Italia

Luca Nannipieri: “Un centrodestra che fa a meno di Marcello Pera è come una squadra che tiene in panchina Maradona per mettere in campo le riserve”

Luca Nannipieri, saggista e membro di board della Fondazione Magna Carta, torna sull’attualità politica:

“La gente vota centrosinistra perché tra un morto e un moribondo, chiunque sceglie il moribondo. Un centrodestra che vuole rinascere ha due movimenti da fare: il primo è rifondare un intero orizzonte di riferimento, che è questione nazionale e non solo locale e che durante i primi Governi Berlusconi e i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI era chiaro (l’Europa e l’Italia dovevano difendere, contro il relativismo dei valori, la solida tradizione cristiana che ha prodotto la nostra civiltà); il secondo movimento è riconoscere chi, negli ultimi vent’anni, ha dato un contributo essenziale, politico e filosofico, al centrodestra, nonostante i magri risultati ottenuti dalla parabola Berlusconi. Ecco perché un centrodestra che fa a meno di Marcello Pera è come una squadra che tiene in panchina Maradona per mettere in campo le riserve.

Marcello Pera è uno degli intellettuali e dei politici più fertili che ci abbia consegnato il paese negli ultimi trent’anni. Il suo scambio di riflessioni con Papa Benedetto XVI sulle radici europee non rassegnate al relativismo dei valori equivalenti, le sue battaglie per innalzare la politica da pura tattica parlamentare a fervido conflitto etico, il suo lavoro per far nascere la Fondazione Magna Carta come laboratorio di pensiero dove si discutevano le riforme necessarie al paese e l’orizzonte valoriale di riferimento, il suo impegno per creare l’IMT per elevare Lucca da città dai confini provinciali a città dove si impianta un sapere specialistico e di respiro europeo, la sua Presidenza del Senato, e non da ultimi la sua pubblicistica e i suoi libri (su tutti, “Popper e la scienza su palafitte” e “Perché dobbiamo dirci cristiani”) ci consegnano un politico e un intellettuale di primissimo ordine, che soltanto la miopia politica attuale può relegare al ruolo di pensionato. I suoi conflitti con un’amministrazione del centrodestra lucchese sono e devono essere acqua passata, a fronte di un’integrale e radicale ricostruzione dell’area politica liberal-cristiana, che è urgente nel paese e in città, e che non può prescindere da esponenti di alto rilievo come Pera. Chi esclude Marcello Pera dalla ricostruzione politica e filosofica del centrodestra si fregia di un infantilismo culturale che non è degno di un politico e di uno statista”.

 

 

 

 

 

Elisabetta Schiavi

Centro studi umanistici dell’abbazia di San Savino

 

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