Cultura & Società

Nereto. Perché coltelli a San Martino? Il taglio del mantello ci deve riportare alla esatta dimensione dell’oggetto coltello.

Perché coltelli a San Martino?

Il taglio del mantello ci deve riportare alla esatta dimensione dell’oggetto coltello.

La mostra, incentrata sulla produzione italiana e regionale dei coltelli dal 1861 ai giorni nostri, vuole infatti non solo ripercorrere stilisticamente e tecnicamente l’evoluzione della produzione nei vari centri specializzati (Frosolone, Scarperia, Pattada e Maniago) ma, soprattutto, riportare il coltello alla sua dimensione originaria di utensile, liberandolo da tutte le superfetazioni di aggressività di cui è stato caricato nel corso degli anni.

Sottolineata la sua natura originale, si è seguita la sua storia, diversa per ogni centro produttivo proprio perché diverse le esigenze degli utilizzatori finali, che ne hanno condizionato scelte, soluzioni e materiali.

Dal confronto delle varie tipologie esce il quadro di un Paese diviso non solo politicamente, ma anche da usi lavorativi, spesso differenti quando non opposti.

Emblematico è il confronto tra le forme e le tecniche dei coltelli da pastore sardi ed abruzzesi; ambedue sono destinati ad un uso simile, ma ognuna delle due regioni ha scelto soluzioni diverse, legate a tradizioni storiche o a reperibilità di materiali. Il sottolineare queste differenze non ci deve indurre ad analisi errate; le singolarità, infatti, stranamente, tendono ad unire e non a dividere e questo, a 150 anni dall’Unità, ci può ancora aiutare a riflettere sulla nostra Società.

Glauco Angeletti

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