Storie giuliesi

GLI STEMMI ACQUAVIVIANI DI GIULIANOVA (IGNORATI)

di Ottavio Di Stanislao*
Lo stemma acquaviviano era apposto sui bastioni e su Porta Marina. Purtroppo quelli dei bastioni sono andati perduti. L’ultimo, come si vede nelle foto dei primi anni del ‘900, e come ricordava Cerulli, “sparì” dalla Rocca negli anni confusi del secondo conflitto mondiale, quando il bastione fu capitozzato e restaurato privo della cinta merlata. Dello stemma di Porta Marina esiste però una minuziosa descrizione di Angelo Antonio De Bartolomei: “Sovrasta l’iscrizione lo stemma Acquaviva così formato: un leone sedente che in posizione verticale, al posto della criniera, si muta in un capitello di colonna sopra al quale mezzo drago alato solleva la sua testa. In prospetto scolpito in un sasso informe tondeggiante si vede il leone rampante degli Acquaviva senza alcun ornato. Il monumento ha sui fianchi due festoni di frutti e fiori.” Grazie a tale descrizione è possibile identificare lo stemma di Porta Marina con quello che oggi è sulla facciata di Casa Maria Immacolata.
Altro stemma acquaviviano finora ignorato è apposto sulla facciata,in via Nazario Sauro, della casa del compianto dottor Giuseppe Moruzzi, indimenticabile medico di famiglia a Giulianova per oltre mezzo secolo. Ho avuto conferma di ciò dal nipote, avv. Giuseppe Malignano Stuart, il quale, fin da bambino, aveva appreso che il nonno aveva comprato lo stemma in pietra da “Marrie lu barvire”, cioè Mario D’Ottavio, barbiere con salone sul corso, di fronte a casa Braga, poi trasformato in negozio di antiquariato, e che si trattava effettivamente di uno stemma della famiglia Acquaviva proveniente dal palazzo ducale.
Nella sacrestia della chiesa di S. Flaviano, sulla parete adiacente al lato sud-ovest dell’ottagono, sovrastante un battistero e una lapide murata vi è un altro stemma acquaviviano finora mai preso in considerazione.

La lapide è un omaggio dell’arciprete dell’epoca, il canonico ascolano Torrione de Turre, al signore feudale che lo aveva beneficiato, il duca Giovanni Girolamo II, titolare del patronato della “insigne chiesa collegiata di S. Flaviano”.
D.[eo] O.[ptimo] M.[assimo] Ill.mo Ecc.mo Signor Duca Giovanni Girolamo II De Acquaviva Per devozione ed ossequio Torrione De Turre Ascolano Nell’anno II del suo arcipresbitorato pose 1692.
Dall’aprile 1479, alla nobile famiglia Acquaviva fu concesso dal re il privilegio di aggiungere al cognome il predicato d’Aragona e di inquartate nello stemma le insegne reali. Così lo stemma, uno scudo semipartito troncato, timbrato da corona marchesale stilizzata, risalente al 1692, riunisce i simboli araldici del privilegio reale D’Aragona, con le armi della famiglia Acquaviva e della famiglia Spinelli da cui proveniva la moglie di Giangirolamo, Eleonora. Infatti nella sezione superiore, a sinistra sono rappresentati una H con in mezzo una I (Gerusalemme), le fasce d’Ungheria e i gigli angioini; a destra il leone rampante degli Acquaviva, la parte in basso dovrebbe rappresentare l’arma aragonese “d’oro a quattro pali di rosso”, mentre al centro l’aquila tiene uno scudetto sormontato da una corona con fascia caricata di tre stelle di sei punte (stemma della famiglia Spinelli).
Giangirolamo II (Giulianova 1663-Roma 1709), figlio di Giosia III e di Francesca Caracciolo, XV duca di Atri, fedele alla corona spagnola contrastò l’invasione austriaca difendendo la piazzaforte di Pescara. Costretto alla resa riparò a Roma. Fratello del cardinale Francesco e padre del cardinale Troiano protagonisti di primo piano della politica europea della prima metà del ‘700.
Giangirolamo II aveva i seguenti titoli (maggio 1686): Duca d’Atri, Principe di Teramo, Marchese d’Acquaviva e di Bitonto, Conte di Giulia e di Gioia, Marchese d’Arena.
* direttore dell’Archivio di Stato di Teramo
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