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Italia. BATTISTELLA: TOLLERANZA ZERO CONTRO L’AGROPIRATERIA. SCRIVEREMO A COMMISSARIO EUROPEO CIOLOS

BATTISTELLA: TOLLERANZA ZERO CONTRO L’AGROPIRATERIA. SCRIVEREMO A
COMMISSARIO EUROPEO CIOLOS

BENE MANZATO SU AGROMAFIE

“Le dichiarazioni di oggi dell’assessore veneto Manzato e di Coldiretti
sono cosa buona e giusta. Le ripercussioni economico-sociali di agromafie
e agropirateria rischiano di rivelarsi fatali per l’immagine e la qualità
del Made in Italy e del Made in Veneto enologico.
I policy maker devono fare qualcosa di concreto in tempi brevi,
l’agricoltura di qualità è in pericolo e sono ancora troppo poche le
azioni messe in atto per difendere e promuovere il lavoro di noi
produttori onesti. In tempi non sospetti la Battistella ha lanciato una
campagna di comunicazione contro l’odioso fenomeno dell’Italian sounding.
Speriamo che a Strasburgo ascoltino la nostra richiesta d’aiuto e che
Barroso e Ciolos ci vengano incontro proponendo a tutto il comparto
enologico un’azione efficace realizzabile a breve-medio termine”.

Con queste parole il management della casa spumantistica trevigiana
‘Battistella’ commenta, dalle pagine del sito dell’azienda –
proseccobattistella.com – le dichiarazioni dell’assessore della Regione
del Veneto con delega all’agricoltura e alla tutela del consumatore Franco
Manzato, alla luce del dibattito emerso in occasione della presa di
posizione di Coldiretti contro le ecomafie.

“Nel solo mercato degli Stati Uniti – continuano in una nota sul sito
aziendale – il mercato enogastronomico ‘Made in Italy’ avrebbe un
potenziale tre volte superiore all’attuale: qui, su tre prodotti venduti
per italiani, uno solo lo è davvero (dati Mipaaf 2010 –
www.politicheagricole.gov.it). Il fenomeno dell’Italian sounding crea
danni economici incommensurabili per la nostra economia e, talvolta,
espone i consumatori, ignari, anche a rischi di carattere sanitario: i
prodotti ‘Made in Italy’ veri, invece, sono sottoposti a disciplinari e a
controlli rigidi. La concorrenza non ci fa paura; quella sana, anzi, è uno
stimolo per farci lavorare ancora meglio. Quella che ci fa paura è la
concorrenza sleale che troviamo nei supermercati dei quattro angoli del
globo, ad esempio nei discount brasiliani, americani o cinesi, dove si
possono acquistare bottiglie di ‘Prosec’, finto Prosecco doc, magari
accanto a forme di ‘Parmesan’, finto Parmigiano, o di ‘Regianito’, altro
formaggio 100% straniero dal nome italiano farlocco. Serve la tolleranza
zero contro questi ladri di etichette e pirati della tavola. Ne va di
mezzo la nostra sopravvivenza nei mercati internazionali!” concludono
dalle pagine di proseccobattistella.com.

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