Cultura & Società

Ad Assisi, nel giorno del 14° anniversario del sisma umbro-marchigiano, il Comune e l’Associazione Astrolabio ricordano il terremoto dell’Aquila con la presentazione del libro “Ventitre secondi” di Alessandro Aquilio alla presenza dell’On. Walter Veltroni e del Sindaco Claudio Ricci.

la città di Assisi, in occasione del 14° anniversario dal sisma umbro-marchigiano, ha scelto di ricordare il terremoto dell’Aquila con la presentazione del libro dell’aquilano Alessandro Aquilio “Ventitre secondi” (Kellermann editore – prefazione di Paola Turci), il 24 settembre alle ore 10,30 presso la Sala della Conciliazione del Comune Umbro.
All’evento saranno presenti il sindaco e l’On. Walter Veltroni.
Un ulteriore segno dell’impegno del giovane scrittore aquilano che da mesi si spende in Italia e in Europa per continuare a parlare della tragedia aquilana. Un segnale forte di solidarietà da parte di una Regione come l’Umbria che ben conosce il dolore e le problematiche connesse al sisma.

Ad Assisi, nel giorno del 14° anniversario del sisma umbro-marchigiano, il Comune e l’Associazione Astrolabio ricordano il terremoto dell’Aquila con la presentazione del libro “Ventitre secondi” di Alessandro Aquilio alla presenza dell’On. Walter Veltroni e del Sindaco Claudio Ricci.

– Cultura, spiritualità, desiderio di ricostruzione. Queste le tre caratteristiche alla base del “gemellaggio” tra le città di Assisi e L’Aquila, di cui si torna a parlare grazie al libro “Ventitre secondi” (già premiato con l’Ace Award Novartis), ospite del Comune e dell’Associazione Astrolabio il 24 settembre –

Una tragedia come il terremoto distrugge, intimorisce, spacca mura e vite. E unisce, indelebilmente, città e popoli che lo hanno vissuto e che, tra mille difficoltà, non si sono arresi, continuando a lottare per tornare a una vita normale. Assisi e L’Aquila sono, loro malgrado, simboli della violenza del sisma e del desiderio di rinascita. A distanza di 14 anni dal terremoto dell’Umbria e delle Marche e a 30 mesi da quello che ha messo in ginocchio il capoluogo abruzzese, si torna a parlare di prevenzione, cultura del rischio, senso del dovere nei confronti di cittadini italiani, così ingiustamente colpiti, in una manciata di secondi, da una immane tragedia.

L’appuntamento è offerto dalla presentazione del libro di Alessandro Aquilio (31 anni, aquilano) “Ventitre secondi” (Kellermann ed.), sabato 24 settembre, ospite del Comune di Assisi – presso la Sala della Conciliazione, ore 10,30. All’evento, fortemente voluto dal Comune e dall’Associazione Astrolabio (nata nel 1997, subito dopo il sisma, per volere di alcuni dipendenti della soprintendenza dei beni culturali), prenderanno parte l’On. Walter Veltroni e il Sindaco della cittadina Umbra, Claudio Ricci.

Sono commosso dal fatto che la città di Assisi, nel giorno dell’anniversario del terremoto umbro-marchigiano e della commemorazione delle vittime, abbia scelto di ricordare il sisma aquilano del 6 aprile 2009. E sono onorato che abbia scelto il mio libro Ventitre secondi, per raccontare una tragedia che va oltre le differenze geografiche, di ceto o di età e che inevitabilmente unisce nel profondo chiunque l’abbia vissuta” commenta l’autore Alessandro Aquilio. “Nel mio racconto ho scelto di raccontare il dramma di 100.000 persone attraverso una storia privata, quella della mia famiglia. Sono certo che proprio l’aver raccontato il terremoto sotto il profilo umano, intimo, abbia consentito a ciascun lettore di immedesimarsi in noi aquilani. E sento sulle mie spalle l’emozione e la responsabilità di rappresentare la mia gente in questo appuntamento, conscio delle molte sfide e delle progettualità che sono alla base di ogni processo di ricostruzione. Ringrazio quindi Assisi, con cui L’Aquila condivide non solo questa drammatica esperienza, ma anche l’importanza culturale e spirituale nel mondo, con figure che hanno profondamente influenzato il pensiero intellettuale e il sentimento religioso: San Francesco e Papa Celestino V. Per tali ragioni, mi auguro che il patrimonio aquilano possa essere recuperato come magistralmente accaduto in questo splendido Comune. Rilanciando, e lo dico con forza e convinzione, la necessità di inserire L’Aquila all’interno del Patrimonio Unesco”.

