Giulianova. La Giunta fa quadrato e replica al M5S: “Il sindaco non ha offeso nessuno.

Le registrazioni e le trascrizioni lo attestano senza ombra di dubbio.
Reazione incomprensibile della consigliera Trifoni e da lei dichiarazioni
di codice penale”.

Il Sindaco di Giulianova, l'Avvocato Francesco Mastromauro
Il Sindaco di Giulianova, l’Avvocato Francesco Mastromauro

La Giunta scende in campo dopo il comunicato del Movimento 5 Stelle in cui
si esprime solidarietà alla consigliera Margherita Trifoni per
l’intervento del sindaco Francesco Mastromauro nel corso del
consiglio del 25 luglio scorso. Intervento che, a detta del Movimento,
costituirebbero un “vile attacco alla memoria del padre Romolo”, sindaco
di Giulianova dal luglio 1968 al febbraio 1976.
“Vile attacco? E’ una assurdità. Una vera e propria accusa – dichiarano
la vicesindaco Nausicaa Cameli e gli assessori Francesca Guerrucci, Fabio
Ruffini, Germano Giovanardi e Gian Luca Grimi – costruita sul nulla e
sostenuta pervicacemente solo per gettare fango giacché il sindaco non ha
offeso nessuno. Quella della consigliera Margherita Trifoni è una reazione
incomprensibile; semmai sono da codice penale le sue dichiarazioni,
essendo quelle si davvero gravi e infamanti. Le registrazioni della seduta
del 25 luglio scorso e le trascrizioni lo testimoniano ampiamente. Il
sindaco, infatti, si è limitato a sottolineare che, testualmente, ‘ il
compianto Romolo Trifoni fece bene a procedere agli espropri degli anni
’70 essendo lungimiranti’. La consigliera Trifoni ha evidentemente
frainteso un ulteriore passaggio riguardo al Campo Castrum, ma è un
fraintendimento solo a lei attribuibile perché le espressioni sono
chiarissime e non lasciano spazio al dubbio. A meno che i Cinque Stelle
non vogliano strumentalizzare inventando di sana pianta un fantomatico
vile attacco, come lo definiscono, dove non c’è mai stato. Il sindaco,
infatti, replicando ad un precedente comunicato del M5S in cui si parla di
7 mesi di ritardo nei lavori dell’impianto, afferma che ‘è un
errore parlare di 7 mesi di ritardo perché il Castrum ha 40 anni di
ritardi’. Aggiungendo quindi: ‘Io lì ci giocavo, ed era sindaco
suo padre, il compianto Romolo Trifoni, quando nel ’73-’74 noi
giocavamo lì ed era un campo di patate’. Dov’è – proseguono
vicesindaco ed assessori – il vile attacco? Dov’è, secondo il
Movimento 5 Stelle, l’offesa bruciante alla memoria di un sindaco,
appunto lo scomparso Romolo Trifoni, che il Primo cittadino nel suo
intervento ha sempre definito ‘compianto’ dichiarando più volte
che fece bene a procedere agli espropri essendo ‘lungimiranti’?
Anche se, bisogna aggiungere, gli espropri di quegli anni, senz’altro
di pubblica utilità riguardando aree destinate a verde pubblico, poli
scolastici ed impianti sportivi, sono stati pagati con senso di
responsabilità nell’ultimo decennio durante le sindacature Ruffini,
Mastromauro 1 e Mastromauro 2, oltretutto a fronte di somme elevatissime
comprensive delle rivalutazioni maturate nei decenni, andando
innegabilmente a gravare sui bilanci”.




Giulianova. Lettera aperta al Presidente provinciale dell’ANPI di Teramo, Sen. Antonio Franchi.

Preg.mo Presidente dell’ANPI – Teramo

Sen. Antonio Franchi

Vs. residenza privata

e.p.c. alle redazioni giornalistiche

  1. sedi istituzionali

Giulianova, 5 aprile 2016.

 

Oggetto: lettera aperta al Presidente Provinciale dell’ANPI di Teramo, Sen. Antonio Franchi.

Carlo De Berardinis 1943
Carlo De Berardinis 1943

 

Giulianova. Il prossimo 7 aprile, presso la Sala consiliare, presenterà alla stampa il 16° Congresso dell’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che si svolgerà a Giulianova sabato 9 aprile sul tema: “Con i valori della Resistenza e della Costituzione, verso un futuro democratico e antifascista”.

