Benny Dall'America, Giulianova

USA. La Giulianova che non c’è più!

Ho incontrato a New York,quasi per caso,un signore di Giulianova venuto negli Stati Uniti non ho capito bene se per affari oppure per restarci un bel po’.Lui e’
stato vago.Forse non ha ancora deciso che cosa vuole fare. Non posso menzionare il suo nome in quanto ho fatto promessa formale di lasciare la chiacchierata anonima. L’eta’ del mio Mister X  dovrebbe oscillare tra i 45 e i 50 anni. Mi conosceva perche’ aveva visto alcuni miei servizi per la televisione di Rusconi (Italia Uno.Canale4, che in seguito vennero acquistati da Mediaset). Proprio per questo motive lui ha acconsentito di parlare di Giulianova (per me e’ stato come una grossa boccata di aria fresca)ma mi ha chiesto di non fare il suo nome.
Quindi non si e’ trattato di una intervista ma di un piccolo racconto di chi in questo momento non e’ piu’ a casa sua. La prima solita domanda e’ stata:  com’e’ oggi il nostro paese?
 “Attraversa un periodo sconvolto dalla confusione” ha risposto. “Una confusione che ha avvolto uomini e donne,insomma intere famiglie.Una
confusione che e’ arrivata come una nebbia spinta dal vento creato dalla paura del lavoro che manca e dalla politica alla quale un po’ tutti vogliono credere ma
non ci riescono”.
In fondo,devo ammettere,mi stava dicendo cose che avevo avvertito  leggendo ed ascoltando le notizie da Giulianova. Ma allora i giovani non riescono
a rinfocolare il camino di casa con la  verve giovanile,con sforzi,con il coraggio dei venti anni?
“Guarda,a Giulianova oggi manca una cosa molto importante:il rispetto.Mentre invece c’e’ tanta pigrizia.Il rispetto che io conoscevo a 15 anni,per esempio e che magari anche tu avrai conosciuto quando eri ragazzo.Per la prigrizia,ebbene,i  giovani giuliesi di oggi non hanno sofferto quanto tu e gli amici della tua generazione.Nonostante tutto,non hanno sofferto perche’ a casa nostra vive ancora,e va avanti come un carro armato,la forza della famiglia che tiene in vita la
famiglia,dal nonno agli zii tutti cooperano alla sopravvivenza della famiglia.”. Una pillola amara da una parte,una zolla di zucchero dall’altra.
“Gia’,proprio cosi'”.
E allora che cosa possiamo aspettarci? “Ma,vedi,saliamo su un aereo e cerchiamo disperatamente di migliorare il nostro futuro,di ampliare le nostre vedute,di dimenticare tutti i nostri rancori per cercare di mettere bene in mostra quanto i giuliesi possiedono da oltre mille anni.Una volta arrivati nel fondo non si puo’ fare altro che risalire.Il giuliese cambiera’,questo il giuliese lo sa molto bene.Adesso vediamo quanto tempo prendera’ per arrivare  a quel punto”.
Speriamo un tempo breve.
Benny Manocchia
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