Giulianova

Tocco da Casauria. Convento di Mosciano: I Frati Minori d’Abruzzo dissentono dalla descrizione dei fatti che emerge dai resoconti della stampa.

Curia Provinciale Frati Minori  “S. Bernardino da Siena”

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Prot. n. 136/10                                                                     Tocco da Casauria,   29 settembre  2010

Oggetto: Comunicato Stampa

In riferimento ai fatti accaduti recentemente nel convento dei SS.Sette Fratelli di Mosciano S.Angelo, riferiti dalla stampa in maniera inadeguata, tanto da suscitare equivoci e malintesi, puntualizziamo quanto segue:

FOTO CONVENTO di Walter De Berardinis: http://www.facebook.com/album.php?aid=75012&id=1667432035

1. I giornalisti che hanno scritto almeno una ventina di articoli citando continuamente il Ministro provinciale P. Carlo Serri, in realtà non lo hanno mai incontrato, né mai hanno parlato con lui, né mai si sono peritati di chiedergli informazioni di nessun tipo.

2. I Frati Minori d’Abruzzo dissentono dalla descrizione dei fatti che emerge dai resoconti della stampa.

3. In particolare non comprendiamo come alcune persone possano descrivere eventi di cui non sono stati testimoni e che vedono come protagonisti i soli frati. Ci riferiamo ai colloqui diretti del Ministro provinciale con P. Carmine Serpetti o Fra Pasquale Memmo. Qualunque sia la fonte delle informazioni raccolte i giornalisti avrebbero dovuto, per correttezza, verificarne l’attendibilità, consultando le persone interessate.

4. P. Carmine è un frate minore, professo solenne, che si è liberamente impegnato con voto, dinanzi a Dio e alla Chiesa, a vivere per tutta la vita in obbedienza, castità e senza nulla di proprio, secondo la Regola di san Francesco e le Costituzioni dei Frati Minori. P. Carmine, come tutti i frati, è tenuto in coscienza a praticare i voti che ha professato, se intende permanere nella vita religiosa alla quale si è liberamente consacrato.

5. In particolare, per quanto riguarda la proprietà, ricordiamo un articolo delle Costituzioni Generali dei Frati Minori, che rispecchia l’insegnamento di san Francesco sulla povertà:

Come retribuzione del lavoro i frati ricevano le cose necessarie e ciò con umiltà. Tuttavia, qualunque cosa acquistino con la propria industria o in ragione dell’Ordine, o ciò che ricevono in qualsiasi modo sotto forma di pensione, sovvenzione o assicurazione, appartiene alla Fraternità” (CCGG art.78 § 2). Un frate francescano dunque, in quanto ha professato la povertà evangelica, non è proprietario di nulla, né di libri, né di denaro, né della cassa parrocchiale.

6. I Frati Minori d’Abruzzo manifestano piena e convinta fedeltà a Mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo, e fraterna solidarietà al nuovo parroco Don Marco Trivisonne.

7. Infine crediamo che tutti dovrebbero conservare moderazione e serenità, senza ricorrere a ricatti morali o immagini volutamente violente. La descrizione offerta dai giornali, di P. Carmine come di “un uomo disperato, che ha deciso di lasciarsi morire per il dispiacere” contrasta radicalmente con quanto un sacerdote cattolico dovrebbe credere e praticare. L’accanimento verbale e l’esasperazione dei toni non giovano a risolvere problemi che andrebbero affrontati in semplicità e mitezza francescana. Un religioso dovrebbe sempre operare scelte dettate dalla fede, e non dalle sue opinioni personali. La preghiera e lo spirito di obbedienza aiuterebbero molto di più a vivere umilmente i valori della vocazione religiosa.

Per mandato del Ministro provinciale

p. Carlo Serri

FOTO ARCHIVIO DE BERARDINIS: http://www.facebook.com/album.php?aid=75012&id=1667432035

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