Teramo e Provincia

Teramo. Banche locali e ripresa economica. Di Sabatino: “Le imprese rinunciano a fondi pubblici perchè non possono far fronte al cofinanziamento. Qui vedo spazio di lavoro per le banche di territorio”

 

 

“Trecentocinquantamila euro di fondi PIT  rifiutati dalle imprese beneficiarie che non possono far fronte alla loro parte di cofinanziamento. Se avessimo fatto sin dall’inizio un discorso con gli istituti di credito del territorio magari non sarebbe accaduto. Qui vedo lo spazio di lavoro fra istituzioni e banche locali, c’è ancora molto che si può fare”.  Il dato –  che evidenzia una vera criticità del sistema produttivo locale come del sistema degli aiuti pubblici –  è stato rivelato questa mattina, a Pineto,  dal presidente Renzo Di Sabatino durante il dibattito che ha preceduto l’inaugurazione della Banca del Vomano di cui è fondatore l’onorevole Giulio Sottanelli.

 

“Il ruolo delle banche del territorio per la ripresa del tessuto economico” questo il tema del confronto, moderato dal giornalista Stefano Cianciotta, che ha visto intervenire Renato Balduzzi, membro del Consiglio superiore della magistratura; Enrico Zanetti, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze; Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione bancaria italiana; Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo.

 

“Un segnale di ottimismo, quello che ci è stato regalato questa mattina da parte di operatori privati e di uomini avveduti come Sottanelli  – ha affermato Di Sabatino – che deve spingere noi istituzioni a fare dei veloci passi avanti.  Rapidità e utilità, temi ineludibili rispetto alle misure a favore del mondo dell’impresa; coinvolgimento degli istituti di credito e utilizzo della loro esperienza sin dai tavoli della programmazione perchè altrimenti si rischia di progettare delle azioni che non sono praticabili, non sono sostenute dal mondo del credito o, peggio, arrivano dopo anni e non servono più a nessuno. Una sorta di stress – test sulle politiche pubbliche per vedere come impattano davvero sul territorio e le imprese. Questo servirebbe anche a “certificare” i piani aziendali e magari convincerebbe le banche a investire sull’intraprendenza e sull’innovazione al di là delle classiche garanzie patrimoniali. Perchè, in Abruzzo, esiste un nodo credito: le banche abruzzesi sono quelle che negli ultimi anni hanno aumentato più della media nazionale la raccolta e hanno diminuito molto più della media nazionale gli impegni nei confronti di imprese e privati. Per questo ho deciso di ricostituire l’Opes (Osservatorio dello sviluppo) all’interno delle quali gli istituti di credito, secondo me, possono avere un ruolo fondamentale. Non credo alla polverizzazione delle risorse penso che insieme si deve investire su obiettivi strategici”

 

Teramo 13 novembre 2014

 

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.