Carlo De Berardinis 1944
Carlo De Berardinis 1944

Con la presente, La volevo ringraziare pubblicamente per avermi invitato ufficialmente il prossimo 9 aprile per presenziare al 16° Congresso dell’ANPI di Teramo che si svolgerà a Giulianova, dove verrà ricordato, tra l’altro, anche la figura di mio padre, il mai dimenticato sindacalista giuliese Carlo De Berardinis (1924-2003). Dopo 13 anni, Lei e l’ANPI ricordano questa figura che tanto aveva dato alla sua Giulianova: attraverso la lotta e il duro lavoro per sostenere i più deboli e soprattutto i lavoratori della terra. Per fortuna Lei e l’Associazione che rappresenta si è degnata di ricordarlo, altre istituzioni non si sono degnate neanche di rispondere alle mie legittime richieste di ricordarlo e altre negando addirittura patrocini ad eventi collegati al ricordo della sua vita umana e professionale pubblicati poi sul sito web che lo ricorda http://carlodeberardinis.blogspot.it/ . Anche l’ANPI nazionale sul suo portale, nel luglio del 2013, ricordò la sua figura attraverso l’inserimento della sua scheda biografica nella sezione “Donne e Uomini della resistenza” all’indirizzo web:  http://www.anpi.it/donne-e-uomini/3056/carlo-de-berardinis .

Nel ringraziarle per la dimostrazione di stima e affetto verso la figura di quest’uomo, La saluto cordialmente augurandole buon lavoro.

 

In fede

Walter De Berardinis

 

 

 

 

Scheda Biografica di Carlo De Berardinis (1924 Cologna paese – 2013 Giulianova)

Il sindacalista Carlo De Berardinis nacque all’alba (03:00) del 29 novembre del 1924 in una delle tante masserie di proprietà delle famiglie Mazzarosa-Devincenzi (i Mazzarosa erano di Lucca e i Devincenzi di Notaresco), in località Cologna Paese. Il papà era Giovanni e la madre Grazia Di Bonaventura, ed erano alla dipendenze proprio dei Mazzarosa-Devincenzi. Era il quartogenito di 7 figli, gli altri erano: Arturo (poi perito in servizio con i Bersaglieri a Udine), Carlo (morì appena nato), Aldo, Arduino, Vincenzo, Clementina (morta giovanissima) e di nuovo Clementina (oggi l’unica vivente). Il suo nome era stato volutamente imposto dalla madre per ricordare il suo primo marito morto in Trentino Alto Adige (Caoria di Canal San Bovo) nella grande guerra del 1915/18. Pochi mesi dopo la sua nascita, il nonno Gaetano e sua moglie Annunziata Di Giangiacomo (di Varano di Teramo), decisero di investire i loro risparmi a Giulianova acquistando dei terreni con annesso casolare della famiglia di Costanzo

Carlo De Berardinis anni 40 - 50
Carlo De Berardinis anni 40 – 50

Trifoni e di sua moglie Silvia Ricci, alla modica cifra di circa 80.000 lire per 10° ettari di terreni in contrada Capocelletti di Colleranesco. Solo nel 1936, la sua famiglia, si trasferì definitivamente a Giulianova. Intanto a Cologna Spiaggia frequentò le scuole dell’obbligo per poi passare, una volta giunto a Colleranesco, al Regio Istituto “Raffaello Pagliaccetti” di Giulianova Alta (oggi Scuola Elementare De Amicis). Il padre Giovanni, che in passato aveva avuto dei timidi contatti con i socialisti di quel tempo, con l’avvento del Fascismo per quieto vivere si adeguò al sistema. Non per il figlio Carlo, che mal volentieri era costretto a frequentare le famose adunate del sabato Fascista (il percorso era dall’antistadio di Via Migliori, passando per Piazza della Libertà, Corso Garibaldi, Via Acquaviva, Via del Popolo e poi di nuovo al Campo della Fiera). In un freddo pomeriggio, dopo il rituale discorso del Federale locale, lui si rifiutò di aderire alla MVSN (Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale), il Federale andò su tutte le furie accusandolo di essere un sovversivo, un traditore della patria e un cospiratore, facendo volare anche dei ceffoni. Questo sarà per lui l’episodio che più lo segnerà per le future scelte politiche. Chiamato alle armi il 12 gennaio del 1943, fu riformato per problemi di Salute. Nel luglio dello stesso anno, dopo la caduta del Fascismo, avendo già preso contatti con il giovane Avvocato Ricardo Cerulli, partecipò all’occupazione simbolica del Palazzo del Fascio (oggi ex ufficio del Registro in Via Gramsci). Dopo pochi giorni, anche a Giulianova, arrivarono i tedeschi. Anche la sua famiglia subì razzie e soprattutto gli furono requisiti tutti gli animali adibiti al trasporto, tra cui una cavalla bianca (Ida) e il suo calesse. Nonostante veniva fermato quotidianamente dalla polizia tedesca, per il semplice fatto che non era al fronte, se la cava sempre perché portava dietro di se il certificato di riforma. Finche, con l’intensificarsi dei bombardamenti, fu prelevato insieme ad altri giovani del posto e portato tra le file della Todt (servizio obbligatorio del lavoro) per ricostruire i vari ponti e passaggi di fortuna per le armate tedesche in ritirata verso nord. Finalmente, dopo alcune giorni di duro lavoro manuale, scappò insieme ad altri e si diede alla macchia.

