Teramo e Provincia

Corropoli. La Pro Loco di Corropoli fa proprio il progetto dell’UNESCO “Abbraccia l’Italia”

La Pro Loco di Corropoli fa proprio il progetto dell’UNESCO “Abbraccia l’Italia”

La Pro Loco di Corropoli, unica accreditata in Abruzzo a rappresentare la nostra regione, nelle persone del suo Presidente Cesarino Di Gennaro, e di un gruppo di instancabili soci (Danilo Bontà (responsabile progetto), Pasquale Rasicci, Umberto Pompilii, Michele Ciliberti, Ennio Bontà, Di Filippo Pierluigi) ha fatto suo il progetto dell’UNESCO e dell’UNPLI “Abbraccia l’Italia” in collaborazione dell’Amministrazione Comunale. Il perché di questa adesione è dovuto all’esistenza di quelle caratteristiche sociali, culturali e storico-tradizionali del territorio e dell’ambiente come richieste dall’Unesco e che consentono la partecipazione al progetto. Corropoli, oggi, è una comunità fortemente coesa nel suo centro storico e nella popolazione distribuita per le campagne del territorio. La zona industriale e il Bivio risultano nuove sia sotto il profilo urbanistico sia sotto l’aspetto antropologico. La fusione tra il nuovo e l’arcaico è stata possibile grazie ai saldi valori e vincoli di amicizia, di solidarietà e d’inclusione che la tradizione ha sempre realizzato, promosso e sviluppato. Si pensi, per un attimo, al gemellaggio consolidato tra il centro Vibratiano e Telve di Sopra nel Trentino, la cui popolazione, sfollata durante il primo conflitto mondiale, è stata ospite a Corropoli, ove, ancora oggi, i figli e i nipoti di quelle generazioni coltivano l’amicizia e la solidarietà con cerimonie e scambi di incontri periodici. L’abbraccio solidale e fraterno tra popolazioni lontane e, spesso, sconosciute ha trovato concreta attuazione, da quasi un trentennio, nell’annuale “Rassegna folk internazionale”, espressione di usi, costumi, danze, canti e artigianato provenienti, nella splendida piazza Pié di Corte, dalle più remote e disparate località del mondo. Sono le tradizioni a legare il presente al futuro e la conservazione di queste è la stessa condizione di sussistenza per le future generazioni. Gli anziani, infatti, sono i veri artefici e costruttori di un avvenire dalle solide basi. La comunità tutta ha il dovere di riservare il ruolo proprio a chi ha ancora molto da insegnare. Per recuperare un patrimonio ricco di saggezza e di manufatti, occorre l’impegno di tutti a rivalutare gli antichi mestieri e l’artigianato: ferro battuto, coltivazione e lavorazione della canapa, falegnameria, pelletteria, utensileria, cucina, conservazione dei prodotti tipici, giochi e giocattoli, strumenti musicali, ceramica, ecc. In quanto alla ceramica, Corropoli vanta un primato nazionale di straordinaria importanza: nel villaggio neolitico di Ripoli sono stati rinvenuti, da eminenti archeologi dell’Università di Pisa, reperti di ceramica dipinta in assoluto tra i più antichi d’Italia.

E’ bello pure coinvolgere la scuola nella conoscenza e nella valorizzazione e promozione del territorio e delle proprie risorse. E cosa di più interessante del trasmettere il significato dello stesso toponimo? Secondo alcuni studiosi Corropoli deriverebbe da Collis Ripoli o Ripuli (Colle di Ripoli), cioè colle a ridosso di un fiume o di una vallata; secondo altri da Cor polis (cittadina a forma di cuore) – il centro storico ne è effettiva testimonianza – secondo altri ancora da Koròn polis (citta di belle ragazze). Anche l’avvenenza femminile potrebbe essere una ricchezza, un valore e/o un indice di attrazione e di curiosità.

A tutto ciò è da aggiungere il forte innato senso di identità e di appartenenza, di generosità, di ospitalità e di cortesia e gentilezza tipico di tutte le genti abruzzesi. Queste doti attendono solo di essere rinsaldate con il coinvolgimento di tutti, in particolare, dei giovanissimi per il recupero e degli anziani per tramandarle. Non è di secondaria importanza il legame della tradizione e delle feste religiose: da Santa Scolastica (le donne gestanti che si dissetano alla fonte presso la chiesetta, luogo del culto della Santa, avranno latte abbondante per i nascituri) al miracolo della Madonna del Sabato Santo (movimento degli occhi in occasione dei due conflitti mondiali), all’arrivo miracoloso della stessa statua lignea della Vergine attraverso il Tronto infestato da briganti, alla celebrazione della Pentecoste Celestiniana con il “Palio delle Botti” che si richiama a giochi popolari del Medioevo e che attrae, nel mese di luglio, spettatori provenienti da tutta la penisola.

Sono ancora tante le sorprese che Corropoli può riservare a chi decide di trascorrere qualche giorno sul proprio territorio: insigni monumenti storici (palazzi baronali, conventi, insediamenti preistorici e romani, Badia benedettino-celestiniana), artigianato, cucina tipica e folklore.

Michele Ciliberti

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