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USA. Il “The Tequila Party” Risveglio dei Latino

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Il “The Tequila Party”

Risveglio dei Latino

di Lino Manocchia

LAS VEGAS, 8 dicembre ’10 – I leader della comunità Latina del Nevada e del resto della nazione dibattono il soggetto: “Tagliare corto con l’amicizia dei Democratici e formare un gruppo base  politico-indipendente”, scrive il “Las Vegas Sun”.

“L’idea è stata dettata dalla frustrazione per l’inerzia sulla riforma dell’immigrazione e dal timore di un ripensamento democratico. Dopo numerose discussioni private-locali ed in conferenze attraverso la nazione, i leader hanno altresì battezzato il futuro movimento “Tequila Party”. Dunque, dopo i due partiti nazionali e l’insorgenza del Tea Party, copiato dalla rivoluzione dei cittadini di Boston, protestanti contro le tasse inglesi, un altro movimento appare destinato a sciabordare le già mosse acque politiche della nazione. Tuttavia, i due gruppi non possono essere paragonati per la loro diversità di vedute, idee e programmi.

«Non so cosa succederà, ma ne stiamo parlando, studiando il movimento,» afferma Fernando Romero, presidente dei “non partisan Hispanic in Politics” del Nevada .

I latino hanno dimostrato di essere una forza politica di riguardo, sia nel Nevada che nella nazione, che ebbero uno ruolo importante nella elezione del Presidente Barac Obama e nella rielezione, lo scorso mese, del senatore, leader della maggioran-za, Harry Reid (foto), nativo del Nevada, dove nel 2008 offrirono il 15% dei voti, e quest’anno la percentuale è salita al 16%.

Non è una novità il fatto che i politicanti dello Stato predicano bene ma razzolano male. Il Governatore Brian Sandoval, per esempio, ha raggiunto favorevolmente i latino votanti abbraccian-do però la controversa legge dell’immigrazione.

Il candidato senatore repubblicano Sharon Angle, assumeva un aiutante per la campagna elettorale e nel contempo descriveva i messicani  come “tanti criminali  minacciosi”, lasciando i latino a pensare se il loro appoggio politico è preso per scontato e si ricordano di loro soltanto verso la fine della campagna elettorale.

«Abbiamo la sensazione,» commenta Louis De Sipio, chicano, professore di scienze politiche presso l’Università della California, «che i democratici non ci ascoltino. Il prossimo mese avrà luogo un Congresso latino onde decidere il destino del veloce crescente “Tequila Party”,» aggiunge Romero, «e se l’estesa riforma immigratoria verrà di nuovo accantonata, dovremo fare qualcosa  per conto nostro, guardando alla elezione presidenziale del 2012.»

(foto, Bream act protester)

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ABRUZZOpress – N. 459 dell’ 8 dicembre ’10                                                                                                                            Pag 2

La preoccupazione per il “movimento” ha fatto apparire il senatore-leader della minoranza  Harry Reid il quale  ha promesso di forzare, almeno un “test vote”, questa settimana, per le misure immigratorie onde porre i militari arruolati emigrati “undolcumented” e gli studenti universitari, sulla via della cittadinanza.  Come noto il DREAM ACT è una delle  popolari proposte immigratorie che circolano nel Congresso americano da qualche anno e favoriscono i giovani latino prima che compiano 16 anni. Si pensa che la nuova organizzazione potrà operare “affiliandosi” con i democratici o addirittura come un movimento indipendente, simile al Tea Party che quest’anno ha vinto numerosi seggi elettorali.  Per l’approvazione occorrono 60 voti favorevoli onde evitare il “filibuster” (ostruzionismo).

«E’ giunta l’ora di marciare avanti per ottenere qualcosa, come promesso, e non solo a parole. Tutto questo sta andando per le lunghe,» ammette Carlos Munoz Jr, studente dell’Università di California.

«I Latino non hanno il lusso di provare ad essere un’isola in se stessa. Quello di cui abbiamo bisogno oggi è una  “realtà” con un nuovo partito progressivo indipendente che raccoglie tutte le razze e gruppi etnici,» conclude Munoz .

L’annunciata “nascita” del movimento ha avuto un sorprendente effetto. Senza dubbio i latino-americani hanno deciso di varare una barca galleggiante che potrebbe toccare molte sponde, ma hanno bisogno di un nome migliore del “The Tequila Party”!?…

L. M.

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