La famiglia nel 1945
La famiglia nel 1945

Vagò per alcuni giorni nelle campagne circostanti fino ad arrivare nel territorio di Campli. Quando ritornò nel suo casolare, insieme al padre e gli altri fratelli più piccoli, scavarono un rifugio antiaereo per nascondesi e soprattutto per non farsi vedere dal vicino presidio tedesco dislocato nella Villa dei Trifoni. Anche lui, dopo qualche discussione e soprattutto ammaliato dal carisma del giovane Avvocato Riccardo Cerulli, si unì ai circa 80 uomini della banda denominata “la Giuliese Garibaldi”. Alla fine del conflitto, ci fu grande festa anche a Giulianova con un improvvisata sfilata per il corso principale. Alla guida di un carretto trainato da un cavallo vi era Paolo Marracini e anche Carlo. Tra le loro file c’erano anche: l’Avv. Riccardo Cerulli, Attilio Battistelli, Alfredo Parere, Dino Macellaro, Renato Rossi, i fratelli Pasquale e Giorgio Campeti, Giuseppe Martinelli, Donato Falà, Lenin Tancredi, Attilio Piccinini, Paolo Marracini, Renato Giuliucci, Enrico Ettorre, Tommaso Umile, Tommaso Mascaretti,  ed altri antifascisti giuliesi. Pochi giorni dopo, essendo stato il primo rappresentante della Federterra (Federazione dei Lavoratori della Terra), insieme a Sante Ferri del P.C.I. (Partito Comunista Italiano), Pio Macera della C.G.I.L. (Confederazione Generale Italiana Lavoratori), occuparono di nuovo gli uffici della casa del Fascio. Solo il 15 settembre del 1951, dopo che furono tutti e tre condannati dallo Stato italiano, per occupazione abusiva di una sede pubblica, dovettero spostarsi. Intanto molti esponenti del PCI locale cercavano di convincere il compagno “Carluccio”, questo il diminutivo che gli affibbiarono oltre al suo soprannome della sua casata “Ciok”, ad aderire alla formazione politica di Gramsci. Anche se lui simpatizzava per quest’ultima formazione politica, pare che avesse già la tessera nel 1945, nacquero degli attriti con i compagni di Colleranesco per via della sua famiglia che era già proprietaria di vasti appezzamenti di terra. Fu l’amico e compagno Amedeo Grue a raccogliere e iscrivere il giovane De Berardinis tra le file del P.S.I. (Partito Socialista Italiano), dove ritrovava un altro fedele amico come Romolo Trifoni. Noti anche i battibecchi con l’allora Parroco di Colleranesco, Padre Serafino Colangeli, per via della contrapposizione tra i cattolici e la sinistra. Dal 17 al 21 ottobre del 1946 fu presente come delegato al 1° Congresso Nazionale della Federterra a Bologna. Nel gennaio del 1947, per conto dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura   di  Teramo,  istituì   corsi  d’aggiornamento  per  i  giovani  e  meno giovani  agricoltori  della  Val Tordino; nel aprile del 1956, sempre per conto dello stesso ente, fu inviato  come  docente all’Ente Riforma del Fucino di Avezzano e poi Paganica. Intanto, nel mondo agricolo, si fanno pressanti i bisogni di quest’ultimi per rivendicare i diritti basilari come: maggior reddito, maggiori servizi e una maggiore partecipazione alla vita politica e sociale nel paese. La sua Federterra diventa Confederterra, nata dalla riunificazione della Federbraccianti, Federmezzadri e Associazione dei Coltivatori Diretti. Nel 1955 aderisce all’Alleanza dei Contadini e parteciperà come delegato al 2° congresso di Roma nel marzo del 1965. Inseguito, l’organizzazione, cambierà ancora denominazione in C.I.C. (Confederazione Italiana Coltivatori) siamo nel 1977, fino all’attuale C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori) nata nel 1992. Alla fine degli anni ’60 conosce e sposa al Santuario di Maria Santissima dello Splendore (28 dicembre del 1967) Margherita Toscani, nota sarta ed insegnante di cucito di Mosciano Sant’Angelo che gli darà 4 figli: Gianfranco (scomparso precocemente), Cinzia, Walter e Arino (quest’ultimo vive e lavora a Tokyo in Giappone). Gli anni ’70 saranno per lui occasioni di grandi scelte. L’agricoltura conosce un periodo di grande trasformazione e anche di una profonda crisi, tanto da farlo confluire nella C.G.I.L., diventando il primo Direttore del patronato INCA-CGIL di Giulianova, operante nel comprensorio della Val Tordino. Tra le file della C.G.I.L. e quelle nel P.S.I. giuliese si batterà per i diritti di tutti i lavoratori. Anche dopo la pensione, continuò nell’ambito dell’attività dello SPI-CGIL (Sindacato Pensionati Italiani). Alla fine del 1991, una grave malattia, gli impedirà di usare entrambi gli arti inferiori, ma nonostante tutto volle partecipare alle tante manifestazioni che si tenevano nella sua città: il 1 maggio (festa dei lavoratori) e il 25 aprile (festa della liberazione). In una calda mattinata di domenica 29 giugno del 2003, spirava nella sua casa a Giulianova Alta. Di lui rimangono impresse le doti di caparbietà e voglia di servire il prossimo in funzione dei lavoratori. Un sindacalismo alla vecchia maniera, sicuramente un mondo che non c’è più e che molti rimpiangono.

