Giulianova

Giulianova. PROIEZIONI CINEMATOGRAFICHE ALL’APERTO Le nevi del Kilimangiaro

Città di Giulianova

GIULIA EVENTI ESTATE 2012

PROIEZIONI CINEMATOGRAFICHE ALL’APERTO

Le nevi del Kilimangiaro

Titolo originale: Les Neiges du Kilimandjaro
Nazione: Francia
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 90′
Regia: Robert Guédiguian
Cast: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Grégoire Leprince-Ringuet, Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin, Adrien Jolivet, Karole Rocher, Jacques Boudet, Gérard Meylan

TRAMA L’attuale crisi economica non avrà colpito la Francia così come ha fatto con Italia, Portogallo e Grecia, ma questo non significa che i nostri cugini d’oltralpe siano esenti da problemi sociali anche gravi. Ne sa qualcosa Michel, operaio iscritto al sindacato che si ritrova ad essere licenziato dopo anni di battaglie, avendo accettato di partecipare, alla pari con i suoi compagni, a un sorteggio per decretare chi avrebbe dovuto abbandonare la fabbrica. Ne sa qualcosa anche, e soprattutto, Christophe, collega ventiduenne di Michel anch’egli costretto a lasciare il lavoro, che vive la difficile condizione di dover badare ai suoi due fratellini dopo l’abbandono da parte dei genitori. Una volta venuta meno l’unica fonte di sostentamento per sé e per i due ragazzini, la strada di un atto criminale, per Christophe, è quasi obbligata; ma a farne le spese è proprio Michel, rapinato in casa davanti a sua moglie, alla sorella e al cognato, vittima di un atto che scuote dalle fondamenta tutte le certezze della vita “borghese” che si era costruito. Venuto a conoscenza dell’identità del rapinatore, e una volta che questo è stato arrestato, Michel è roso dai dubbi e dai sensi di colpa: specie dopo aver appreso della difficile condizione sociale del giovane, e delle motivazioni che lo hanno portato alla rapina. Il vecchio operaio, dopo aver denunciato il ragazzo, sente il bisogno di riparare compiendo un atto di quella che una volta era definita “solidarietà di classe”: ma le persone a lui vicine, i suoi figli e i suoi amici, e soprattutto sua moglie, come accoglieranno questa decisione?

L’anno scorso ce lo aveva voluto ricordare Aki Kaurismäki, con la sua favola alla Frank Capra, Miracolo a Le Havre, che in fondo non siamo cattivi e che nel momento del bisogno sappiamo scongelare il cuore dalla paura.
Les neiges du Kilimandjaro lo ribadisce, partendo da uno spunto diverso (la poesia di Victor Hugo Les pauvres gens e mettendolo al servizio di temi mai così di attualità come la lotta di classe (dove la classe in lotta è una sola, in quanto l’altra è ormai irraggiungibile), la precarietà e una generazione suo malgrado adattabile ma nonostante questo priva di prospettive lavorative.
Michel perde, per solidarietà con alcuni colleghi, un lavoro in un cantiere navale di Marsiglia. Nella sua vita privata, le cose vanno meglio: il suo matrimonio con Marie-Claire è felice e si avvicina al trentesimo anniversario da festeggiare con figli, nipoti e amici.

La sera della festa, ricevono in regalo due biglietti aerei per l’Africa e qualche migliaio di euro raccolto grazie a una colletta. Saranno gli stessi soldi di cui qualche sera dopo verranno rapinati in casa da due giovani mascherati. Michel scopre per un caso fortuito che uno dei due giovani è un collega, licenziato insieme a lui qualche giorno prima.
In seguito alla denuncia, il ragazzo viene arrestato e Michel scopre che si occupava dei due fratelli molto più piccoli di lui in assenza della madre, impegnata a lavorare come precaria sulle navi, e di un padre che forse non è mai nemmeno esistito.

Guédiguian mette a confronto due generazioni distanti per condizione sociale, malgrado appartengano in teoria alla stessa: Michel e Marie-Claire sono due lavoratori (lei assiste alcuni anziani a domicilio), hanno una casa propria e riescono a godere dei frutti del loro lavoro. Christophe, invece, un lavoro non ce l’ha ed è troppo giovane per poter avere da parte qualcosa che gli permetta di tirare il fiato anche solo per qualche giorno. Michel e Marie-Claire hanno di fronte a sé una vita magari non agiata ma dignitosa. Christophe davanti a sé non ha nulla. Prova ne sia che il frutto della rapina vada a coprire gli affitti arretrati e un barattolo di Nutella per i fratelli.

Il regista e sceneggiatore lavora di semplificazione (visivamente a tratti eccessiva): la storia mette al proprio centro la lotta di classe, la crisi, il nuovo concetto di borghesia, visti dall’interno di una famiglia che si sente dalla parte giusta, sempre che una parte giusta esista, ma che vede vacillare il suo ruolo al primo confronto con una generazione per cui anche la speranza costituisce un lusso.

Anche la solidità della coppia a un certo punto vacillerà di fronte alla nuova situazione e alle menzogne che i due coniugi iniziano a raccontarsi. Ma non durerà e, alla fine, il bene (un bene molto relativo) avrà la meglio.
Aiutato dalla sempre stupenda Arianne Ascaride e da Jean-Pierre Darroussin, che nel film di Kaurismäki interpretava il commissario Monet, Robert Guédiguian dipinge un ritratto semplice, come tutte le cose importanti, e capace di leggerezza che ci ricorda come nel momento del bisogno siano sempre coloro che si trovano ai primi gradini della scala sociale a ricordarsi di avere un cuore e a condividere.
La lotta è in pieno svolgimento ma Guédiguian sembra dirci che c’è ancora speranza. (Roberto Rippa, Rapportoconfidenziale.org)

PIAZZA DEL COMUNE ORE 21.00

PROGRAMMA:

–         Mercoledì 11 luglio      QUASI AMICI

–         Mercoledì 18 luglio      L’INDUSTRIALE

–         Mercoledì 25 luglio      E ORA DOVE ANDIAMO?

–         Mercoledì 01 agosto    LE NEVI DEL KILIMANGIARO

–         Mercoledì 08 agosto    TERRAFERMA

–         Mercoledì 22 agosto    MARIGOLD HOTEL

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