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Giulianova. Il 29 agosto alle 21.30, la “Storia della Massoneria in Abruzzo” per l’ultimo “Giovedì in terrazza” a Palazzo Bindi con Elso Simone Serpentini e Loris Di Giovanni

Giovedì 29 agosto alle ore 21.30 a Palazzo Bindi, giungerà a conclusione la
quarta edizione di “Giovedì in terrazza”, la rassegna di incontri di arte,
storia e musica curata dalla direzione tecnico-scientifica del Polo
Museale Civico. L’ultimo appuntamento vedrà protagonista la “Storia della
Massoneria in Abruzzo” con gli autori del volume edito quest’anno dalla
casa editrice Artemia: il professore Elso Simone Serpentini e
l’avvocato Loris Di Giovanni ricostruiscono due secoli di Libera
Muratoria in Abruzzo, dalla metà del XVIII secolo alla seconda metà del
XX. Si partirà dalla loggia militare di Capua del 1750, costituita in
massima parte da abruzzesi, per proseguire con la cosiddetta “Rinascenza
teramana”, un cenacolo di illuminati liberi pensatori (in realtà una vera
e propria loggia massonica) che si riunirono attorno alla figura
carismatica del teramano Melchiorre Delfico tra la fine del Settecento e i
primi dell’Ottocento, per proseguire con le logge castrensi del periodo
Napoleonico, la nascita delle logge abruzzesi nel periodo pre-unitario e
in quello post-unitario. Dopo aver ricostruito l’atteggiamento della
massoneria abruzzese in alcuni momenti cruciali della grande storia
dell’Istituzione massonica, si passerà ad accennare alle vicende seguite
allo scisma ferano del 1908 e durante la prima guerra mondiale. Proponendo
al pubblico immagini di assoluto interesse, Serpentini e Di Giovanni, che
si sono aggiudicati per questo intenso lavoro di ricerca il primo premio
nella sezione della saggistica edita del “Terzo Premio Luca Romano 2019”,
illustreranno la dissoluzione e lo scioglimento delle logge susseguenti
alla legge fascista del 1925 sulle associazioni segrete, per approdare
alla ripresa dell’attività libero muratoria in Abruzzo nel secondo
dopoguerra; concluderanno con le tre Grandi Maestranze nel Grande Oriente
d’Italia (G.O.I.) dell’abruzzese Umberto Cipollone. Interessante sarà
infine l’accenno storico ad alcuni carbonari di Giulianova e al loro
rapporto con la Massoneria.

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