*Il presente saggio è l’estratto del libro che è in corso di preparazione sulla sua vita umana e professionale.

 

 

 




Giulianova. M5S: NO ALLA CEMENTIFICAZIONE DELLA RESIDENZA ORSINI.

Riceviamo e Pubblichiamo

Dieci minuti prima l’amministrazione Mastromauro approvava l’O.d.g.
sulla sostenibilità, dieci minuti dopo faceva marcia indietro,
approvando l’ennesimo sfregio paesaggistico per la città di Giulianova.
Dopo l’aumento di cubatura per ampliamento strutture alberghiere nel
lungomare Nord, questa volta si punta alla collina tra paese e spiaggia,
proprio nell’ ex confettificio Orsini.

Giulianova (Te), confettificio Orsini
Alzata di mano collettiva della maggioranza – resto dell’opposizione
inesistente e unica ad essere contro è stata Margherita Trifoni – e la
colata di cemento ad personam è garantita. Ironia della sorte, allora fu
proprio il padre Romolo Trifoni, già sindaco, ad impedire che la collina
venisse edificata realizzando la pineta delle scalette. Purtroppo oggi
la storia e’ diversa: un’area a destinazione agricola D4, (per la quale
il nostro piano regolatore stabilisce un indice edificatorio molto basso
rispetto a quello previsto per la B2a, pari allo 0,005 mq/mq, i cui
presupposti per l’edificabilità sono quelli di avere un fondo agricolo
di almeno 30.000mq. pari a tre ettari, e l’edificato, sempre quanto
stabilito dai dettagli tecnici contenuti nel PRG di Giulianova, deve
essere in funzione del fondo) passa in maniera del tutto disinvolta a
zona residenziale B2.a con indice edificatorio pari a 0,40 mq/mq.
Un’area che doveva essere tutelata dal punto di vista idrogeologico e
paesaggistico, verrà dilaniata, ed edifici e beni immobili, come l’ex
confettificio ed i suoi locali accessori che fanno parte
dell’archeologia industriale (si osservi attentamente la torretta vicino
al fabbricato più recente) e della storia giuliese, verranno deturpati
della loro valenza storica culturale. Con lo sbancamento di mezza
collina, si priva il paesaggio di nuovo, di una zona verde, dando così
un colpo mortale sia alla bellezza del paesaggio stesso che alla memoria
storica giuliese.

Il movimento 5 stelle Giulianova è fortemente contrario a questa
operazione, la ritiene dannosa per tutti i cittadini e pericolosa per
gli acquirenti dei futuri alloggi che si andranno a costruire. Noi
avremmo proposto interventi di recupero, e di ri-funzionalizzazione
degli edifici pre-esistenti tutelandoli anche con interventi di restauro
conservativo. Il patrimonio naturale e storico va valorizzato e
conservato, per lasciarlo in eredità ai nostri figli, ma con i fatti non
a parole come fa Mastromauro.

Movimento 5 stelle Giulianova




Giulianova. Lutto: è morto Emilio Braca, gloria del calcio giallorosso ed ex consigliere comunale del PCI

Giulianova, domenica 21 luglio 2013. E’ morto oggi (13,00) nella sua casa nel cuore del centro storico, una bandiera del calcio giallorosso, Emilio Braca, mimì per gli amici, di anni 93.

Emilio Braca, giovane militare della Regia Marina Militare
Emilio Braca, giovane militare della Regia Marina Militare

Lascia la moglie, Caterina Esposito e i figli, Flavio, Elisa, Anna e Nicoletta. I funerali si terranno domani, lunedì 21 luglio 2013 alle ore 16,30, presso il Duomo di San Flaviano, partendo dall’abitazione. Per espressa volontà della famiglia si prega di non inviare fiori ma di devolvere eventuali offerte all’ANFFAS onlus di Giulianova. L’Associazione Demos di Giulianova, vista la perdita di un nobile rappresentante dell’antifascismo e della democrazia giuliese e padre adorato di Anna Braca, presidente del Quartiere Centro Storico, ha deciso di rinviare la seduta in segno di lutto e di vicinanza alla figlia Anna, e all’intera famiglia. La redazione tutta, si stringe al dolore della famiglia Braca-Esposito, per la perdita di una vecchia gloria giallorossa e di uomo dalle grandi qualità morali. Di seguito abbiamo tracciato la vita di mimì.

www.giulianovanews.it

Emilio Braca, il preciso Mediano, per tutti “Mimì”

