Cultura & Società, In rilievo, Libri in vetrina

FESTIVAL UNITI PER LA PACE NEL RISPETTO DI OGNI DIVERSITÀ AGAPE CAFFE’ LETTERARID’ITALIA E D’EUROPA ENOTECA LETTERARIA ROMA 7 Dicembre 2022

Il 7 Dicembre 2022 alle ore 17, penultima tappa del tour autunnale del Festival dei Caffè Letterari D’Italia e
D’Europa, presso L’ENOTECA LETTERARIA di Roma, Via di S. Giovanni in Laterano, 81, dopo il grande
successo di quest’anno nei precedenti incontri tenutosi nei più importanti caffè storici Italiani, sempre con il
tema “Tra L’Essere e L’Apparire – Il Tempo E La Bellezza”.
La Manifestazione curata da ANTONIO LERA, Presidente AGAPE Caffè Letterari D’Italia e D’Europa,
Medico Psicoterapeuta e Scrittore, già candidato al Nobel per la Letteratura nell’anno passato, vede autori,
giornalisti, artisti ed esperti del mondo della cultura e del sociale confrontarsi.
Insomma un parterre di tutto rilievo per le manifestazioni dei Caffè Letterari D’Italia e D’Europa, che
all’interno di location preziose e prestigiose hanno come Take message l’AMORE DEL BENE COMUNE
NEL RISPETTO DELLE DIVERSITA’. Si argomenterà a partire dai temi legati agli ultimi 2 libri di Antonio
Lera IL TEMPO E LA BELLEZZA, Flavius Edizioni e TRA L’ESSERE E L’APPARIRE Edizioni IlViandante.
Ben sapendo che CRONOS (il tempo) alla fine riconsegnerà ad AFRODITE (la Bellezza) una dimensione
complessiva etico-estetica, nell’oscillazione tra Assoluto e Relativo, a volte ciò che sembra essere in realtà è
solo apparenza, mentre ciò che sembra apparire in realtà è essenza, la poesia e l’arte possono operare
quella sintesi che conduce oltre la superficie dei fenomeni e far si che i 2 lati opposti della stessa medaglia si
incontrino verso la migliore versione possibile del sé, in cui Essere con la E maiuscola intendendo la parola
Essenza ed Apparire intendendo la parola manifestazione fanno parte dello stesso costrutto esistenziale, in
un’epoca dove tutto orienta al consumismo ed all’immagine e siamo indotti a paure, dubbi, condizionamenti,
irretimenti, che spesso sembrano impedire di essere noi stessi soffocando le nostre reali potenzialità,
portandoci quasi a vivere la vita nella maniera in cui altri hanno deciso per noi. L’evento del 7 Dicembre
presso L’ENOTECA LETTERARIA di Roma vede come ospiti:
SIMONA MAZZA (Giornalista), RENATO ROMANO (Scrittore), BEATRICE FIASCHI (Scrittrice),
MARGHERITA BONFILIO (Scrittrice), NIKOLAY DELIYANEV (Vibrafusion Artist), DIANA CACCIATORI
(Esperta in Psicologia Positiva), MARTA KREVSUN (Giornalista Pubblicista e Scrittrice), MARIA PIA
NICOLETTA (Pedagogista e Scrittrice), ANTONELLA COLONNA VILASI (Scrittrice), UMBERTO NASUTI
(Scrittore).
Lera, in particolare attraverso la Poesia confeziona ricette di benessere psicofisico, di tolleranza ed
integrazione, di difesa dei diritti delle comunità LGBT e più in generale di gentilezza e di pace, considerato il
periodo (Pandemia Covid e Guerre alle porte dell’Europa) che non sta lesinando preoccupazione e dolore.
Poesia dunque per alleviare il malessere suscitato da tali periodi critici che stanno caratterizzano la vita delle
persone, quali conflitti, guerre, pandemie e separazioni, nelle varie fasi esistenziali individuali e collettive. Gli
amici dei Caffè Letterari d’Italia e d’Europa, suggeriscono una globalità d’intenti e di pace nel pianeta, una
sorta di Pronto Soccorso non solo poetico, dove versi, opere pittoriche, etc., divengano bastioni contro
la perdita del piacere dell’essere e il dilagare della retrocultura dell’Apparire.
Il “trucco” della partitura artistica sta nel consegnare il poeta, il pittore, etc. al momento presente,
consentendogli di vivere pienamente il QUI ED ORA, allontanando costoro dal pensiero consumistico che
abbrutisce nel “io sono = ciò che ho e ciò che consumo”, fissato allo “stadio estetico” di Kierkgaard in cui
l’uomo “è immediatamente ciò che è”, in cui l’uomo, cerca l’attimo fuggente della propria realizzazione
rifiutando ogni impegno continuato (ovvero sceglie di non scegliere) rinunciando ad una propria identità e
senso esistenzale. Per cui l’Essere implica lo scegliere, conquistando quel traguardo che Kierkgaard
chiama “stadio etico”, che sceglie per sé la ricerca della normalità e della semplicità e non già l’eccezionalità.
In ultima analisi il canovaccio dei Caffè Letterari d’Italia e d’Europa, suggerisce l’unità essere-apparire come
il vero traguardo esistenziale che scongiura di rimanere intrappolati nel campo dell’avere/mostrare o
“dell’apparire avendo” e che blinda il tempo esistenziale in relazione all’unità e non all’unicità della natura
umana nella dimensione del NOI.
Si approda alla Gioia solo collettivamente, ben sapendo che la felicità individuale è transitoria ed effimera,
rifugiandoci nella consapevolezza della nostra dimensione umana “che quel che più conta è che non c’è
potere ne gloria salvo che in Dio”.
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