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USA: La domanda del secolo: “Sarà bello guidare col cervello”?

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Ap – In cantiere a Detroit


La domanda del secolo:

“Sarà bello guidare col cervello”?

di Lino Manocchia

DETROIT, 18 marzo ’11 – La macchina col cervello bussa alla porta di Detroit, la città che si accinge ad affrontare uno dei periodi più ”challenging” della sua storia. Il Congresso Usa fa pressioni da un lato. L’acquirente

nicchia dall’altra, specie adesso che gli arabi chiedono più dollari per il carburante e la gigantesca industria ha deciso che prima o poi dovrà far  posto alla macchina del futuro.

Come sarà questa fantasiosa creatura nessuno sa dirlo con esattezza. Gli esperti, però, affermano che a partire dagli anni 2030, gli Stati Uniti produrranno milioni di veicoli a trazione  frontale azionate da motori Diesel perché, è noto, quel propulsore richiede meno revisioni del motore, non  c’è cambio di candele, offre un risparmio di carburante superiore a quello a benzina e sopratutto inquina meno.

Si parla con grande insistenza del carburante “solido” e del motore a turbina, ma chi avrà indubbiamente un peso predominante nel  futuro delle auto del domani è l’elettronica e tutti sono convinti che in una diecina d’anni avremo la macchina col cervello capace di tutto, molto di più. Stando ad alcuni progetti abbiamo qualcosa che potremmo definire un ibrido semi-intelligente. Oggi, infatti, un computer elettronico è capace di controllare la quantità  di carburante necessaria a percorrere un certo tragitto. C’è poi il computer che guida il conducente per avvertirlo di quanti chilometri ha percorso, di quanto carburante ha  consumato.

Queste sono soltanto alcune delle installazioni elettroniche che si trovano in tanti modelli, ma la “auto intelligente” del domani sarà in grado di conoscere le condizioni dell’ambiente, la temperatura, l’altitudine aggiustando la carburazione del motore secondo le tabelle emesse per il risparmio del carburante.

Sempre in tema di novità si può anche dire che la “nuova” macchina eviterà gli scontri frontali grazie ad un radar, mentre un controllo permetterà al guidatore di selezionare una marcia per un “una passeggiata familiare” o una “marcia “tipo corsa” ed infine, inevitabilmente,  un  computer centrale capace di controllare tutte le operazioni del veicolo diverrà realtà dopo anni di attesa.

ECONOMIA DEL CARBURANTE

Programma ardito, favoloso addirittura. È interessante, comunque, dare un rapido sguardo  a quanto è stato fatto negli ultimi 25 anni.

“Economia del carburante, riduzione dei modelli, elettronica”, questo lo slogan di Detroit per presentare le novità, ma l’enfasi maggiore che le case del Michigan hanno infuso nei modelli è

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ABRUZZOpress – N. 089 del 18 marzo ’11                                                                                                                 Pag 2

relativa alla grandezza. Tutte le macchine hanno subito una riduzione dettate dalle leggi di Washington e dal sempre crescente aumento del prezzo del carburante. Per esempio  è stato applicato un sistema di controllo alle candele e al motore, il quale ha ridotto di molto lo sperpero di benzina, e poi il sistema elettronico capace di indicare qualsiasi cattivo funzionamento della macchina, aiutando così il  meccanico ed il guidatore che risparmierà molti dollari. Inoltre sono state ridotte le dimensioni ed il  peso usando per la prima volta paraurti di alluminio. La trazione anteriore della Buich Riviera,la Cadillac – un tempo mastodontica – ha perso peso, applicando sospensioni indipendenti, iniezione elettronica.

Economia, dunque, ma sopratutto elettronica, è il soggetto del futuro e nessuno, ormai, tenta di sfuggirvi. Sopratutto quando questa fornirà prodotti che, in altri tempi, sarebbero stati considerati “roba da matti”.

Migliore protezione della lamiera e delle parti critiche e sistemi per la diagnosi elettronica dei guasti sono due esempi di provvedimenti destinati ad aumentare la longevità dei veicoli.  Anche l’affinamento dei metodi produttivi contribuisce a questo scopo.

Qualcuno si chiederà se non sia invece il caso di mettere in vendita una macchina  semplice ed economica, ma la risposta è che i maggiori costi derivano dai numerosi perfezionamenti  resisi  necessari per eliminare l’inquinamento, aumentare la sicurezza passiva e soddisfare in genere le numerose (e spesso discordanti) legislazioni. A questo  punto una economia sul piano estetico e dell’equipaggiamento non sarebbe molto importante economicamente, ma l’automobile sarebbe assai meno gradevole.

Avete mai  pensato di sognare come sarà l’auto del  futuro?

Tempo fa la General Motors diede segni di voler compiere il primo grande passo nel futuro presentando un gioiello tecnologico di grande portata. La “HIGH-WIRE”, una vera e propria  macchina del domani, capace di alte prestazioni, ricca di contenuti sofisticatissimi e dotata di una serie di soluzioni talmente innovative.

L’auto del futuro della GM dovrebbe avere: niente motore, niente volante, niente pedaliera. Non avrà bisogno di benzina e quindi non emetterà gas di scarico, eppure si muoverà con la forza e l’eleganza di una Porsche. Potrebbe sembrare una esagerazione, di sicuro nelle premesse che High-Wire appare come un’auto da sogni, completamente programmabile. Il pilota, infatti, potrà decidere che  tipo di assetto utilizzare, freni duri o soffici? Motore sportivo o economico? Basterà deciderlo.

NEL DISEGNO C’E’ UN PO’  D’ITALIA

Va ricordato che al disegno della High-Wire realizzato dagli specialisti della GM collaborò anche Nuccio Bertone, il quale, stando ai commenti interni alla GM, ha influito moltissimo e positivamente sull’estetica del “concept car.”

Un auto molto diversa da tutte le altre, azionata dalle stesse fuel cells che vengono usate per i viaggi spaziali, una soluzione che si basa su una realizzazione di idrogeno e ossigeno. E tanto per stare al passo con i tempi, niente cavi ed aggeggi che tenevano assieme l’auto sin dalla sua nascita. Oggi (o meglio domani) sarà tutto elettronico, sopratutto per quanto riguarda volante e freno, con quest’ultimo che verrà azionato mediante una leggera… strizzatina. In questo prototipo dalla linea filante, denominato appunto “High Wire” la visuale sarà inoltre eccellente poiché lo spazio anteriore non sarà occupato dal motore. Il corpo dell’auto,in fibra di vetro, assomiglierà ad un guscio intercambiabile, quasi un abito adattabile  alle varie occasioni.

Fantascienza? Certo l’idea è fantastica, ma bisognerà vedere cosa ne pensano le “sette sorelle” proprietarie dell’”oro nero”.

L. M.

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