Benny Dall'America

USA. Quando il “nostro” cibo attira l’invidia

Non esiste “italian foods”.Lo annuncia il periodico Travel Smart che di

cibi,tra le altre cose,se ne intende.O almeno cosi’ vuole lasciar credere.
Le pubblicazioni americane,nel 90 per cento dei casi
prendono posizioni contrarie all’Italia,agli italiani. Spesso per quanto
riguarda i viaggi nella sporca Italia,gli alberghi troppo cari italiani,la gente cafona e – in questo
caso – il cibo che non e’ italiano.
“L’Italia e’ un paese giovane – scrive la rivista – formata nel passato da comuni oggi chiamati province (se lo dicono loro n.d.r).Quando andate  in Italia e sentite parlare di cibo italiano,in realta’
non e’ cosi’.Il cibo in quella penisola cambia da paese a paese,non esiste un piatto unico come simbolo nazionale”.Piangere o ridere?
L’esperienza ormai mi ha insegnato che certe campagne scattano
perche’ il turismo americano e’ da difendere con ogni arma.Se  gli americani vanno in Italia,in Europa,il turismo yankee scende e scendono i guadagni.Semplice.
La grossa risata per l’italiano deriva dal fatto che tanta gente  legge, anzi divora, queste notizie date come comandamenti.Qualcuno di noi,allora,
comincia a pensare:perbacco,il “cibo italiano” non esiste… e cosi’ siamo quasi forzati ad affrontare
 portate americane a base di hot dog e granturco bollito,sempre
pero’ annaffiate da birra,tanta birra.Quella stessa birra che spesso offusca la mente di chi scrive certi articoli.
Benny Manocchia

 

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