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Roma. Mostra “Bellezza Creativa”: l’artista Gigino Falconi espone alla Camera dei Deputati – complesso di Vicolo Valdina

CAMERA DEI DEPUTATI – COMPLESSO DI VICOLO VALDINA, Mostra di GIGINO FALCONI “Bellezza creativa”
Sala del Cenacolo – Sala della Sacrestia ● Piazza in Campo Marzio, 42 00186 Roma
Dal 17 al 26 gennaio 2024
Inaugurazione: mercoledì 17 gennaio 2024 ore 16.30

La Camera dei deputati ospita nelle Sale del Cenacolo e della Sacrestia del Complesso di Vicolo Valdina
Piazza in Campo Marzio, il pittore Gigino Falconi, con la sua mostra personale Bellezza creativa a cura
del Prof. Dott. Don Stefano Peretti e Giuseppe Bacci, che si inaugurerà mercoledì 17 gennaio 2024, alle
ore 16.30, alla presenza del Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
In questo anno 2024, dopo una lunga ed intensa attività artistica di Gigino Falconi, alcune opere della
Collezione Falconi escono dal proprio studio per emigrare al Complesso di Vicolo Valdina, ad onorare le
celebrazioni del 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica.
Protagoniste della mostra sono le opere realizzate dall’Artista abruzzese, selezionate nel loro significativo
richiamo al colloquio, anche auspicato dal Concilio Vaticano II, tra Chiesa contemporanea e mondo dell’arte,
con particolare riferimento a temi universalistici quali l’Amore di Dio Padre per tutti i suoi figli, l’esperienza
collettiva del dolore a causa della guerra e la speranza di una comune rigenerazione. Scriveva San Paolo VI
nella sua Lettera agli artisti: “Oggi, come ieri, la Chiesa ha bisogno di voi e si volge verso di voi. Essa vi
dice con la nostra voce: lasciate che non si rompa un’alleanza tra le più feconde! Non chiudete il vostro
spirito al soffio dello Spirito Santo! Questo mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi
nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che mette la gioia nel cuore degli uomini, è il frutto
prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge all’ammirazione. E ciò
grazie alle vostre mani…”.
Nasce così, con queste premesse, “Bellezza creativa”, mostra che si sviluppa in un duplice appuntamento
“in rete”, nelle due sale della Sacrestia e del Cenacolo, carica di particolare suggestione capace di stimolare
studiosi e fruitori. All’interno degli spazi espositivi della Camera dei deputati del Complesso Valdina si
concentrano una ventina opere, alcune create appositamente per l’occasione e installate tra la sala della
Sacrestia e la sala del Cenacolo. Nella Sacrestia verranno esposte le opere della produzione artistica di
ispirazione religiosa, che negli Anni Novanta hanno reso Falconi protagonista della pittura figurativa
attraverso una peculiare ricerca artistica: dalle luci delle forme allo stupore del sacro, con l’evidenza del
grande capolavoro titolato Scena finale del grande teatro del mondo, 1997-99. Nella sala del Cenacolo
ospiterà una selezione di opere di ricerca prettamente figurativa dell’itinerario artistico-introspettivo siglato
dalla ricerca di quel realismo magico, che ha la capacità di affascinare e di sedurre il visitatore. La fruizione,
quindi, non si riduce allo sguardo emozionale di opere accattivate dalla critica: si espande in uno sguardo
che va oltre, poiché nel contesto espositivo il Maestro Gigino Falconi ha assunto il compito di indicarne la
bellezza universale e creativa. Sulla sua pittura, raffinata e colta, hanno scritto diversi poeti, oltre a critici
quali: Carlo Bo, Mario Luzi, Enrico Crispolti, Carlo Chenis, Enzo Fabiani, Rossana Bossaglia, Sandro
Parmiggiani ed altri.
Il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana presentando l’evento in catalogo afferma: «La
Camera dei deputati è lieta di accogliere nella prestigiosa Sala del Cenacolo, che sovente ospita opere e
installazioni di artisti italiani, la mostra “Bellezza creativa” del Maestro Gigino Falconi. Nelle sue opere, di cui
l’esposizione offre una significativa selezione, colpisce la forza evocativa delle immagini, il loro afflato religioso,
il realismo fantastico che le pervade, il contrasto dei colori che viene presentato ai nostri occhi. Nel lavoro
dell’artista, l’umano e il divino, così come la corporeità e la spiritualità, concorrono a creare quella tensione
vitale, che è propria della condizione umana».
Un osservatore privilegiato, benché non critico d’arte ma grande poeta, e cioè Mario Luzi, ha visto, nelle
figure di Gigino Falconi – di quel pittore che Carlo Bo aveva definito come un’“anima” in grado di accogliere
la verità poetica – resoconti d’esperienza «in una esultante fruizione del mondo. Quasi che averne il dominio
espressivo significasse anche goderne il ghiotto beneficio. Per cui la sensualità tattile e luminosa delle figure
e degli oggetti, a forza di essere esibita con una specie di impertinenza fatale e festosa, finiva per
trasfondere in una visione più complessa, più estatica e più enigmatica la sua energia provocatoria».
Il Prof. Dott. Don Stefano Peretti nel testo in catalogo scrive: «Contemplare l’opera di Gigino Falconi è
offrire al proprio animo questa innervatura creativa di Verità, che diventa un educare il proprio cuore
all’osmosi, che sa evolvere in comunione, poiché la struttura cognitiva e ontologica della fruizione estetica
nasce da una struttura dialogica tra contenuto, autore, destinatario. All’amico Gigino il grazie per essersi
umilmente lasciato interpellare dalle realtà contenute nelle sue opere, mediante la pedagogia dell’incontro
tra realtà sensibile e realtà trascendente, per aver osato interpretare l’eterno nel quotidiano, per aver
ricercato costantemente la congruità tra bellezza e armonia, per aver dato respiro immarcescibile alla
caducità di questa nostra stupenda e drammatica scena temporale».
Queste parole assieme a quelle di Mario Luzi sono la premessa appropriata per visitare le opere di Falconi.
Questa mostra vuole comprendere l’intima simbiosi tra spiritualità e arte che delinea l’intero itinerario
artistico, iniziato negli anni Sessanta dal pittore Gigino Falconi, comprendente opere che lo hanno
caratterizzato.

