Cultura & Società

Giulianova. Sabato 14 Maggio Ore 22.30 L’Officina (L’Arte e i Mestieri) presenta per la rassegna “Concerti a regola d’Arte” Enrico Farnedi in Concerto

Sabato 14 Maggio Ore 22.30
L’Officina (L’Arte e i Mestieri)
presenta per la rassegna “Concerti a regola d’Arte”
Enrico Farnedi in Concerto

Alcune cose che hanno scritto del suo disco HO LASCIATO TUTTO ACCESO:

Rockerilla dicembre 2010, Matteo Chamey
Swing, jazz, rock e ukulele. Con questo strumento hawaiano compie il grande passo del debutto solista dall’estro “tutto acceso”.

Internazionale rubrica “Playlist” ottobre 2010, Pier Andrea Canei
Enrico Farnedi, tromba swing professionista che si è invaghito dell’ukulele ed esce, a giorni, con il suo primo album da songwriter Ho lasciato tutto acceso, si ricorda dei The The di Matt Johnson e riprende questa gran canzone da Dusk del 1993 (quello con Johnny Marr degli Smiths in gran forma): “If you can’t change the world, change yourself”. E lui si crea un mondo di miniature per chitarrina hawaiiana e rock alla cocque.

Il Mucchio novembre 2010, Marco Manicardi
Le canzoni sono davvero composte con una grazia fuori dal comune, nei testi e nella musica (“Cuore a metano”, per dirne una, è un gioiellino breve e melanconico in punta d’ukulele). L’accoglienza è quasi un’ovazione.

italianembassy.it gennaio 2011
Questo disco è ciò che potrebbe fare Paolo Conte se non gravasse del peso del proprio passato e avesse un altro rapporto con l’evoluzione (o con la modernità nella leggerezza): al di là delle belle frasi l’utilizzo di ukulele -soprattutto- banjolele, basso, batteria, sintetizzatore, tamburello, shaker, glockenspiel, una tromba giocattolo e vari tegami da cucina caratterizza l’album non meno della forma canzone autoriale.Onesto e arguto, il periodare di Farnedi si mette spesso al servizio della strumentazione, un po’ guidandola un po’ facendosi guidare, col risultato di uno sguardo disincantato sul mondo tipico di certi inglesi con gli occhiali, la bombetta e il giornale sotto braccio, che osservano poggiati al muro e sogghignano tra sé per delle mezze ore spensierate.

Onda Rock.it dicembre 2010, Francesco Giordani
Enrico Farnedi con il suo esordio solista si lascia scoprire anche come un assai promettente interprete della canzone italiana contemporanea, a metà strada tra un piccolo Endrigo patafisico e un Lauzi alle prese con l’ermeneutica in punta di ukulele (strumento prediletto) della filosofia tascabile di Charles Schultz. Al di là del nostro amore per la piccola pulce a quattro corde e per la sua poetica voce, piace e conquista il folgorante umorismo e la sofisticata malinconia di questo piccolo grande pittore fumista di emozioni. Le partiture di Farnedi hanno infatti la consistenza ineffabile di una distrazione momentanea, ma anche lo sguardo perspicuo di un Pierrot equilibrista sul baratro della più amara solitudine (ascoltatevi “Fotografia”, “Ci Penserò Lunedì” o “Cuore A Metano”). Se Tenco avesse letto di più Alan Ford avrebbe composto canzoni simili a queste.

Ingresso Gratuito
Questo è il nostro blog per le informazioni sulle serate.
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