Abruzzo

Pescara. Abruzzo e disagio occupazionale. Sintesi dei contenuti della Conferenza stampa della Uil Abruzzo 26 febbraio 2010

Abruzzo e disagio occupazionale. Sintesi dei contenuti della Conferenza stampa della Uil Abruzzo 26 febbraio 2010

L’Abruzzo ha una situazione economica gravemente deficitaria da tempo.

La crescita del PIL 2000-2007 è stata pari a 0 nonostante gli ottimi risultati delle grandi imprese e dei loro indotti; nel 2003-2004 ha subito la recessione più marcata tra tutte le regioni d’Italia; tra il 2004 e il 2005 i conti della sanità hanno accumulato un deficit altissimo, che successivamente ha provocato il commissariamento della sanità regionale.

Dal 2008, l’Abruzzo ha anche, e pesantemente, il problema dell’occupazione.

Prima del 2008, nonostante l’andamento negativo dell’economia, con l’eccezione positiva delle grande imprese e dei loro indotti, l’occupazione cresceva addirittura, anche se si trattava soprattutto di occupazione precaria. Nel 2008 c’è l’inversione di tendenza negativa per quanto riguarda l’occupazione; nel 2009, l’impatto della crisi mondiale (che mette in crisi anche il settore industriale che andava bene) e il terremoto fanno precipitare anche la situazione occupazionale, tanto che anche su questo terreno l’Abruzzo segna primati negativi a livello nazionale.

Alcuni primati negativi dell’Abruzzo relativamente all’occupazione:

  • La più forte perdita di posti di lavoro a livello nazionale (-25.000 nel 2009, -4,8% rispetto al 2008).
  • Il più forte calo dell’occupazione dipendente (-7,5%), sette volte il dato nazionale.
  • Aumento dei disoccupati in cerca di lavoro doppio rispetto alla media nazionale (+ 10.000 persone, pari a +29,3%).
  • Il più alto incremento del tasso di disoccupazione (+2,1, il doppio della media nazionale).
  • La più forte caduta del tasso di occupazione (-3,6%), il triplo della media nazionale.
  • La più forte caduta del tasso di attività: -2,4%, sei volte peggio della media nazionale.
  • Il crollo dell’occupazione femminile: -4,3%, contro una media nazionale di -0,9%.
  • La più ingente perdita di posti di lavoro “buoni”, non precari, a tempo indeterminato: -7,4%, a fronte di una media nazionale di -0,1%: dei 28.000 posti di lavoro dipendente persi nel 2009, 24.000 erano posti a tempo indeterminato.
  • L’Abruzzo è la terza regione per incremento percentuale delle ore di cassa integrazione autorizzate, ma diventa la seconda se si rapporta la cassa integrazione alla base occupata.

L’Abruzzo e gli indicatori di disagio occupazionale proposti dalla Uil:

  • Disagio del mercato del lavoro: l’Abruzzo è 8° (era 9° nel 2008).
  • Indicatore di crisi produttiva (cassa integrazione): l’Abruzzo è 2° (era 5° nel 2008), con L’Aquila terza tra le province e Chieti e Teramo rispettivamente al 13° e 14° posto.
  • Indicatore di irregolarità lavorativa: L’Abruzzo è 11° (era 8°nel 2008, è l’unico miglioramento).
  • INDICATORE GENERALE DI DISAGIO OCCUPAZIONALE: l’Abruzzo è 2° (era 10° nel 2008); L’Aquila è 1a tra le province (era 11a).

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