Teramo e Provincia

Roseto degli Abruzzi. Italia Nostra WWF 6 aprile 2011 Riserva naturale del Borsacchio: nuovo rinvio in consiglio regionale sulla riperimetrazione

Comitato Cittadino

per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio

Italia Nostra

WWF

6 aprile 2011

Riserva naturale del Borsacchio:

nuovo rinvio in consiglio regionale sulla riperimetrazione

Ieri il Consiglio regionale d’Abruzzo, nonostante le tante drammatiche situazioni che la nostra regione sta vivendo, si è trovato per l’ennesima volta a discutere della riperimetrazione della Riserva regionale naturale del Borsacchio.

E per l’ennesima volta la volontà di chi vuole eliminare da questa riserva aree di grande valenza naturalistica è stata sconfitta! Il Consiglio, infatti, ha deciso di far tornare alla competente commissione consiliare l’esame della proposta.

Per Italia Nostra, WWF e Comitato Cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio la vicenda sta assumendo i toni della farsa.

Non si capisce perché il Consiglio regionale sia ostaggio di due proprietari di campeggi che di fatto, attraverso un paio di consiglieri, stanno obbligando l’organo legislativo regionale a discutere ancora, dopo 6 anni dall’istituzione della riserva, di spostare i confini e modificare il perimetro scelti a suo tempo all’unanimità dallo stesso consiglio regionale.

È assurdo continuare a discutere, invece di procedere, come prevede la legge, all’individuazione dell’ente gestore della riserva ed all’approvazione di un piano di assetto naturalistico capace di assicurare conservazione e sviluppo.

È stato dimostrato in tutti i modi che non ci sono motivi per riperimetrare la riserva.

In tutte le aree naturali protette abruzzesi è consentito uno sviluppo ordinato nel rispetto delle valenze naturalistiche.

I cittadini onesti che non vogliono cementificare l’area, ma magari vogliono semplicemente fare piccoli interventi migliorativi degli edifici esistenti, sono i più danneggiati da questa lunghissima fase di indeterminatezza di cui sono responsabili le amministrazioni comunali di Giulianova e Roseto degli Abruzzi, nonché il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Teramo che la Regione nominò commissario per giungere alla definizione degli strumenti di gestione della riserva e che invece si è distinto per non aver fatto assolutamente nulla.

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