Cultura & Società

Teramo. La Sposa di Carta: un lento percorso nell’anima della gente

La Sposa di Carta: un lento percorso nell’anima della gente

Martedì 27 a partire dalle ore 17,00 da Corso S. Giorgio n°78, in un percorso urbano fino a Fonte della Noce, tocca il suo culmine la quinta edizione del Festival Interferenze, con l’attesa performance di e con Davide Francesca La Sposa di Carta.

Questa intensa performance arriva a Teramo dopo aver toccato altre importanti città: Pesaro, Sant’arcangelo, Genova, Cordoba,  Bilbao.

E’ arrivato a Teramo domenica, due giorni prima della performance, Davide, perché la realizzazione del costume è un lavoro che va fatto con attenzione e tempo a disposizione. La Sposa di Carta ha come protagonista la rosa rossa che la sposa porta nel petto. “Per me è il centro del piccolo mondo che ognuno di noi è. La Sposa è il mezzo di trasporto di questo preziosissimo elemento che è per me l’unico accesso a una dimensione spirituale” spiega Davide mentre interrompe un minuto la costruzione del meraviglioso abito fatto tutto di carta “non è quindi il matrimonio con un’altra persona quello a cui si prepara ma ad una morte che permette l’unione con una dimensione perduta.

mi segui?

La rosa è l’anima…

Il resto senza di lei è solo materia inerte

Per quanto bellissima possa sembrare

E’ la storia di una rosa incatenata al petto di una figura che ad ogni passo diventa fragile come la carta del vestito che indossa. La rosa è quella parte del cuore dell’Uomo che si può aprire a una dimensione di coscienza superiore ma che è incatenata alla carne e al sangue per registrarne le esperienze. Le emozioni che attraversano questa sposa solitaria animando il suo corpo di intermittenti tensioni, l’accompagnano fino alla fine del percorso dove, in uno specchio d’acqua, la rosa rossa, simbolo dell’anima, troverà nuova vita mentre il vestito lentamente andrà sciogliendosi.”

Il pubblico che vede Davide passare per i luoghi cittadini è colpito dalla forte contrapposizione che lui stesso genera, tra il delicato vestito da sposa e il corpo massiccio, imponente “Nonostante io non cerchi un legame diretto col pubblico, questa connessione nasce ugualmente, dando vita ad un dialogo. Osservando ed ascoltando le reazioni del pubblico ho iniziato a capire realmente quali siano i temi che metto in scena e la loro importanza: il pubblico proietta su di me i pensieri, gli stati d’animo e i temi che la mia figura fa affiorare alla coscienza. I miei passaggi in effetti sono in effetti pieni di episodi, alcuni anche molto divertenti. Quello che mi ha sorpreso già dalla prima volta è stata la disinvoltura con cui alcune persone invadono il mio spazio d’azione: gente che tocca il vestito per capire di che materiale è fatto, alcuni mi usano come attrazione turistica per farsi delle fot, i bambini mettono monete nella mia borsetta del riso”.

Com’è nata La Sposa di Carta? “Nell’estate del 2007 ero a Pesaro, lavoravo in una produzione del Rossini Opera Festival insieme al mio compagno. Durante le lunghissime pause dietro le quinte conoscemmo Davide Dall’Osso, scultore pesarese che lavora prevalentemente con il fil di ferro intrecciato. Il mio compagno imparò da lui la tecnica per intrecciare il filo di ferro e iniziò a preparare un copricapo. Lo trovai bellissimo e mi venne l’idea di chiedergli un bustino che fosse fatto come una cassa toracica. Da anni volevo fare una performance con un abito da sposa ed ecco che l’idea coagulava: non volevo un vestito di stoffa perché troppo costoso e ingombrante da tenere in deposito. Volevo che la mia sposa fosse fragile come una foglia d’autunno e volevo che dopo il suo passaggio non ne rimanesse traccia.

Grazie a La Sposa di Carta Davide Francesca formula l’idea di “Rilievo Urbano Performativo” e il progetto Le Passant Considerable nel quale riporta le reazioni spontanee del pubblico incontrato per caso durante le “camminate performative” attraverso installazioni video, foto e audio, che cresce ad ogni attraversamento, come un diario performativo che tenta di mettere a confronto i caratteri di ciascuna città attraversata, permettendo di leggerne le differenze, somiglianze e peculiarità.

L’Installazione Le Passant Considerable è in esposizione da questa sera a partire dalle ore 21.00 nei locali del Micronido.

DAVIDE FRANCESCA

Davide Francesca Studia Architettura presso l’Ateneo di Genova e lavora con l´architetto

Giancarlo De Carlo nell’Ilaud (International Laboratory of Architecture and Urban Design) per la riprogettazione dell’area nord di Venezia.

Segue una formazione in recitazione, canto leggero e canto lirico. Nel 2000 si diploma come mimo teatrale presso il Teatro Carlo Felice di Genova. Studia danza contemporanea con la Compagnia Arbalete (G. Di Cicco, C. Monti e P. Pavanello) per la quale è danzatore e attore negli spettacoli Clavicole di un gioco e Il danzatore, l’orso e il musicista. L’interesse per le arti tradizionali lo porta nel 2006 a diplomarsi presso l’Istituto di Arti Tradizionali IAT GONG, Genova.

Nel 2004 e co-fondatore e da allora co-direttore artistico dell’Associazione Culturale Corpi in Danza.

Dal 2006 collabora con la cantante Paola Pittaluga per l’allestimento di opere liriche con cantanti emergenti, realizzando in qualità di regista Le Nozze di Figaro e il Flauto Magico di W. A. Mozart.

Ha lavorato come attore, e mimo danzatore presso i seguenti teatri e festival: Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Comunale di Modena, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Filarmonico di Verona, Savonlinna Opera Festival ( FI ), Teatro Comunale di Bologna, Teatro Cavour di Imperia, Teatro G.Modena di Genova, Teatro Sociale di Bellinzona (CH), Teatro Civico di La Spezia, Arena di Verona, Teatro Regio di Parma, Rossini Opera Festival di Pesaro, Festival Urban Bodies-Genova, Teatro Comunale di Cagli, Teatro Bramante di Urbania, Festival Incastrodanza di Bergamo, Teatro Cargo di Genova-Voltri, Teatro Matteotti di Moncalieri(To), Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Verdi di Genova.

Dal 2006 è autore di soli e performance urbane, quali tra gli altri Solocontrotutti e La sposa di carta che è stata presentata al Festival Sant’Arcangelo dei Teatri 2009 e al Festival di Danze Urbane di Cordoba Argentina a novembre 2009.

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