Di Walter De Berardinis

Nasce il 1 luglio 1920, da Flaviano e Adelaide Bevilacqua, dietro la scuola elementare “De Amicis”, l’odierna Via Diaz. Inizia nelle giovanili della Castrum-Giulianova a 16anni, siamo nel 1936, lo osserva e guida il mister cremonese, Dario Compiani (in realtà si chiamava Luigi Antonio, ex portiere della Cremonese, del Milan (1920-30) e della Sampierdarenese (oggi Sampdoria)), anche lui giovane sarto come il ragazzino Braca. Gli allenamenti si svolgevano sul campo in terra battuta del comunale (oggi Rubens Fadini), tra il carcere mandamentale Borbonico e la palestra della G.I.L. e ci si spogliava alla meglio, cioè dentro case di privati o all’aria aperta quanto il tempo era clemente. Le maglie, cucite a mano da Concettina la “Marchiscià” (Braga), erano bianche e con i calzettoni giallorossi. Guido Orsini era il primo dirigente e alcuni giocatori, tra cui, il forte Morselli, lavoravano da Mario e Luigi Granata e alcuni suoi colleghi alloggiavano presso l’Albergo Italia, nei pressi dell’odierna Piazza Dante Alighieri. Già nel

Giulianova Calcio
Giulianova Calcio

primo anno viene selezionato e inserito  nella selezione provinciale della G.I.L. per partecipare al campionato nazionale con: Piccioni, Taffoni, Cellini, Paolini, Novelli, quest’ultimi di Giulianova; Cocciolito e Lanciaprima, del Teramo e Lucidi e De Simone dalla vicina Roseto. Dopo aver perso a Bologna l’andata della semifinale, per 1 a 0, al ritorno, la selezione (quasi tutta giuliese) si impose a Teramo con un secco 4 a 1. La finale fu disputata a Roma contro il fortissimo Brescia, persa per 1 a 0, con l’estroso Paolini e il rosetano De Simone che bisticciarono per tutta la partita. Dal 1938 al 1940, disputò tre campionati e le vittorie venivano festeggiate nei vari locali-cantine sparse nella parta alta della città: Lorenzi ex grottino; da “Capozz”, davanti al Duomo; da “Rusinell”, sotto le Logge; da Pasquale Leone e da Ettorre “Michiorr”. Questi erano gli svaghi dei giovani calciatori giuliesi ed ogni tanto ci scappava, con le vecchie 10 lire, anche un incontro galeotto con qualche signorina nel cuore del centro storico. Ma il giovane Braca, spinto da Compiani, gli toccava girare per i locali per ritrovare Dante Paolini. L’ultima partita ufficiale da lui disputata fu contro il discreto Simaz-Popoli, poi arrivò la guerra e il povero Mimì dovette partire per Venezia, tra le file della Regia Marina Militare, ma il troppo amore per il calcio e tramite il figlio del Presidente del Venezia, continuò ad allenarsi. Inseguito, fu destinato all’imbarco

Mario e Emilio Braca, fonte giulianovaweb.it
Mario e Emilio Braca, fonte giulianovaweb.it

sull’Incrociatore Garibaldi e partecipò con la Squadra Navale ai Ludi Navali Italiani. Durante il trasferimento in treno per Taranto, disertò per tre giorni, per rivedere il nonno, Ferdinando e gli amici di sempre, Lenin Tancredi e Enato Rossi. Durante il campionato nazionale della Squadra Navale giocò fino alla finale di Genova, tra gli Incrociatori Montecuccoli e il Garibaldi, con grande sorpresa in campo ritrovò il fratello maggiore, Mario, anche lui giovane promessa del calcio giuliese. Per la cronaca la finale nazionale (ottobre 1942) fu vinta dal Garibaldi per 4 a 0, con un finale tutto familiare, tra i due fratelli giuliesi che litigarono fin dentro gli spogliatoi. Da ricordare che Mimì, durante l’imbarco, partecipò alla battaglia di Punta Stilo (Mar Ionio contro gli Inglesi); contro l’operazione inglese Hats; nella battaglia di Capo Matapan (acque del Peloponneso) e si salvò dall’attacco del sommergibile HMS Upholder (P37), che lì colpì pesantemente. La sua avventura militare finì l’8 settembre, quando, dopo la resa, raggiunse la base navale a Malta. Al ritorno a Giulianova tornò a giocare con la Stella Rossa Giulianova e dopo tre campionati, approdò al Nereto, per poi terminare al Mosciano nei primi anni 50. Antifascista e iscritto del PCI, fu consigliere comunale per due legislature consecutive: 1968 con Sindaco Romolo Trifoni e nel 1976 con Sindaco Antonio Franchi. Domenica 2 giugno, al termine del primo memorial dedicato al compagno di squadra, Emilio Della Penna, fu premiato con una targa e una maglia per essere il più anziano giocatore del Giulianova ancora in vita. Nonostante la settimana prima era caduto dalla sedia, con una carrozzina si presentò al campo “Rubens Fadini” orgoglioso di essere presente.

Giulianova, domenica 21 luglio 2013.




