Teramo e Provincia

L’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi è tenuta a deliberare e applicare la revoca dei due successivi aumenti della TARSU

L’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi è tenuta a deliberare e applicare la revoca dei due successivi aumenti della TARSU che ogni famiglia, a partire dal 2008, è stata costretta a pagare a causa della cattiva gestione del servizio di Raccolta e Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.

Il primo aumento della TARSU pari al 60% venne deliberato nel 2008 ed il secondo del 25% nel 2010, ambedue del tutto ingiustificati e provocati, non da negligenza o morosità dei Cittadini ma “precisamente” dalla necessità e urgenza di dare copertura agli “incredibili” maggior costi di gestione e di amministrazione dei vecchi e dei nuovi servizi di raccolta dei rifiuti.

Il Comitato contro l’aumento della TARSU, nell’ambito del bilancio 2013 chiede, con decisione, al Sindaco Enio Pavone, quale attuale titolare dell’Assessorato al Bilancio, di predisporree una specifica Delibera di Giunta, da sottoporrre alla approvazione del Consiglio Comunale, con la quale si annullano “ora e per allora” gli aumenti della TARSU deliberati dalle precedenti Giunte Comunali, alfine di “restituire”, a conguaglio, una somma complessiva pari a 1.400.000 euro a tutti i singoli Cittadini aventi diritto.

La stessa Amministrazione Comunale è altresì “invitata” a porre in essere tutti i necessari atti al fine di effettuare un efficiente ed adeguato servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, procedendo ad una valutazione attenta dei costi e dei benefici dell’affidamento del servizio in termini di efficacia ed economicità della gestione che, come è noto, provocherà una consequenziale e concreta ricaduta sui Cittadini contribuenti e sui bilanci familiari e delle attività produttive, già duramente colpite dalla crisi in atto.

Il Sindaco, quale rappresentante della intera Comunità, deve essere un “garante” dei Cittadini ed impedire che si verifichi una lesione diretta, concreta ed attuale ai loro danni, derivante in partricolar modo dai reiterati aumenti della TARSU causati da una cattiva e persistente gestione di un servizio “pubblico” che in altri Comuni più virtuosi, anziché i debiti e le alte tariffe, produce ricchezza e e riduzione dei costi e degli sprechi.

Infatti, per esempio e dati alla mano, i versamenti effettuati dal Comune di Roseto al CIRSU nel periodo compreso tra luglio 2009 e agosto 2010 sono stati pari a3.697.532,32 Euro, mentre la formazione del “ruolo ordinario” relativo alla TARSU per l’anno 2010 è stata “attivata” con la registrazione di un totale di 5.088.449,71Euro, con una rilevante differenza tra le entrate e le uscite, verificatasi anche a causa di una grave situazione debitoria e pre-fallimentare del CIRSU e della SOGESA che ha provocato, tra gli altri scandali, una “improvvisa lievitazione” della tariffa richiesta dal CIRSU da 55 a 220 euro per ogni Tonnellata di rifiuti conferiti in discarica dai 6 Comuni consorziati, compreso Roseto.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Roseto degli Abruzzi, 30.11.2013

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.