 

La mostra rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2024, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle
ore 11,00 alle 19,00. Catalogo in mostra.
“GIGINO FALCONI BELLEZZA CREATIVA”
LUOGO: Camera dei deputati Complesso di Vicolo Valdina Piazza in Campo Marzio, 42 Roma
PERIODO: 17 – 26 gennaio 2024. Apertura: dal lunedì̀al venerdì dalle ore 11,00 alle ore 19,00
INAUGURAZIONE: Mercoledì 17 gennaio 2024 ore 16,30 ● L’ingresso è consentito entro le ore 16,15 ● Obbligo di giacca per i signori
CURATORI: Prof. Dott. Don Stefano PERETTI e Giuseppe BACCI
PER INFORMAZIONI ED ADESIONI: 339.8895499 ● E-MAIL: giginofalconistudio@gmail.com

Biografia
Gigino Falconi nasce a Giulianova (Teramo) e inizia a dipingere a sedici anni, frequentando contemporaneamente
l’Istituto Tecnico per ragionieri, dove si diploma nel 1952. Nel 1954 ottiene la maturità presso il Liceo Artistico di Pescara.
L’anno successivo, vincitore di concorso per la Cattedra di Disegno, assume l’incarico della docenza presso una scuola
media di Giulianova, attività che abbandona definitivamente nel 1975, per dedicarsi interamente alla pittura. Alla sua
prima mostra personale tenuta alla Galleria Il Polittico di Teramo nel 1961, ne sono seguite numerosissime sia in Italia
che all’estero, presso accreditate gallerie e prestigiose sedi pubbliche. Le sue opere sono conservate in autorevoli
collezioni museali pubbliche e private. Il suo metodo di lavoro si è sviluppato per cicli pittorici, così distribuiti nel corso
degli anni:
1954-1956: esordisce con un universo figurativo legato ai temi della propria terra, coniugato ai canoni della coeva
poetica informale.
1957-1962: esegue una serie di paesaggi che risentono di una personalissima rivisitazione del barocco.
1963-1965: realizza Documenti, primo importante ciclo di opere, di grande dimensione, eseguite a tecnica mista,
composizioni di pittura e grafica testuale. Negli stessi anni l’artista porta avanti una ricerca sulla surrealtà dello spazio
costellato da fantasmi, spesso con elementi suggeriti da letture di Edgar Allan Poe.
1966-1968: I Mostri. Viene aiutato in questa analisi da uno studio accurato che va dal Rinascimento al Barocco con
particolare attenzione a Piero della Francesca, Caravaggio, Rembrandt e Ribera.
1969-1975: elabora una serie di lavori incentrati sulla surrealtà del presente e della cronaca fotografica, con una
figurazione più circostanziata ed evidenza di straniamento.
1976-1979: recupera pienamente la pittura per immagini, con soggetti ispirati all’angoscia dell’esistenza. Di particolare
risalto sono due gruppi di quadri suggeriti dal Fascismo e dalla vicenda dei coniugi americani Julius ed Ethel Rosenberg.
1980-1985: lavora intensamente a opere incentrate sulla poetica del mistero degli spazi interni e sulle suggestioni
spaesanti degli specchi. È evidente il riferimento ad ambientazioni di gusto Art Nouveau, sempre collocate in un clima di
silente sospensione e di attesa.
1986-1988: realizza Alcyone, un importante ciclo di dipinti sulla vita e le opere di Gabriele D’Annunzio, eseguite in
occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Poeta.
1989-1994: dipinge una serie di “nudi” e “concerti silenziosi”, ambientati in paesaggi lacustri.
1995-1999: sviluppa in questi anni un intenso ciclo di pitture di carattere sacro. Il primo dipinto Annunciazione è del
1995. Lo realizza per il VII centenario della Santa Casa di Loreto nel cui museo l’opera viene poi esposta.
Successivamente, per la chiesa di Sant’Andrea di Pescara lavora per due anni a un trittico di grandi dimensioni (cm 270
