Teramo e Provincia

Martinsicuro. Convegno : “Dalla Crisi al Rilancio della Val Vibrata”

Convegno : “Dalla Crisi al Rilancio della Val Vibrata”

Si terrà il giorno Sabato 18 Dicembre 2010, presso la Sala Consiliare del Comune  di Martinsicuro,  a partire dalle ore 9.00, un Convegno dal titolo: “Dalla Crisi al Rilancio della Val Vibrata”.

L’incontro vedrà, tra gli altri, gli interventi di: Giovanni Chiodi Presidente Regione Abruzzo, Valter Catarra Presidente Provincia di Teramo, Alberto Pompizi Presidente Unione dei Comuni della Val Vibrata, Abramo Di Salvatore Sindaco di Martinsicuro.

L’occasione sarà utile per dibattere sullo stato dell’economia territoriale, delle principali emergenze da affrontare e delle necessarie risposte da dare, queste ultime utili per il rilancio del sistema produttivo ed occupazionale del territorio teramano, con particolare riguardo a quello della Val Vibrata.

La provincia di Teramo è in piena emergenza sociale, economica, produttiva e se non si porrà immediato rimedio la strada imboccata porterà verso il baratro.

Alcuni dati

  • 49.091 lavoratori iscritti al Centro per l’Impiego sono in cerca di lavoro (in gran parte giovani, donne e ultracinquantenni);
  • Un paradosso, che pone un problema di governo del mercato del lavoro è che:
    • Tra gennaio e novembre 2010 sono stati assunti 50.717 lavoratori e nello stesso periodo licenziati 46.772 lavoratori.
    • Solo 1 assunzione su 4 è a tempo indeterminato, infatti 38.591 assunzioni riguardano lavoratori assunti con contratti a tempo determinato, co.co.co., tirocini formativi, apprendistato, lavoro somministrato.
    • oltre 6.000 lavoratori sono in cassa integrazione e difficilmente rientreranno nel posto di lavoro;
    • i lavoratori e i pensionati non riescono più a superare con i salari e le pensioni, che hanno perso il 50% del potere di acquisto, la seconda settimana del mese, divenendo, più delle imprese, schiavi delle banche;
    • 27% delle famiglie sono sotto la soglia di povertà (meno di 1000 euro al mese);
    • 75% degli anziani portano a casa una pensione che non supera le 750 Euro al mese;
    • nel periodo gennaio settembre 2010, sono state autorizzate 10.390.254 ore di ammortizzatori pari al 47% del totale della regione. Di queste ben 7.700.596 ore sono di CIGS, che come sappiamo rappresenta l’anticamera del licenziamento;
    • dal 2007 al 2010 ben 994 fabbriche hanno chiuso i battenti (considerando anche le aziende in CIG).

Per la CISL l’uscita dalla crisi passa prevalentemente dal rilancio:

  1. 1. dell’industria manifatturiera (che da sola rappresenta il 38% del PIL dell’economia provinciale);
  2. 2. del turismo, già oggi capace di attrarre il 60% dei turisti che arrivano nella nostra regione;
  3. 3. delle infrastrutture, che sono la base di ogni progresso e che aiutano il rilancio dell’edilizia la cui crisi ha fatto scomparire negli ultimi tre anni  oltre 2.500 posti di lavoro.

In questa direzione, queste sono le risposte di cui il nostro territorio ed in particolare la Val Vibrata, ha immediato bisogno:

  1. formalizzare con il MISE (Ministero Sviluppo Economico) la trasformazione del protocollo d’intesa Vibrata-Tronto in accordo di programma nonché il riconoscimento della Val Vibrata quale  “area di crisi” e il suo inserimento nell’eventuale rimodulazione dei FAS, accantonando quegli interventi meno produttivi e rinviabili. Ciò sarà particolarmente utile per il rilancio delle aziende del Tessile, dell’Abbigliamento e del Legno;
  2. sostenere la vertenza ATR attraverso la formalizzazione del riconoscimento dell’area della Vibrata quale sito Nazionale per l’istituzione di una filiera del Carbonio e inserire, inoltre, le aziende facenti capo al gruppo nell’ambito dei poli produttivi di rilevanza regionale;
  3. sostenere il Polo di Innovazione dell’Agro-Alimentare, settore apparentemente meno colpito dalla crisi, per la creazione di una filiera a Km zero, che vada dal produttore al consumatore e che al suo interno dia risposte anche al settore della pesca, potenziando a sostegno il porto di Giulianova;

Occorre inoltre:

  1. far finanziare le Infrastrutture strategiche previste dall’intesa Regione–Governo a partire dal completamento della Pedemontana e dall’ultimo Lotto della Teramo–Mare.

Ciò servirà sia per accorciare i tempi di percorrenza tra la Val Fino e la Val Vibrata e tra il Gran Sasso e il Mar Adriatico e sia, di riflesso, per lo sviluppo delle vallate, delle aree interne e  la valorizzazione del turismo;

  1. potenziare, sviluppare e valorizzare, nell’ambito della ristrutturazione dell’organizzazione territoriale, anche l’Ospedale presente nella vallata al fine di salvaguardare le eccellenze e qualificare l’offerta sanitaria, per curare bene i malati e per risolvere la maggiore criticità della struttura, che è quella della mobilità passiva verso le regioni del nord.

In questa ottica la CISL di Teramo ha apprezzato i contenuti della mozione approvata dall’ultimo Consiglio Provinciale straordinario sulla crisi di Teramo, non solo perchè ha fatto propri parte di questi obiettivi, tra l’altro condivisi da tutto il mondo del lavoro, ma anche e soprattutto per il forte segnale di unità e responsabilità che, finalmente, tutto il mondo politico ha per la prima volta testimoniato sui reali problemi della gente comune.

Poiché non ci sono più risorse, va precisato che per uscire concretamente da questa gravissima situazione occorre, oltre che evitare sprechi e ruberie, accompagnare gli obiettivi suindicati da un grande impegno per la Lotta al Lavoro Nero.

Ricetta per la lotta al lavoro nero

Per la lotta al lavoro nero, da attuarsi attraverso una forte azione di prevenzione, occorre che il Durc, pensato, progettato e realizzato grazie alla Cisl locale nel lontano febbraio 1998, venga esteso a tutti i settori e su tutto il territorio e inserito in tutte le leggi regionali e in tutti gli atti e delibere degli Enti locali. Bisogna, contestualmente, costituire un Osservatorio e rendere operativa così una Banca Dati, in grado di attivare, attraverso l’incrocio dei dati (Ufficio delle Entrate, Inps, Inail, Enti Locali, etc.), un programma di visite ispettive non discrezionali ma mirate e indirizzate a reprimere il fenomeno sicuramente in atto, per far emergere l’evasione fiscale, contributiva e retributiva che oggi solo in provincia di Teramo produce e nasconde oltre 2,5 miliardi di euro (pari al 31% del Pil e al bilancio annuale della Regione Abruzzo).

Il tutto al fine di:

  • recuperare, attraverso una riduzione del prelievo fiscale, il potere di acquisto dei salari e delle pensioni e  rilanciare, così, i consumi, la produzione e l’occupazione;
  • sostenere le imprese che rispettano le regole sociali con l’obiettivo di migliorare la loro qualità e competitività;

Teramo, lì 15 dicembre 2010

IL SEGRETARIO PROVINCIALE

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