    Ottenuto anche questo, poiché le deliberazioni del Consiglio Comunale sono legge, Di Stanislao e
    i suoi potrebbero tranquillamente dimettersi, tanto “il Piano delle Opere Pubbliche può andare avanti
    anche senza la Giunta, gestito unicamente dal Sindaco o da un Commissario Prefettizio”. Infatti, tanto
    il Sindaco quanto il Commissario sarebbero chiamati solo a svolgere “ordinaria amministrazione”,
    cioè a rendere operative le decisioni del Consiglio Comunale. E il giuoco è fatto. I cittadini ai quali si
    vorrà far passare l’eventuale caduta della Giunta come un grande merito del Centrosinistra riflettano sul
    vero volto di questa operazione.

  2. La Als non ha venduto mai niente, basta guardare l’ex manicomio di Teramo come è ridotto, l’ingresso della parte storica.
    Mai visto vendere qualcosa.

    E’ da quel dì che dice che vuole monetizzare, bisogna che il comune faccia la variazione dello stato d’uso da arere per strutture pubbliche a aree edificabili.
    Non è semplice!!

    La Als non farà nessun ospedale nuovo, sono tutte balle, non è capace di vendere il suo patrimonio.

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