Teramo e Provincia

Teramo. Sull ‘ inquinamento del Vibrata si riesce a votare un documento comune: con i rifiuti maggioranza e minoranza tornano a dividersi e l’opposizione abbandona l’aula

rIFIUTI, aCQUA E cULTURA  ACCENDONO IL CONSIGLIO

Sull ‘ inquinamento del Vibrata si riesce a votare un documento comune: con i rifiuti maggioranza e minoranza tornano a dividersi e l’opposizione abbandona l’aula

Le spese per la cultura hanno tenuto banco nella prima parte del Consiglio Provinciale, ieri sera, con  l’interrogazione presentata dalla minoranza e illustrata dal consigliere  dell’IDV, Riccardo Mercante,  il quale ha sollevato problemi di: budget “drastiche riduzioni della spesa”; di “criteri per le attribuzioni”; di esclusione delle “manifestazioni storiche” rilevando, infine, delle “sperequazioni nelle scelte”: “A Castelbasso 2500 euro al carnevale di Notaresco 4000 euro” ha affermato Mercante.

L’assessore Giuseppe Antonio Di Michele, replicando ai rilievi mossi dalla minoranza, ha disegnato la “mappa” dei contributi sia da un punto di vista territoriale sia da quello economico: “L’ultima giunta di centrosinistra, nel 2008, ha assegnato 160 mila euro di contributi, noi, nel 2010 ne abbiamo già erogati 150 mila. Nel 2009 non abbiamo potuto distribuire alcunché perché in bilancio abbiamo trovato 7 mila euro. Quindi, non esiste un problema di tagli e quanto alle scelte ci siamo posti il problema di riequilibrare il territorio, anche dal punto di vista delle risorse per la cultura. In questo senso ci sono stati casi nei quali abbiamo privilegiato progetti nuovi e dato slancio ad attività che per la qualità dell’idea lo meritavano. Scelte delle quali ci assumiamo ogni responsabilità”

Sull’ esclusione di alcune manifestazioni “storiche”  l’assessore ha affermato che in molti casi le associazioni non ne avevano fatto richiesta e che, comunque: “abbiamo dato 89 mila euro al Comune capoluogo per la realizzazione delle manifestazioni del cartellone Fondazione Tercas-Comune contribuendo così alla realizzazione delle iniziative più prestigiose. Alla Riccitelli è stato concesso un contributo di 35 mila euro”.

Relativamente ai contributi erogati dalla Provincia al Comune di Notaresco, l’assessore Di Michele, ha specificato: “Si tratta di uno di quei casi dove vi era una chiara opportunità di riequilibrio: in tre anni e con oltre 500 manifestazioni all’attivo, il Comune aveva avuto solo 900 euro”.

Fiume Vibrata. In Consiglio Provinciale, poi, a distanza di qualche mese dai fatti che hanno portato all’apertura di un’inchiesta della magistratura per la moria di pesci sul fiume Vibrata e per l’inquinamento del mare fra Martinsicuro e Alba Adriatica nella settimana a cavallo di Ferragosto,  su iniziativa della minoranza, si è discusso di qualità ambientale dei fiumi, di gestione delle aste fluviali e dei corsi d’acqua.

Maggioranza e minoranza hanno presentato due ordini del giorno ma dopo qualche minuto di sospensione, si è elaborato un documento unico votato all’unanimità che impegna la Giunta provinciale a: “promuovere un coordinamento fra tutti i soggetti titolari di funzioni di prevenzione e definizione di un preciso modello operativo e di una cabina di regia per la gestione delle emergenze; attuazione di un programma straordinario di monitoraggio e controllo sui principali corsi d’acqua; la revisione del Piano d’Ambito per adeguare gli impianti di depurazione; richiedere la messa a disposizione da parte della Regione Abruzzo delle risorse derivanti dai Fas e dall’Intesa per le infrastrutture strategiche sottoscritta da Regione e Governo valutando la possibilità di anticipare per risorse per gli investimenti”.

“Va detto che l’episodio in questione è stato molto amplificato anche perché non si è affrontato in maniera corretta e in alcuni casi è stato strumentalizzato – ha detto Catarra intervenendo nel dibattito – questo non ci esime dal programmare di più e meglio per tutto quello che ci compete azioni di prevenzione e controllo ambientale. Ma le competenze, sui corsi d’acqua, sui fiumi e sul mare, sono molte chiare: esistono già numerosi organismi che a vario titolo devono intervenire e devono, questo si, coordinarsi meglio. Bisogna investire di più sul monitoraggio e sul controllo, un’attività che la nostra Polizia Provinciale, sta svolgendo intensamente in collaborazione con il COIF, organismo costituito dalla Prefettura. E’ nostra intenzione intensificare e valorizzare questa specificità della Polizia Provinciale. Ma il nodo rimangono le depurazioni delle acque e il funzionamento dei depuratori e di questo devono occuparsi l’Ato e il Ruzzo”.

Gestione rifiuti. Il dibattito sui rifiuti, sulle problematiche relative alla gestione, all’impiantistica, alla crisi dei Consorzi, è iniziato con una lunga relazione tecnica dell’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, che ha messo l’accento  sulle luci “la provincia con la più alta percentuale di raccolta differenziata” e sulle molte ombre “gli impianti sequestrati,la mancanza di una discarica, i costi del trasporto fuori regione”.

Sui costi delle tariffe di smaltimento negli impianti fuori provincia di Colle Cese e Cerratina, l’assessore Marconi, ha fornito alcune cifre:  “per il Mote costa 190 euro a tonnellata; per il Cirsu 177 euro; per l’unione dei Comuni della Val Vibrata i costi sono di 171 euro; per il Piomba Fino 131 euro più il trasporto e quindi si arriva a circa 170 euro”.

