Giulianova

Giulianova. A distanza di quarant’anni torna il modello di edilizia sviluppata in altezza a Giulianova.

Riceviamo e Pubblichiamo.

A distanza di quarant’anni torna il modello di edilizia sviluppata in altezza a Giulianova. Dopo la torre di Pellegrin a ridosso dell’ex hotel Riviera e le torri dell’ex Gabrielli, ecco la volta del piano di recupero della Sadam.
Piano di recupero che prevede diciassette palazzi alti ventidue metri circa e una torre alberghiera alta addirittura cinquanta metri.Stravolgendo il piano regolatore del ’94, le varie amministrazioni che si sono succedute portano allo spezzettamento del macro comparto (che prevedeva palazzi molto più bassi) sino alla nascita di quattro sub-comparti. Il primo a partire è quello dello zuccherificio, che presenta come biglietto da visita palazzi che stravolgono il paesaggio godibile dal porto vecchio.

L’associazione, che da  sempre si  oppone al progetto impattante e poco conveniente dal punto di vista del “ritorno” alla comunità,  questa volta ha fatto breccia nelle conscenze di molti giuliesi che hanno gremito la sala.
L’ingegner Antimo Battistoni ha illustrato, con delle simulazioni professionali ad altezza d’uomo,  l’enormità del grattacielo che oscura la visuale del Gran Sasso se lo si guarda dal molo sud.
Il professionista giuliese ha avvolarato le rappresentazioni elevando dei palloni sino a cinquanta metri in una strada attigua al grattacielo e  dimostando che un’ altezza del genere coprirà le cime della più grande montagna dell’appennino centrale.

Nelle simulazioni presentate invece dal comune si nota l’assenza delle montagne, forse immortalate in una giornata grigia  ed inoltre esse sono state scattate ponendosi su un piano elevato e non ad altezza d’uomo.

Inoltre il progetto prevede che il verde sarà posto a ridosso della ferrovia e tagliato da una strada di collegamento, mentre nell’unico capannone rimasto in piedi, troverà posto un’ aula conferenze ma non un teatro.
I marciapiedi su via Trieste non verranno aumentati di larghezza, come logica vorrebbe e non vi sarà nemmeno una pista ciclabile, così come si fa nei moderni quartieri.
Anche se sono semplici bozze sul computer, il piano sembrerebbe  un pessimo esempio di edilizia,  ed è per questo che molti in sala non hanno gradito. Presenti, tra l’altro anche il presidente si WWF Teramo, Dante Caserta e Archimede Melchiorre di Italia Nostra.

Davvero singolare la presenza di molti architetti e ingegneri locali, apprezzato l”intervento dell’avv.Alberta Ortolani che ha  affermato che l’edilizia ovunque e comunque non si giustifica in una cittadina turistica.
Insomma un no forte al modello Montesilvano, uno stile che sino ad ora non  è mai appertenuto a Giulianova.

Mauro Piunti

Giulianova, 2 Ottobre 2010

Il Testo e la foto sono di proprietà dell’autore.

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