Abruzzo

Giulianova. Sono fantasiose e prive di ogni fondamento, nota di Francioni e Albani

In riferimento alle ultime notizie di stampa riportate su un quotidiano locale, circa la possibilità di un ingresso in maggioranza da parte della lista UDC/GIULIESI, teniamo a precisare:

Nella riunione di lunedì sera tra i rappresentanti della lista GIULIESI/UDC, non è stata votata nessuna risoluzione in merito ad un ingresso in maggioranza, pertanto le notizie riportate sul quotidiano locale, sono fantasiose e prive di ogni fondamento.

Facciamo presente che su decisione degli organi NAZIONALI dell’UDC, ON. CESA, tutti i vertici nazionali e locali sono stati azzerati in vista dell’assemblea nazionale promossa dalla Fondazione Liberal in programma a Todi dal 20 al 22 Maggio in cui verrà posta la prima pietra per la nascita del nuovo soggetto politico. (DECISIONE DIREZIONE NAZIONALE ROMA 11/05/2010).

Pertanto, come viene rimarcato dall’On. Cesa nessuno può rivendicare primogeniture.

Corre l’obbligo di rammentare che i sottoscritti in ruoli diversi, insieme agli altri candidati della lista “GIULIESI”,  hanno ricevuto un consenso dai Cittadini di Giulianova, proponendo un programma serio, di sviluppo, e di crescita della nostra Città.

Su molti punti abbiamo trovato convergenza con l’attuale maggioranza, e se nel prosieguo della legislatura da parte del Sindaco, ci fosse una apertura politica/collaborativa, noi per il bene della Città, non faremo mancare il nostro appoggio, che non è dettato dall’occupazione di poltrone, ma bensì dal realizzare il bene ed il benessere dei Cittadini che passa attraverso lo sviluppo e l’occupazione.

LISTA GIULIESI/UDC

Capogruppo

Gianfranco Francioni

Consigliere Giulianova Patrimonio

Riccardo Albani.

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2 Comments

  1. ci sono molte probabilità che entreranno in maggioranza visto che Albani e Francioni da Forza Italia a Giuliesi poi a Udc quindi questi due sono due dal saltello facile……

  2. enrico gagliano

    Preferisco non commentare. lascio invece la parola a Luca Sansonetti e a quanto ha scritto per l’OPINIONE. Buona lettura.

    IL COMPLICATO FUTURO DI CASINII
    lividi e i dubbi di Pierferdinando di Luca Sansonetti

    Da delfino a rana.

    E’ il percorso politico intrapreso in quest’ultimo medio-breve periodo da Pierferdinando Casini. Poco prima del divorzio dal Pdl nel 2008 fu lo stesso Silvio Berlusconi a intravedere nel “brizzolato” Pier il suo possibile successore e il Premier per risposta ricevette la fine di una pluriennale alleanza, per lo meno a livello parlamentare. Da quel momento in poi l’ex presidente della Camera ha intrapreso un isolato sentiero politico, salvo poi zompettare a destra o a sinistra localmente alla ricerca di vittorie certe e di “Poltrone di lusso” da ricoprire, come se quel 5% su scala nazionale fosse un 35%: delirio di onnipotenza; perché ormai l’Udc è diventato il partito delle “poltrone”: l’importante non è avere meno voti di tutti ma più poltrone di tutti. Una poltrona ogni 1% (non male come politica?). E così da un mesetto a questa parte Casini, dopo il flop alle Regionali della politica dei “due cantoni”, è tornato alla ricerca di visibilità e collocazione, tirando fuori dal suo caratteristico trench blu l’idea del governo di responsabilità nazionale. E il risultato della proposta casiniana è stato di “tutto rispetto”: 0% di consensi. Insomma i “due cantoni” gli hanno sbattuto la porta in faccia e anche tra le mura amiche qualcosa inizia a scricchiolare. Sono sempre più insistenti infatti i rumors di contrasti accesi tra Casini e Cesa da una parte e Luciano Ciocchetti, segretario regionale del Lazio dell’Udc, dall’altra. Ciocchetti, e con esso un forte manipolo di esponenti dell’Unione di centro romano, sarebbe infatti in disaccordo (eufemismo?) con il modo in cui la direzione nazionale del partito, e in primis Lorenzo Cesa, ha condotto le trattative per il varo della giunta Polverini; altre impercettibili voci insinuerebbero infine che Ciocchetti sarebbe prossimo a un clamoroso trasloco nel Pdl, portandosi in dote il 6,12% delle ultime Regionali. Non sorprende quindi che Pierferdinando abbia azzerato di punto in bianco gli incarichi all’interno del suo partito e annunciato la creazione del Partito della Nazione (il Ccd bis?) che dovrà avere, Casini dixit, “il compito di rimette insieme il Paese”. Ora quindi si passerà alla conta e anche in questo caso, così come per l’annuncio del governo di responsabilità nazionale, non sembrano molti gli adepti eccezion fatta per l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, leader dell’Api. Che sia questa la strada per un lento riavvicinamento alla corte del Cavaliere? Dopo il duro attacco di Casini a Veltroni, al quale ha augurato “di stare all’opposizione 30 anni”, tra i banchi di Montecitorio c’è chi è pronto a scommettere che la rana stia per ritrasformarsi in delfino.

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