In rilievo, Lettere

Roseto degli Abruzzi. William Di Marco: contro le violenze accadute a Roma in piazza e nella sede sindacale durante la manifestazione anti Green Pass

 

La violenza inaudita di alcuni gruppi estremisti che si è verificata a Roma in occasione della manifestazione contro il Green Pass denota la forte presenza di quella ideologia feroce e pericolosa che ancora serpeggia in Italia in una parte di “cattiva” politica che la gente non vuole più ascoltare. I partiti democratici e liberali devono far sentire la propria voce e stigmatizzare, oltre che emarginare, queste frange che nulla hanno a che fare con la vita democratica. I tanti approfondimenti portati avanti dalla nostra parte politica in convegni, eventi, lezioni universitarie e simposi accademici hanno fatto chiarezza in modo inequivocabile – la prima a porre l’accento sul tema fu la grande filosofa, storica e politologa HannahArendt – che i totalitarismi tutti (fascismo, nazismo e comunismo) avevano molte più cose in comune rispetto alle poche e alle volte insignificanti differenze. I totalitarismi annientano la libertà della persona per far emergere uno stato etico superiore e ideologizzato, capace, però, di annullare la dignità umana. Anche nei fatti di Roma la dignità dell’individuo è stata calpestata, al punto tale che alcuni esagitati hanno assaltato una delle sedi storiche della Cgil, sindacato che si è sempre trovato a fianco dei lavoratori. E noi che veniamo dal mondo del lavoro (delle fabbriche, della scuola, dell’impresa, del sociale) sappiamo il grande ruolo che le associazioni dei lavoratori hanno dato a coloro che dovevano essere difesi dai soprusi, dalle angherie e dalle violenze subite in quegli ambienti in cui proprietari, dirigenti e chi aveva un ruolo apicale si sono immedesimati come “padroni” e non come datori di opportunità.

La condanna totale per i barbari episodi accaduti il 9 ottobre nella capitale ci fa capire ancora di più quanto sia necessario nel nostro Paese un percorso democratico, in cui trionfino i concetti fondanti della vita comunitaria, vale a dire la libertà, il liberalismo materiale e concettuale, la tolleranza, l’alternanza e l’uguaglianza. I veri liberali, gli autentici democratici avranno sempre tali concetti come punto fermo di riferimento, senza transigere un sol istante.

Roseto, 10 ottobre 2021

William Di Marco

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