Cultura & Società

Teramo. La XXXI Stagione dei Concerti “Primo Riccitelli”, presenta: Evelyn Glennie. Domani sera a Teramo una delle più grandi percussioniste al mondo, sorda fin dalla tenera età, collaboratrice di STING e di BJORK. Venerdì 12 Marzo 2010, Sala Polifunzionale della Provincia (Via Comi, 11), ore 21,00

La XXXI Stagione dei Concerti “Primo Riccitelli”, presenta: Evelyn Glennie. Domani sera a Teramo una delle più grandi percussioniste al mondo, sorda fin dalla tenera età, collaboratrice di STING e di BJORK. Venerdì 12 Marzo 2010, Sala Polifunzionale della Provincia (Via Comi, 11), ore 21,00


vi ricordiamo l’appuntamento di domani sera ( venerdì 12 Marzo 2010, Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo ore 21,00) – con il concerto della  percussionista e compositrice scozzese EVELYN GLENNIE, concerto di punta della XXXI Stagione musicale della RICCITELLI.

Non è facile, per un solista persino ostinato, sfondare nel mondo della musica cosiddetta ‘colta’ consacrando se stesso e le proprie ambizioni alle percussioni. È un po’ più difficile, con buona pace delle pari opportunità, per una donna. È decisamente ardua, infine, l’impresa per una donna che abbia un handicap, sia pure coraggiosamente affrontato, come quello di EVELYN GLENNIE. La percezione uditiva, evidentemente, è per chi lavori con la musica un bene ovvio e prezioso, ma la solista scozzese (è nata nel 1965 a Ellon, un affascinante sobborgo contadino poco distante da Aberdeen) ne è stata privata, in misura severa, per un problema fisico occorsole quand’era bambina. Non per questo si è persa d’animo: ha imparato a “sentire” la musica con il corpo, attraverso le vibrazioni del pavimento (suona, per questo, quasi sempre a piedi nudi), ha conseguito il suo diploma alla Royal Academy of Music di Londra, dopo di che semplicemente ha deciso che sarebbe diventata una percussionista. E ci è riuscita. Anzi, a dirla tutta, è diventata oggi l’artista internazionale di riferimento, per quanto concerne le percussioni, inventandosi un ruolo di solista generalmente accessibile ad altri strumentisti, ma mai – prima di lei – ai percussionisti.
Per fare ciò, EVELYN GLENNIE ha lavorato con una tenacia degna di lode, a stretto contatto con molti musicisti di ogni parte del mondo, infischiandosene delle barriere tra un genere e l’altro, coinvolgendo in collaborazioni proficue tanto i festival e le orchestre di ambito classico, quanto una serie di popstar del calibro di STING e di BJORK.
Suona di tutto, e suona tutto. Nel senso che sa ricavare ritmo anche da vasi di terracotta, catene, campanelle «Viaggiare con gli strumenti – ha spiegato – può essere molto costoso. Per cui, all’occorrenza, mi arrangio con quello che trovo…», per poi passare senza battere ciglio a Bach, naturalmente trascritto, ricavandone gli stessi esiti accattivanti.
Sotto questo profilo, il concerto che presenterà domani sera a Teramo sarà decisamente esplicativo di un approccio alla musica assai articolato e sorprendente per scelta. Ci sono i classici (Reich per primo) accanto a quegli autori che Evelyn ha coinvolto, in maniera complice, in un gioco compositivo di scoppiettante inventiva.

«Quando decisi che da grande avrei fatto la percussionista, mi rivolsi a chiunque fosse nel mondo della musica, per cercare aiuto e collaborazione. Ho scritto centinaia di lettere, ho contattato tanti compositori. E molti hanno creduto nel mio progetto, regalandomi la loro musica», ha dichiarato.
In questo modo, Evelyn Glennie ha finito con il creare un repertorio solistico per percussioni che, di fatto, non aveva mai trovato spazio nella storia della musica, un repertorio che si rifà a Glenn Gould, il suo idolo «per il modo particolare che aveva di rileggere i classici in modo assolutamente personale e sorprendente».
Colleziona strumenti etnici, disegna gioielli, adora viaggiare. E ha un obiettivo forte, nella vita: comunicare. Il che, per una persona con i suoi problemi, potrebbe non essere la cosa più facile del mondo… «e invece è facilissimo», ha precisato. «Quando suono con musicisti che non parlano inglese, la mia lingua, ci ritroviamo tutti alla pari, nelle stesse condizioni. E allora comunichiamo con gli occhi: è un metodo infallibile, funziona sempre».

Più volte nominata per i suoi lavori ai British Academy of Film and Television Arts Awards (BAFTA’s), gli equivalenti inglesi degli Oscars, Evelyn Glennie ha ricevuto numerosi premi ed onorificenze, fra i quali ricordiamo la nomina, nel 1990, a “Donna Scozzese del decennio oltre alla nomina, nel 2007, di dama dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Per quanto riguarda la discografia, essa comprende numerosi cd dove l’artista interpreta brani suoi o di altri compositori, spesso scritti appositamente per lei.
Fra le uscite recenti, ricordiamo due cd, uno della Naxos, collana American Classics, nel quale esegue Aurolucent Circles di Margaret Brouwer (2006) e l’altro della Normal Records (2005), che contiene la colonna sonora composta dalla Glennie per “Touch the Sound”.
Tanta è la carica di ritmo che sa trasmettere, muovendosi in scena con una vivacità che tiene alta la tensione, riuscendo ancora a sorprendere in un’epoca in cui tutto sembra scontato. E non è certo una cosa da poco.

Il programma :

F. RZEWSKI To The Earth per quattro vasi da fiori e percussionista parlante
N. JAN ZIVKOVIC Iljias per marimba solo
M. SCHMITT Sechs Miniaturen per marimba solo
J. ALVAREZ Temazcal per percussioni e nastro magnetico
J. T. VELDHUIS Barracuda Solo (arr. per marimba e / o rullante)
T. TANAKA Two Movements for marimba
A. MASSON Prim per rullante solo
S. REICH Clapping Music per mani e scatole di legno
L. H. STEVENS Rhythmic Caprice per marimba sol

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