Giulianova. GIULIANOVA: 2.500 FIRME RACCOLTE CONTRO LA VENDITA DELLA FARMACIA COMUNALE

GIULIANOVA – Sono state raccolte duemilacinquecento firme e forse più per evitare la vendita della farmacia comunale di via Trieste. Un dato molto significativo per il comitato spontaneo, guidato dal presidente onorario Romolo Trifoni,
che oggi si è dato appuntamento al Gran Caffè de’ Baroni, nella parte alta della città. Un incontro con i media (molto pubblico intervenuto all’appuntamento) per fare il punto della situazione dopo l’avvio della campagna di sensibilizzazione per evitare la dismissione di quell’attività pubblica. Come sempre ha fatto gli onori di casa Elisa Braca (Federazione della Sinistra)  introducendo l’intervento dell’ex sindaco di Giulianova Romolo Trifoni che ha esordito: “La mia non vuole essere una polemica, ma un invito alla ragionevolezza da parte della Giunta che ci ha traditi e delusi. Quando si decidono cose così importanti come la vendita di una farmacia -ha continuato Trifoni- è obbligatorio ascoltare la volontà popolare. Tra i cittadini ci sono forti dubbi su alcune vendite passate, sul rilascio di qualche licenza edilizia e sull’alto costo dello smaltimento dello spiaggiato. Per il bene della Città -ha concluso Romolo Trifoni- chiedo al Sindaco, ai suoi Assessori ed ai consiglieri di maggioranza di fare un passo indietro sulla farmacia comunale. Siamo ancora in tempo”. La parola è passata a Paolo Vasanella (Pdl): “I signori della maggioranza non chiederanno mai scusa per ciò che stanno facendo in merito alla farmacia comunale. Il Pdl ha proposto delle alternative che ribadiremo nel consiglio comunale straordinario ad hoc che abbiamo richiesto. L’epiteto di “Armata Brancaleone” rivoltoci dal sindaco Mastromauro -dice Vasanella- lo respingiamo al mittente. Lui non tiene conto di ciò che pensa la maggioranza dei giuliesi. Da parte nostra avremo la massima attenzione su questa brutta pagina della vita cittadina”. E’ stata poi la volta di Laura Ciafardoni (Progresso Giuliese): “Come gruppo consiliare siamo ancora in attesa di ricevere risposte, anche minime, in ordine alle dieci domande poste al Sindaco ed all’Esecutivo. La nostra petizione per impedire la vendita della farmacia comunale è un atto propositivo e speriamo che Sindaco e Giunta si rendano conto di ciò che stanno per fare senza tenere in considerazione la volontà popolare. Mastromauro e Filipponi parlano dello spiaggiato solo per gettare fumo negli occhi dei giuliesi, ma con poca cognizione. Per quanto riguarda le offese rivolteci, diciamo che se di accozzaglia si può parlare allora bisognerebbe tener conto del modo con cui si regge la maggioranza in consiglio comunale. Noi -conclude Laura Ciafardoni- portiamo avanti battaglie per il bene di tutti”. Per il Cittadino Governante era presente Giancarlo De Falco: “L’appello lanciato da Romolo Trifoni è stato raccolto da tutti noi e dalla cittadinanza con entusiasmo. La farmacia comunale poteva essere salvata attraverso un’oculata gestione del bilancio. Purtroppo il Sindaco di Giulianova non riesce a dimostrare capacità politica ed amministrativa. In consiglio comunale -continua De Falco- si avvale di due ex avversari politici come Di Carlo e Cameli, un tempo alla guida di una coalizione di centro-destra. In appena due anni la maggioranza conseguita da Mastromauro nelle urne si è liquefatta. Per la questione della farmacia il Sindaco avrebbe dovuto aprire un tavolo di confronto. Ci risulta che al momento non ci sia stata nessuna offerta, ma temiamo che ce ne possa essere solo una in zona Cesarini, come avvenuto per la scuola Acquaviva del Lido”. La conferenza è proseguita con Elisa Braca (Federazione della Sinistra): “Un risultato lo abbiamo già conseguito attraverso il dialogo e gli incontri con la cittadinanza. Ai giuliesi la vendita della farmacia comunale non è gradita. La nostra è una battaglia per salvare qualcosa che appartiene a tutti e che, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, potrebbe essere uno dei tanti strumenti per tutelare le classi meno abbienti. Tra l’altro c’è da dire che c’è stata anche una assoluta mancanza di trasparenza nell’affidamento della valutazione della farmacia stessa”. Ultimo intervento di Antonio De Vincentiis (Prc): “A mezzanotte di ieri (9 novembre) erano state raccolte per la precisione 2.122 firme alle quali vanno sommati diversi fogli già riempiti e da allegare agli altri in nostro possesso che ci consentono di superare le 2.500 adesioni. In passato siamo stati protagonisti di altre importanti battaglie (piazza Marà ed inceneritore di Colleranesco) che hanno dato grossi risultati. Tra tutte le firme raccolte il 98% circa è rappresentato da donne e questo la dice lunga sulla preoccupazione che serpeggia in Città”.
Alfonso Aloisi



Giulianova. conferenza stampa. Petizione Popolare “SALVIAMO LA FARMACIA” 1°rendiconto della raccolta Firme .

