Cultura & Società

Giovanna Anselmi ”E se ad un tratto guardassi il volto del cielo…” Midgard Editrice

Giovanna Anselmi

”E se ad un tratto guardassi il volto del cielo…”

Midgard Editrice

Intervista di Carina Spurio

Cos’è per lei l’arte in generale e la poesia nello specifico?

Ammetto che mi è difficile rispondere a questa domanda senza essere un po’ banale …l’arte può essere molte cose dipende da chi la fa, dal contesto, dallo scopo che ci si pone. Sicuramente è un gioco bellissimo, un cammino e una ricerca dentro se stessi e fuori di se e non è mai un punto di arrivo perché c’è sempre qualcosa da sperimentare, da imparare sia come artisti sia come spettatori. Parlare di arte in senso generale comunque è davvero un discorso molto ampio bisogna poi distinguere anche tra chi fa arte e chi la contempla, sono due posizioni molto diverse.Per quanto riguarda la poesia, invece, io penso che sia un dono, quello di saper vedere oltre il visibile, oltre l’apparenza ovvia delle cose e riuscire a trovare significati alternativi alla realtà palese. La poesia è anche un grande dono di fantasia oltre che di anima, per me è un po’ un terzo occhio per mezzo del quale posso attraversare le cose e i sentimenti con una libertà sterminata.

Come definisce la sua poesia?

Preferisco non definire la mia poesia, perché definire significa stabilire dei confini esatti, determinare dei limiti ed io non voglio porre limiti e confini alla mia anima lascio a chi mi legge le definizioni e le interpretazioni.

Ha senso scrivere poesie oggi?

Sinceramente anche questa problematica non me la sono posta poi neanche tanto…io scrivo perché ne ho bisogno sento che devo farlo perché ci sono cose dentro di me che vogliono uscire, il senso di ciò che scrivo lo trovo di volta in volta e credo che ognuno di noi quando fa qualcosa lo faccia perché ha una personale motivazione. Il senso della poesia sta dentro ognuno di noi, ogni persona può dare un significato alla poesia, ieri come oggi e come sarà anche domani.

In quale momento della giornata scrive?

Non ho momenti precisi, specialmente da quando sono diventata mamma, ho i miei spazi davvero ridotti al minimo, scrivo quando mi viene, quando posso.

Un suo verso recita così: “Vago profumo d’estate, tra le colline dell’anima accarezza le nuvole”. Io vedo uno sguardo di donna che volteggia con le rondini nel sole, sguardo innamorato che innalza sublimità assolute.”  Quale terra descrive? Esiste ancora quello sguardo di donna innamorata dentro di lei?

L’amore per la vita resiste sempre è un istinto primordiale, poi certo la vita dà i suoi affondi ed ecco che quello sguardo si offusca un po’, si copre di rughe, di maschere, di lividi, ma poi ritorna alla prima occasione limpido più che mai come il sole dopo una burrasca, perché si ha la testardaggine di voler vivere nonostante tutto. In questa mia poesia descrivo una terra chiamata anima, io parlo sempre dell’anima, in modo diretto o indiretto perché è dall’anima che parte tutto, l’anima è l’essenza di ogni essere vivente, è lì che noi siamo veramente, i nostri corpi sono solo uno scudo, un involucro che spesso ci nasconde oppure ci protegge, ma se cerchiamo la verità è nell’anima che dobbiamo andare a cercare.

Quale lettura di poeti c’è dietro le sue poesie?

Ho dei grandi maestri e dei grandi amori, poeti che mi hanno insegnato soprattutto a sentire con più forza le mie emozioni e a prenderne consapevolezza. Amo molto i poeti spagnoli Garcia Lorca e Pedro Salinas e Machado, poi senz’altro Emily Dickinson, Neruda, Eluard. Mi sono innamorata perdutamente di Baudelaire per passare poi a Tagore e Gibran, Nazim Hikmet, ho imparato l’essenza della parola da Ungaretti, a un certo punto ho deciso di leggere anche L’Amleto di Shakespeare per arrivare anche a Stefano Benni e naturalmente la bellissima poesia di Alda Merini. Ne ho letti tanti altri ma sono questi che mi hanno segnata veramente dentro.

Giovanna Anselmi nasce a Catania. Ci racconti…

Nasco a Catania l’8 febbraio del 1974 perché la mia mamma è siciliana di Siracusa, mentre mio padre era calabrese di Rossano Calabro ed è qui che ho vissuto quasi tutta la mia vita, anche se mia madre mi portava spesso a Siracusa per le feste. Dentro di me ho sempre convissuto con le due culture, siciliana e calabrese, e questo mi ha sempre dato, forse, una visione più colorita e aperta della vita. Attualmente vivo in Calabria a Rossano, dopo aver trascorso un lungo periodo di vita in Umbria, a Perugia precisamente dove mi ero trasferita per motivi di studio che poi però non ho completato per varie vicissitudini. Oggi sono mamma di una bella bambina e casalinga diciamo “per forza” perché dalle mie parti di lavoro proprio non se ne trova.

I suoi progetti futuri?

Per il futuro oltre che continuare a scrivere poesia vorrei cimentarmi nel racconto perché sento l’esigenza di ampliare alcuni discorsi, da qualche tempo, infatti, sto lavorando a un romanzo con ambientazione storica e alla stesura di vari racconti.

Giovanna Anselmi è nata a Catania nel 1974. Inizia da giovanissima a scrivere poesie, tra le note e i canti di una terra calda e piena di talenti.”E se ad un tratto guardassi il volto del cielo…”, Midgard Editrice,2005, è la sua prima raccolta poetica. Attualmente, vive in Calabria, dopo aver trascorso un lungo periodo di vita in Umbria

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