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Ap – I ricordi di Lino Manocchia Armstrong: Eroe lunare

Ap – I ricordi di Lino Manocchia

Armstrong: Eroe lunare

di Lino Manocchia

Quella bandiera americana, quel piccolo cratere vicino al sito dell’allunaggio dell’Apollo 11 sullo sfon-do lunare che porta il suo nome Neil Armstrong,


quel segno del piede dell’astronauta, quella storica espressione: ”un passo gigantesco dell’Umanità sul misterioso pianeta di nome Luna”,  neppure il tempo riuscirà a cancellare.

I cimeli memorabili, quel famoso “passo” del piede che  il primo essere umano impresse su “sorella Luna” amata da San Francesco, fanno parte della storia del  Pianeta Usa, che un Uomo, schivo e molto chiuso, memorabile pilota, combattente pluridecorato in Corea, di nome Armstrong, “costrui’” scendendo dall’Apollo11, tramandandoli all’Umanità.

Per qualcuno il suo storico “viaggio lunare” sembrò “fantascientifico”, ma la realtà vinse malgrado la modestia dell’ “eroe lunare” della cui impresa parlava  con estenuanti pause. Tanta era la  modestia dello storico trasvolatore spaziale, che all’eta di 82 anni – 43 anni dallo storico viaggio – ci ha lasciato, per “complicazioni in seguito ad operazione cardio-vascolare”. I giornali  lo hanno definito “pioniere per forza”: uomo immensamente più grande di lui. Il collega ed amico Ruggero Orlando, col quale ebbi l’onore di stringere la mano all’eroe dello spazio in una occasione, nella base di Capo Canaveral, descrisse il  pilota nato in una fattoria di Wacoponeta (Ohio) da genitori oriundi tedeschi: “Un burbero benefico, dal cuore di leone”.

Ruggero, un giorno scuotendo il capo mi disse: «Ho descritto a Neil  (Armstrong)  lo strano episodio della trasmissione dello sbarco sulla Luna dai microfoni della Rai.» E scoppiò a ridere.Ruggero, era sovente a Houston e Capo Canaveral (che soleva pronunciare “Capocagnaveral”) dove aveva conoscenze tecniche di valore. Ma l’evento era troppo importante per lasciarselo sfuggire. E alla Rai si parlò di trasmissione dell’arrivo, prima tra tutti ad opera di Tito Stagno il quale era collegato con Houston. Purtroppo però, si  sa, i collegamenti sono una cosa, la presenza sul luogo sono tutta un’altra faccenda!

Durante il periodo di insegnamento presso l’Università di Cincinnati Armstrong  soleva spesso ricordare sorridendo la “battaglia italiana per la Luna”, dettaglio  che Ruggero Orlando apprese bevendoci su un bicchierino di Marsala. Il siculo collega un giorno ebbe a chiedere all’astronauta: ”Comandante, ma lei è un “robot”? Quando si ferma un po’? Dopo una consueta pausa Neil disse semplicemente: «Dopo l’allunaggio dell’Apollo 11, tutto è fermo. Attendiamo novità da Washington.»

Che meraviglioso, questo misterioso personaggio spaziale. che il Presidente Richard Nixon decorò con la “Medaglia Presidenziale of Freedom”. Significativo anche, un passo del discorso pronunciato dal Presidente Obama, che aveva incontrato l’astronauta qualche settimana fa: «Quando Neil mise piede sulla superficie della Luna, per la prima volta, egli portò un “momento di raggiungimento” umano che non sarà mai dimenticato.»

Pensate, chissa, cosa direbbero – se ci fossero – gli abitanti della Luna!?!…

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