Comitato promotore“SALVIAMO LA FARMACIA”

Giulianova

Agli organi di stampa e di informazione

COMUNICATO STAMPA

Oggetto: conferenza stampa. Petizione Popolare  “SALVIAMO LA FARMACIA” 1°rendiconto della raccolta Firme  .

Dopo l’appello lanciato dall’ex sindaco di Giulianova Romolo Trifoni , e le forze politiche di opposizione che hanno aderito: Cittadino Governante / PDL / Progresso Giuliese / Federazione della Sinistra, Associazioni e Cittadini, saranno presenti alle ore 11,00 di Giovedì 10 Novembre c.a. a Giulianova in Piazza Belvedere presso il Bar dei Baroni.

si terrà una conferenza stampa presieduta dal Presidente del Comitato  “SALVIAMO LA FARMACIA” Romolo Trifoni.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Comitato Promotore

“Salviamo la Farmacia ”

Giulianova li,08.11.11




GIULIANOVA – MASTROMAURO: “SULLA VENDITA DELLA FARMACIA VERITA’ VIOLATA E CAPOVOLTA”

GIULIANOVA – “A proposito della vendita della farmacia comunale esiste una verità violata e capovolta”. Così ha esordito il sindaco Francesco Mastromauro nella lunghissima conferenza stampa tenuta assieme agli assessori (mancava solo Nausicaa Cameli dell’Udc) ed ai capigruppo dei partiti che reggono la maggioranza. Il primo cittadino ha così continuato: “Una crociata portata avanti da un’accozzaglia di gruppi che hanno in serbo solo motivazioni di rancore e di rivalsa”. Mastromauro ha criticato le posizioni di Rifondazione Comunista e Pdl, ma soprattutto ha etichettato i componenti di Progresso Giuliese come “ricattatori”. “Tutti insieme -ha esclamato il sindaco- formano un gruppo privo di proposte valide”. Poi il primo cittadino compie un excursus delle cause che hanno detrminato minori entrate nelle casse comunali: “Nel 2008 il Governo centrale ha cancellato l’Ici sulla prima casa e nel bilancio del 2009 ci sono stati mancati incassi per 1,2 milioni di euro. Ci fu detto che ci sarebbero state risorse alternative, ma da Roma non è giunto nulla. Altri tagli sono stati operati dalla Regione (30%) sulla spesa sociale. Il Governatore Chiodi ha fatto solo promesse da marinaio sul rimborso delle nostre anticipazioni relative a quanto sborsato per il terremoto e per l’alluvione di marzo 2011”. Continua Matromauro: “E’ irresponsabile chi non bada agli interessi della collettività. La nostra Amministrazione, nonostante la compressione finanziaria subita in ordine  alle entrate, ha garantito i servizi minimi”. Aggiunge al riguardo: “Non abbiamo aumentato le tariffe, abbiamo assunto sedici dipendenti, di cui undici a tempo determinato, per gli asili nido, abbiamo rinnovato il contratto a tredici madri di famiglia ex co.co.co., sono stati erogati contributi per il centro storico, come pure sono stati onorati debiti pregressi per milioni di euro evitando l’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario”. E ancora Mastromauro: “Sebbene ci siano state difficoltà, siamo un comune virtuoso e l’attestato ci viene dal nostro Organo di controllo che è la Corte dei Conti. Questo grazie alla lotta all’evazione ed all’elusione che abbiamo condotto consentendoci di recuperare entrate Tarsu (2008-2009) per circa 1,3 milioni di euro ed Ici per circa 700 mila euro”. Il sindaco punta poi il dito sulla conferenza stampa di sabato scorso tenuta dagli anti-vendita farmacia comunale: “Mi dispiace che una persona come Romolo Trifoni venga utilizzato con metodi biechi e non aggiungo altro. Sottolineo che non siamo in controtendenza con l’alienazione giacchè molte farmacie comunali, soprattutto nel centro-nord, sono state cedute a privati negli ultimi tre anni”. Quindi il sindaco replica direttamente al consigliere Franco Arboretti: “Ha fatto affermazioni irresponsabili giungendo a sostenere che sarebbe stato meglio sforare il patto di stabilità pur di non vendere la farmacia. Ha cognizione Arboretti a cosa saremmo andati incontro? Avremmo dovuto chiudere qualsiasi tipo di attività da parte del comune”. Mastromauro ha annunciato che a brevissimo partirà il recupero dell’area ex Sadam e che per il Piano Regolatore ci sarà un apposito consiglio comunale per deliberare su quanto osservato dalla Sup provinciale”.  Sulla scadenza ravvicinata della chiusura del bando per la vendita della farmacia comunale (11 novembre 2011) il sindaco ha detto: “Non potevamo allungarci oltre in quanto tutta l’operazione deve essere conclusa entro la metà del mese di dicembre ed i tempi, con tutte le incombenze previste, sono strettissimi”.  Dopo Mastromauro hanno preso la parola i capigruppo ad iniziare da Luciano Crescentini (SeL): “L’obiettivo di quelli che raccolgono le firme è di far cadere la Giunta. In maggioranza abbiamo ragionato per mesi al fine di cercare un’alternativa, ma evidentemente altre strade percorribili non esistono”. Jurghens Cartone (Lista Civica Mastromauro): “Nessuno in maggioranza era favorevole all’alienazione della farmacia comunale, ma è stato putroppo necessario”. Luigi Ragni (Idv): “Per giustificare la scelta basta fare un semplice calcolo matematico. Il resto sono solo chiacchiere”. Emidio Andrenacci (Pd): “Sabato scorso l’opposizione ha proferito solo falsità e menzogne. Con la nostra azione abbiamo scongiurato l’arrivo del Commissario con conseguenze che sarebbero ricadute su tutta la Città”. L’assessore al bilancio Fabio Ruffini: “Abbiamo un paletto da rispettare che è il patto di stabilità e c’era la necessità di reperire la somma di 2,5 milioni di euro per evitare lo sforamentro. Una scelta dolorosa, ma è stato davvero necessario mettere in vendita la farmacia”. Ha chiuso gli interventi il vice-sindaco Gabriele Filipponi: “E’ dal 2009 che siamo in emergenza e nonostante ciò siamo riusciti a centrare moltissimi obiettiivi. Intanto, grazie all’alta percentuale raggiunta con la raccolta differenziata, non ci verrà aumentata l’ecotassa che è un importante traguardo per un comune come il nostro”.
Alfonso Aloisi