Ventitre secondi, di cui la cantautrice Paola Turci ha curato l’introduzione, da mesi sta percorrendo l’Italia e l’Europa per far sì che si continui a parlare dell’Aquila: circa 40 città toccate sino ad ora, compreso il Salone del Libro di Torino, Londra (dove ha ricevuto l’apprezzamento dell’ambasciata italiana) e Basilea (dove ha ricevuto l’Ace Award Novartis). Conta una pagina Facebook con circa 2.000 iscritti e prosegue il proprio impegno per non far dimenticare il terremoto dell’Aquila. Molto lo si deve al desiderio dell’autore di fare qualcosa di attivo e concreto per la propria città, nella convinzione che la ricostruzione sia in primo luogo un diritto e un dovere degli aquilani, nessuno escluso. Ma anche dei Governi (centrale e locale) che devono far propria la tragedia aquilana, senza perdersi in rimbalzi di responsabilità che producono solo immobilismo.

“La storia racchiusa in Ventitre secondi mi ha sorpresa e resa fragile, mettendomi davanti a questo senso di impotenza che fatica a lasciarmi. Non credevo potesse arrivare al punto di farmi sentire un’aquilana, come tanti” afferma Paola Turci, tra le protagoniste di Amiche per l’Abruzzo, che ha curato l’introduzione al libro. “Leggere queste pagine esige una disponibilità a lasciarsi colpire allo stomaco e al cuore. A lasciarsi trafiggere e a sanguinare. Io ho scelto di farlo, immedesimandomi a fondo nei sentimenti e nelle emozioni descritte in questo racconto di vita vera. Per tutti questi motivi, e per molto altro, ringrazio Alessandro, per aver condiviso con tutti noi il dolore, lo stupore, l’amore, la rabbia e, sopra ogni cosa, la forza di ricominciare”.

Definito dalla critica un “libro importante”, “una storia che ne tace altre mille” e che “ci dice molto più di quanto abbiamo letto su giornali e visto in tv”, grazie alla vividezza delle immagini descritte, Aquilio guida il lettore in una storia ancor più coinvolgente perché vera, che riesce a far vedere il terremoto – o il Vigliacco, come viene chiamato nel libro – e i suoi effetti anche a chi non lo ha vissuto né è mai stato a L’Aquila. Riuscendo a far percepire quegli interminabili 23 secondi che per gli aquilani hanno separato nettamente la loro vita tra un “prima” e un “dopo”.

La Casa Editrice Kellermann è orgogliosa di aver dato voce a questa storia e di poter contribuire, attraverso “23 secondi” a testimoniare ricordi, dolori, emozioni, smarrimenti, gioie e speranze di una collettività nel cuore dell’Italia.

L’autore

Alessandro Aquilio è nato a L’Aquila, l’ultimo giorno degli anni Settanta. Vive a Milano dove si occupa di Comunicazione, presso una multinazionale farmaceutica svizzera. “Ventitre secondi”, sua opera prima di narrativa che segue il saggio “Parola di testimonial” (Lupetti) e la partecipazione a “Brand Imagination” (Isedi), è un libro che l’autore stesso definisce parte di sé, ma che mai avrebbe voluto scrivere.

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INTRODUZIONE

Quando, casualmente, Alessandro ed io ci siamo incontrati e quando per la prima volta ho letto “23 secondi”, non sapevo ancora che scrivere queste righe di introduzione avrebbe richiesto tanto impegno e dedizione. L’ho scoperto dopo, pagina per pagina.

La storia racchiusa nel libro che state per iniziare, mi ha sorpresa e resa fragile. Perché mi ha messa davanti a questo senso di impotenza che fatica a lasciarmi. Perché non credevo potesse arrivare al punto di farmi sentire un’aquilana, come tanti, come Alessandro. Di farmi prendere posto dentro la sua famiglia, vicino a suo padre, alle sue sorelle, a sua nonna. Di provare sgomento nel vedere la distruzione intorno e di farmi sentire appieno quello sgomento.

Ci sono una tensione, un dolore, un senso d’impotenza sconosciuti e indicibili nel sapere che la tua terra, e con lei i luoghi della tua vita, i tuoi genitori, i fratelli, gli amici, all’improvviso viene distrutta.

C’è qualcosa di terrificante nel cercare tuo padre al telefono e non trovarlo, essere in un’altra città e non poter fare niente: aiutare, difendere, salvare.

Niente.

Alessandro racconta la sua drammatica esperienza con quello che lui chiama “il Vigliacco”, un terremoto che nel cuore dell’Italia ha devastato, interrotto, distrutto, trasformato la vita di migliaia di persone, compresa la sua e dei suoi cari.

(…)

Da adesso, con “23 secondi”, gli aquilani diventano parte della tua storia: riesci a percepire addirittura il sapore dei “calcinacci sulla lingua”, il dramma della perdita di tutto, tutto quanto.

Leggere queste pagine esige una disponibilità a lasciarsi colpire allo stomaco e al cuore. A lasciarsi trafiggere e a sanguinare. Io ho scelto di farlo.

Grazie Alessandro, per aver condiviso il dolore, lo stupore , l’amore , la rabbia e, sopra ogni cosa, la forza di ricominciare.

Paola Turci

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