Teramo e Provincia

Teramo. Dai “rifiuti” dell’edilizia una risorsa per l’economia e l’ambiente: fra costruttori e Provincia un patto di collaborazione. Dal 30% al 50% la quota di materiali di recupero per la costruzione delle nuove opere pubbliche. Necessario fare chiarezza sulle modalità di smaltimento dei fanghi delle cave; l’Assessorato all’Ambiente fornirà supporto tecnico e legislativo per ridurre l’alto livello di infrazioni cui incorrono le aziende

Dai “rifiuti” dell’edilizia una risorsa per l’economia e l’ambiente: fra costruttori e Provincia un patto di collaborazione. Dal  30%  al 50% la quota di materiali di recupero per la costruzione delle nuove opere pubbliche.  Necessario fare chiarezza sulle modalità di smaltimento dei fanghi delle cave;  l’Assessorato all’Ambiente fornirà supporto tecnico e legislativo per ridurre l’alto livello di infrazioni cui incorrono le aziende

Le modalità di smaltimento dei rifiuti inerti e dei fanghi delle cave sono diventati un punto dolente per le imprese edili che chiedono un’aggiornamento della legislazione regionale e un’univoca interpretazione della normativa nazionale.

In realtà i rifiuti edili rappresentano una grande risorsa sia da un punto di vista ambientale, perché possono essere riutilizzati nel settore delle costruzioni, sia da un punto di vista economico: per  provvedere alla raccolta e allo smaltimento sono nate specifiche realtà imprenditoriali; almeno una trentina solo nell’ultimo anno” sostiene l’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi che, rispondendo ad una sollecitazione arrivata dall’Ance di Teramo ha istituito un tavolo tecnico di lavoro nel quale siedono sia gli esperti dell’Assessorato all’Ambiente che gli stessi imprenditori edili.

Alla prima riunione hanno partecipato, fra gli altri, il vicepresidente e il direttore dell’Ance Teramo, Valentino Piergallini e Marco Fabiocchi; il dirigente del settore ambiente, Ferdinando Di Sanza.

Dalla collaborazione ci si aspetta : “la risoluzione dei problemi ricorrenti nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione;  una maggiore chiarezza circa le numerose disposizioni in materia ambientale: l’affermazione della cultura e del mercato del recupero”.

Le problematiche oggetto del tavolo di lavoro sono di stretta attualità: il sisma dello scorso anno, fra le altre problematiche, ha determinato l’aumento eccezionale della mole di “rifiuti” da demolizione.

“A partire dalla Provincia, coinvolgendo il settore della Viabilità e quello dell’Edilizia, per arrivare ai Comuni, chiederemo che per la realizzazione di opere pubbliche venga utilizzato materiale di recupero in una percentuale fra il 30 e il 50%; la normativa va aggiornata ma esiste e bisogna vincere le resistenze culturali e professionali che si manifestano” spiega l’assessore Marconi, il quale, supportato dal tavolo tecnico costituito dalla Provincia e dall’Ance,  si farà portavoce della richiesta di modifica della legge regionale 45/07 per innalzare al 50% l’obbligo per il “pubblico” di impiegare “materiali e prodotti riciclati a condizione che gli stessi siano dotati di apposita certificazione che ne attesti caratteristiche e  prestazioni”.

Nell’agenda del tavolo di lavoro anche la questione dello smaltimento dei fanghi di lavorazione delle cave; uno degli aspetti più controversi, secondo i cavatori, della normativa attuale e principale causa delle numerose sanzioni comminate agli imprenditori.

Anche in questo caso, la Provincia, si è offerta di fornire consulenza tecnica e legislativa alle aziende, favorendo una corretta modalità di stoccaggio e smaltimento.

Teramo 16 aprile 2010

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