Abruzzo

Abruzzo. CESARE D’ALESSANDRO (IDV); “F.I.R.A. Spa, MICUCCI NON PUO’ RIFIUTARE GLI ATTI”.

CESARE D’ALESSANDRO (IDV); “F.I.R.A. Spa, MICUCCI NON PUO’ RIFIUTARE GLI ATTI”.

L’Ufficio legislativo del Consiglio regionale, con una chiara e documentata nota del 29 novembre, afferma che il Presidente della FIRA, Micucci, non può rifiutare gli atti ai Consiglieri regionali.

«Il neo-dottor Micucci, Presidente della FIRA, che per lo svolgimento ‘di fatto’ di alcune non meglio precisate funzioni, oltre a quelle di presidente, percepisce anche un emolumento aggiuntivo di 20mila euro l’anno», dichiara il Consigliere regionale Cesare D’Alessandro (IdV), «si è finora rifiutato di fornire ai Consiglieri regionali alcuni atti e documenti della FIRA: una vera e propria ostinazione, quasi che fosse stato chiamato ad amministrare una società privata, a nome e per conto di privati, e non, invece, una Finanziaria partecipata a maggioranza dalla Regione, che gestisce senza gara una gran mole di fondi pubblici”.

Circa quattro mesi fa», prosegue D’Alessandro, «inascoltati da Chiodi e Castiglione, chiedevamo se “la Regione può mantenere in piedi una Società che, nei fatti, sfugge a qualsiasi vigilanza da parte dell’Ente che pur la finanzia con fondi pubblici, considerato che a garantire l’adeguato controllo dovrebbe essere, in quanto rappresentante della Regione eletto presidente in seno al Cda, per l’appunto il sig. Micucci”.

Finalmente oggi, a riscontro di una richiesta di parere presentata dalla Commissione di Vigilanza, un soggetto terzo e competente come l’Ufficio legislativo regionale afferma – testualmente – che non possono “trovare giustificazione le limitazioni al diritto dei consiglieri regionali di accedere agli atti e ai documenti della società e di acquisire dalla stessa tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato consiliare”.

Un cartellino rosso per Micucci e quanti (la Giunta regionale) hanno fatto come Ponzio Pilato, lavandosene le mani; un bel calcio alle pretese senza fondamento di chi avrebbe voluto gestire la Finanziaria regionale, pagata con i soldi di tutti, senza renderne conto ai cittadini.

Adesso – senza ‘se’ e senza ‘ma’ – Micucci deve fornirci, tutte e subito, le carte richieste.

In caso contrario, se Chiodi non vorrà essere complice di un atteggiamento assunto in violazione delle leggi e dello Statuto regionale, sarà obbligato a revocarne la nomina con effetto immediato».

L’Aquila, 29 novembre 2012

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