A entrare nel merito delle questioni più scottanti è stato il consigliere Renzo Di Sabatino (PD): “Abbiamo bisogno di impianti, tutto il resto in questo momento passa in secondo piano; questa nostra provincia sta impoverendo anche per i costi che sopporta per lo smaltimento dei rifiuti un danno enorme che questo territorio sta subendo da anni. Per colpa di chi? Sui rifiuti si è innescata una lotta politica che ha paralizzato le scelte. La politica non è riuscita a prendere alcuna decisione. Non abbiamo più il tempo per proseguire su questa strada. Sulla Regione ci sarebbe molto da dire, la mancata calmierizzazione dei prezzi, le continue deroghe” ha sottolineato  del PD il consigliere che ha proposto: “Se vogliamo che il pubblico continui a non essere più alla mercè del privato che più o meno legittimamente continua a dettare le regole chiamiamo a raccolta tutti i Comuni e stipuliamo un protocollo d’intesa che metta insieme tutti i Consorzi in un unico grande e forte soggetto pubblico: poi gli impianti e la discarica possono essere quelli del Cirsu ma non è questo la cosa più importante. Lo faccia la Provincia, da questa crisi arriva una grande opportunità per diventare autosufficienti”.

Raimondo Micheli è apparso scettico sulla possibilità di arrivare alla costituzione di un gestore pubblico unico dei rifiuti: “In questi anni nessuno ha accantonato i soldi per bonificare le aree e per fare le scelte. Dov’è la programmazione e l’innovazione che avrebbe dovuto fare la Provincia? Possiamo anche riunire i Sindaci ma oggi è difficile parlare un’unica lingua, si poteva fare qualche anno fa: il Piomba Fino si sta riorganizzando, l’Unione dei Comuni ha una sua organizzazione; il Cirsu sta vivendo un momento di difficoltà ma ha una sua identità. Sono realtà, anche economiche, molto diverse. Quindi spingiamo sulla differenziata, certo apriamo un tavolo di lavoro per la soluzione dei problemi ma senza pensare di stare tutti insieme, confrontiamoci con la tecnologia che spaventa sempre ma che è una delle strade sulle quali si può crescere”.

Poi si sono susseguiti interventi di Mauro Sacco (IDV), Giuseppe Di Febbo (SEL), Robert Verrocchio (PD), Riccardo Mercante (IDV): quest’ultimo è entrato nel merito delle nuove tecnologie, presentando il sistema del “riciclaggio a freddo” alternativo ai termovalorizzatori e agli inceneritori.

Diego Di Bonaventura ha chiesto “concretezza”. Ci vuole onestà intellettuale e concretezza per affrontare i “problemi che abbiamo dentro i nostri Consorzi, e dei quali stasera ci stiamo dimenticando. Le tariffe alte? Allora facciamo ripartire l’impianto di Cirsu, realizziamo la discarica di Sogesa. Queste sono le scelte  da fare, invece i Comuni hanno trasferito sui Consorzi i loro debiti e i cittadini pagano un prezzo altissimo. Io questo chiedo, responsabilità da parte di tutti. La politica ha lasciato uno spazio che il privato ha occupato ma noi abbiamo il 51% e dobbiamo dettare le nostre regole”.

Enrico Mazzarelli (Al centro per Catarra):  “Dove nasce Di Zio? Chi è questo privato? E’ bastato che uscisse l’elenco di tutti i partiti beneficiati da Di Zio e il confronto ha assunto un altro tono” ha tuonato Mazzarelli rivolto alla minoranza: “i toni giustizialisti di qualche settimana fa si sono subito smorzati giacchè si è appalesato che il <mostro> Di Zio è una creatura che arriva da lontano”.

Ernino D’Agostino. Per uscire dall’impasse il capogruppo del PD propone di tornare all’intesa sottoscritta da tutti i Sindaci all’indomani della costituzione dell’AdaTe quando ci si espresse per la costituzione del consorzio unico di gestione, da perseguire avviando “tra i vari Consorzi una forma di cooperazione” e di chiedere alla Regione, in vista dello scioglimento dell’ATO unico come organismo autonomo, di attribuire alle Province tutte le competenze di coordinamento e programmazione attualmente in capo all’Adate.

“Al termine del confronto e dopo l’intervento del presidente Catarra, la maggioranza ha  proposto di votare un suo l’ordine del giorno integrato con i contributi della minoranza – afferma il Presidente del Consiglio, Mauro Martino – ma non vi è stata la volontà di arrivare ad un voto congiunto e i consiglieri dell’opposizione, dopo aver fatto rilevare che il documento non era stato depositato nelle 24 ore  antecedenti al Consiglio hanno abbandonato l’aula”.

Senza i consiglieri di minoranza al è venuto meno il numero legale e, quindi, la seduta è stata  sciolta e l’ordine del giorno sui rifiuti è e rinviato.

Fra le altre cose, nel documento, in vista del 31 dicembre quando scadranno le autorizzazioni al conferimento dei rifiuti fuori ATO, si individuavano alcune soluzioni a breve termine: “la riapertura dell’impianto di trattamento del Cirsu sia per motivi logistici sia per diminuire l’oneroso carico tariffario, nonché la celere realizzazione della discarica di Grasciano 2 che consentirebbe l’autosufficienza nello smaltimento per tutti i Comuni dell’ATO”.

Teramo 22 ottobre 2010

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