x 660), commissionatogli dagli Oblati di Maria Immacolata in occasione della santificazione del loro fondatore
Sant’Eugenio de Mazenod.
2000-2002: realizza il ciclo Le Ossessioni, interamente dedicato al mistero dell’universo femminile.
2002-2005: dipinge il ciclo Il mito della Fenice.
2006-2009: si interessa sempre più alla natura e, attratto dal suo misterioso fascino e dalla sua mistica luce, dipinge un
gruppo di quadri rappresentanti paesaggi lacustri e marini.
2011-2012: realizza il ciclo Ragazze per sempre ambientato nell’atmosfera romantica parigina di fine Ottocento,
dipingendo un ciclo pittorico sull’“amore mercenario” come tante scene di un’unica grande pièce esistenziale, una
commedia tutta al femminile. Mostra tale ciclo nella Galerie Besharat di Barbizon Parigi e, successivamente, assieme ad
un cospicuo nucleo di opere, allestisce la “suite Falconi”.
2013-2014: nell’ambito e a conclusione dei festeggiamenti del suo genetliaco e sessantesimo di attività pittorica,
principiato nel marzo 2013 negli Stati Uniti ad Atlanta con una mostra personale, l’Abruzzo gli rende omaggio, il 23
maggio 2014, nella sala appositamente predisposta del Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara, inaugurando
lo spazio a lui dedicato, esito della mostra Antologica Una Vita per la pittura, a cura di Giuseppe Bacci. Esposizione
scandita in sette percorsi temporali decennali e mirabilmente presentata da Vittorio Sgarbi e Giuseppe Bacci, in
un’affollatissima conferenza inaugurale.
Nel maggio 2014, nella sede del Museo Archeologico di Teramo, sono stati esposti, insieme ad altre opere della passata
produzione artistica, due dipinti inediti, di grandi dimensioni, del nuovo ciclo L’Amore: le sue immagini, le sue parole.
Da dicembre 2014 a febbraio 2015 la città di Padova ha ospitato, in uno dei suoi monumenti più importanti, il
cinquecentesco Palazzo della Gran Guardia, la mostra Antologica Una Vita per la pittura. Nel luglio 2015 è presente in
Cina, in un’esposizione, con tredici opere e, successivamente, a Londra.
Nel giugno 2016 nel complesso paleocristiano di Cimitile (Napoli), nell’ambito del Premio Cimitile, allestisce la mostra
personale Infinita divina misericordia. Nel settembre 2016 espone nello stabilimento Lisciani Group di Sant’Atto (Teramo)
il ciclo Abbracci (volta ottagonale) che verrà riesposto a L’Aquila nel Palazzetto dei Nobili.
Nel settembre 2017 viene invitato alla 7a Biennale internazionale d’Arte contemporanea di Pechino (Cina). Nel gennaio
2018, nella sede del Museo Vittoria Colonna di Pescara, espone la mostra antologica Spaesamenti metafisici a cura di
Giuseppe Bacci.
Nel marzo 2018 la Galleria d’Arte Cinquantasei a Bologna allestisce una mostra omaggio. Nel settembre 2018 espone il
ciclo Le stagioni al Museo dello Splendore di Giulianova (Teramo) a cura di Marialuisa De Santis. Nello stesso Museo nel
luglio 2019 allestisce la personale Per Giulianova.
Nel febbraio 2020 allestisce a Roma alla 6° Senso Art Gallery, la personale Melanconia dell’immagine che sarà trasferita
successivamente alla Besharat Gallery & Museum di Barbizon (Parigi), dove torna anche nel marzo 2023 e alla Galleria
Trifoglio Arte di Chieti.
Nel 2022 alla Galleria RespirArt di Giulianova e nel giugno 2023 a Pescara, nello Spazio officina s.l.m.00, propone, una
sintetica e rigorosa antologica Documento di un sogno. Ha ricevuto il riconoscimento della Regione Abruzzo con la
medaglia alla carriera e il Delfino d’oro della Città di Pescara.

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