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Italia. La promessa di Fini di ridurre i costi della politica e il tesoretto della Camera

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La promessa di Fini di ridurre i costi della politica e il tesoretto della Camera

L’attuale presidente della Camera, On. Gianfranco Fini, è stato eletto parlamentare nel 1983 e, come tutti sappiamo, dall’Aprile del 2008 ricopre il ruolo di Presidente. Dopo circa 28 anni dalla prima elezione alla Camera dei Deputati il Presidente Fini si accorge che i costi della politica sono lievitati e che, aderendo ad un appello del Fatto quotidiano, è giunto il momento di porre rimedio a questa situazione. Anche se i 28 anni di presenza in parlamento rendono quanto meno poco credibile quest’appello entriamo nel merito della situazione e cerchiamo di capire come Fini ha amministrato ed amministra l’istituzione che ha l’onore di presiedere.

Quanto costa agli italiani la Camera dei Deputati?

Per rispondere alla domanda in questione occorre andarsi a leggere il bilancio, regolarmente pubblicato sul sito. Per poter fare un confronto occorre considerare sia i bilanci consuntivi che quelli previsionali. Entriamo nel merito… Escludendo le partite di giro, ovvero quei soldi che l’istituzione incassa dallo stato e paga ad altre istituzioni, e considerando esclusivamente il titolo I ed il Titolo II del bilancio, ovvero i costi  a carico dei contribuenti, nel 2008 la camera è costata 1.028.027.000,00. Non riuscite a leggerlo un numero così? Un miliardo e ventotto milioni…

La Presidenza Fini nel corso del 2009 è stata tutt’altro che parsimoniosa, malgrado il paese reale attraversasse una delle peggiori crisi economiche degli ultimi 100 anni l’istituzione da lui presieduta ha messo in bilancio spese per 1.044.338.000,00, ovvero circa 26 milioni di euro in più. Nel 2010 e nel 2011 si prevede un onore a carico dei contribuenti pari a circa 1.033 milioni per poi risalire a 1.049 nel 2012.

Dati alla mano sembrerebbe che la presidenza Fini abbia portato non ad una diminuzione ma quantomeno ad un blocco delle spese, in fondo cosa sono qualche decina di milioni di euro…. Tanto pagano i contribuenti, ma la realtà, purtroppo, non è questa! A leggere in modo più approfondito il documento contabile ci si accorge che la Camera ha una dotazione iniziale nel 2009 di 217.000.000 milioni. Cosa vuol dire? Vuol dire che in un conto corrente la Camera ha depositati 217.000.000 milioni di euro frutto di avanzi degli esercizi precedenti. Soldi del contribuente che mantengono nei conti della Camera.

Avete capito bene… Il governo è costretto a tassare gli italiani per raggiungere il pareggio di bilancio e la Presidenza della Camera mantiene sul proprio conto una così ampia quantità di denaro. Il paese fa sacrifici e loro sguazzano nella liquidità. Ma non è tutto, andiamo avanti… Come fa Fini a bloccare il peso dei costi della Camera sul bilancio della Stato e quindi, in ultima istanza, sulla collettività? Verrebbe da pensare che vista l’attuale situazione economica ed i sacrifici chiesti agli elettori blocchino effettivamente i costi. Non è così… esaminando i bilanci previsionali pubblicati ci si accorge che i costi continuano ad aumentare e che per coprire le maggiori spese si attinge agli avanzi delle precedenti gestioni, ovvero a quei 217.000.000 milioni di euro.

Sulla coerenza del Presidente Fini non vogliamo entrare nel merito, non ci interessa la polemica politica, ci interessano cose più concrete, ovvero il tesoretto del quale è custode. Raccogliamo il suo appello per la riduzione dei costi della politica e lo sfidiamo sul campo della concretezza.

Presidente Fini, ridia indietro gli avanzi dei bilanci precedenti ai legittimi proprietari, ovvero ai contribuenti italiani. 200 milioni di euro sono tanti soldi… 100 milioni potrebbero essere destinati alla riduzione del debito e 100 milioni alla ricerca ed alle università. Un modo concreto per passare dall’ipocrisia ai fatti, un modo concreto per investire sul futuro dell’Italia.

fonte: http://www.storace.it/

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