Cultura & Società

Giulianova. “EVOLUZIONE IMMAGINARIA DELLA MATERIA” a Piazza Dante Club

“EVOLUZIONE IMMAGINARIA DELLA MATERIA”

Mostra personale dell’artista italo-venezuelana

LEDA SCATTOLINI
venerdì 30 aprile 2010 alle ore 21.30

Leda Scattolini

Dal Big Bang all’incognita del futuro

di
Simona Clementoni

Pittrice e scultrice italo-venezuelana, fin da bambina affascinata dalla pittura, Leda Scattolini compie i suoi studi artistici a Caracas. Direttrice del Salone d’Arte dell’Ateneo di Los Teques e lei stessa proprietaria di un Caffè-Galleria d’Arte, ha al suo attivo numerose esposizioni personali in Venezuela, a Cuba e a Santo Domingo, nonché la realizzazione di un’opera monumentale, La Virgen del Carmen, scultura di 12 metri, collocata a El Jarillo, su un’altura a 1880 metri sul livello del mare. Il suo esordio nel campo artistico è caratterizzato da una pittura figurativa – fortemente incline al fantastico e al simbolico – popolata da sirene e fate. Nella sirena, la donna-pesce, l’artista ha sempre visto se stessa, perennemente in bilico tra due continenti, anelante a colmare quella distanza, fisica ed emotiva, tra l’Italia, che le ha dato i natali, e il Venezuela, che l’ha accolta da emigrante. Leda, la sirena, nuota nell’Oceano, attratta dal dolce richiamo della sua terra natia. Il mare, e di conseguenza l’acqua, sostanzia i suoi pensieri e da quell’elemento vitale l’artista attinge fluidità e movimento, le due costanti delle sue esplorazioni pittoriche. La sua, infatti, è proprio questo: una ricerca incessante e caparbia, volta all’indagine di ciò che si cela oltre la sfera immanente, oltre la fisicità, oltre il pensiero razionale, oltre l’universo sensibile. Avvolgendosi a spirale, come in un vortice creatore, il pensiero di Leda si rivolge all’universo, si immerge nel cosmo infinito, attraversa gli spazi affascinanti e misteriosi delle nebulose per risalire al Big Bang, a quell’attimo insondabile ed ineffabile che è origine e principio di tutto, della materia e dell’essere. Urgenza di esplorare e sperimentare, bisogno impellente di liberare la propria istintività ed interiorità: questo il motore che muove la fervida mano di Leda Scattolini. La ricerca di forme e materiali sempre nuovi si concretizza nelle sculture più recenti dell’artista; opere realizzate su marmolina, pietra generata amalgamando polvere di marmo, cemento, sabbia di fiume e acqua. Leda Scattolini stempera il lieve influsso picassiano, inconsciamente assorbito dalla condivisione del suo atelier con lo scultore cubano Ramòn Haiti (allievo di Wilfredo Lam, a sua volta allievo ed amico di Pablo Picasso) nella sua personale ispirazione e nel permanere dei suoi motivi ricorrenti – sirene, acqua e mare – realizzando opere che si sostanziano di movimento, nel continuo farsi e disfarsi delle forme, nell’incessante costruirsi e distruggersi della materia, in un aggregarsi all’infinito degli elementi, reso iconograficamente in strutture piramidali protese verso il cielo. La piramide, simbolo di sapienza ed elevazione e la spirale, icona dell’origine del movimento generatore di vita, sono le forme semanticamente più pregnanti nella ricerca artistica di Leda e si inseriscono in un percorso virtuale che dal Big Bang, attraverso la vorticosa espulsione di particelle elementari, conduce alla genesi dei pianeti e successivamente – mediante l’assorbimento di acqua, il fluido vitale – alla creazione delle varie forme di vita, dai fiori alle farfalle, dalle sirene alle fate. Alla fine di questo simbolico e personale percorso evolutivo, il movimento, filo conduttore del fare artistico di Leda, si estrinseca in figure che, animandosi, si staccano dalla tela, fuoriuscendo letteralmente dal loro supporto, invadendo lo spazio dello spettatore e rivendicando il diritto di vivere la loro “forma di vita” in completa autonomia. È il caso delle tre modelle che, ormai insofferenti al ristretto e vincolante spazio della passerella, abbandonano il défilé, coinvolgendo il pubblico in un dialogo disinvolto e lasciando sulla tela, come traccia del loro passato esserci, le loro sagome stilizzate. Naturale complemento e compendio delle esplorazioni artistiche di Leda, che si nutrono di dinamismo, energia creatrice e sinuosità di forme, è l’utilizzo di colori accesi, caldi e vibranti – dall’azzurro profondo del mare al rosso elettrico e passionale – e di materiali duttili e flessibili. Le stesse tele, trattate con colori acrilici misti ad olio e resine, sono morbide, malleabili ed arrotolabili. La tecnica è mista e non esclude alcun materiale. Stucco, sabbia, mercurio cromo, tinture; tutto ciò che è colorato è utilizzato e forgiato dalle mani sapienti e impazienti dell’artista che spesso, dalla casualità, ricava effetti inaspettati e sorprendenti. È allora che la sua fantasia si accende, l’istinto si scatena e la mano si muove sulla tela, libera di creare. Dai materiali naturali più semplici e più immediati, l’artista ricava i suoi manufatti, sempre in fieri, mai conclusi, pronti ad accogliere i dettami di una mente aperta verso il futuro: quel futuro che Leda Scattolini sa essere ignoto, ma verso cui, appunto per questo, entusiasticamente si proietta, figurandoselo pieno di magia e di sorprese. Proprio come la sua arte.

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  1. Visitate il mio sito

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