Giulianova. conferenza stampa. Petizione Popolare “SALVIAMO LA FARMACIA” .

conferenza stampa. Petizione Popolare  “SALVIAMO LA FARMACIA” .

Dopo l’appello lanciato dall’ex sindaco di Giulianova Romolo Trifoni , hanno aderito tutte le forze politiche di opposizione (in ord. alfabetico: Cittadino Governante / PDL / Progresso Giuliese /  PRC ), Associazioni e Cittadini, saranno presenti alle ore 11,00 di Sabato 22 Ottobre c.a. in Via Trieste, davanti alla Farmacia Comunale, per l’apertura ufficiale della raccolta di firme “SALVIAMO LA FARMACIA”.

Alle ore 11,30 presso l’Hotel CORALLO in Via Lepanto Giulianova Lido si terrà una conferenza stampa presieduta dal Presidente del Comitato  “SALVIAMO LA FARMACIA” Romolo Trifoni.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Comitato Promotore

“Salviamo la Farmacia ”

Giulianova li,20 ott. 11




Giulianova. UN ALTRO BILANCIO E’ POSSIBILE

UN ALTRO BILANCIO E’ POSSIBILE

Anche quella che sembrava una scommessa difficile da vincere, e cioè parlare di bilancio comunale di sabato pomeriggio in un’assemblea cittadina, ha avuto un buon esito.
Il Cittadino Governante ringrazia i numerosi partecipanti che per oltre due ore hanno seguito con grande attenzione l’illustrazione di un Bilancio comunale alternativo a quello impostato dalla Giunta nel maggio 2011, poi modificato della manovra di Riequilibrio dei giorni scorsi.
Dopo l’inaccettabile decisione della maggioranza di vendere la florida farmacia comunale e i terreni destinati alla costruzione di case dai costi più accessibili, è stato messo a punto dal nostro gruppo consiliare un Bilancio comunale diverso, sia sul fronte delle Entrate che su quello della Spesa, in grado di correggere le gravi anomalie strutturali che stanno mettendo in ginocchio le finanze comunali giuliesi.
Sono stati così individuati nuovi introiti per circa 8-9 milioni di euro e modalità per ridurre di molto la spesa eliminando sprechi e sperpero e procrastinando quella rinviabile.
Soprattutto è stato messo a fuoco il grave problema dell’attuale costosa gestione dei rifiuti, causa di grande e ingiustificata dissipazione di risorse pubbliche che ormai si protrae da anni e che non è più tollerabile dai cittadini che pagano la TARSU e si impegnano a fare la raccolta differenziata.
Con chiarezza sono state esposte le nuove strade che occorrerebbe intraprendere per mettere sotto controllo la spesa per la pulizia della città.
In questo modo si andrebbe rapidamente verso il dimezzamento della spesa per i rifiuti, invertendo da subito la spirale perversa che sta strangolando la nostra città. Quella spirale perversa che in quattro anni di raccolta differenziata invece dell’attesa diminuzione della spesa l’ha fatta raddoppiare, passando dai 3 milioni e 661 mila del 2007 agli oltre 8 milioni di quest’anno.
Nel corso dell’assemblea è stato anche letto l’appello a non vendere la farmacia comunale rivolto dall’ex sindaco Romolo Trifoni a tutte le forze politiche e alle associazioni presenti in città.
La nostra associazione ha espresso la propria adesione al comitato e raccoglierà le firme per far desistere l’amministrazione dall’alienazione e nel contempo ha proposto le misure alternative per coprire, in altro modo, il buco finanziario prodottosi nel bilancio comunale per responsabilità dell’amministrazione in carica.
In questo appuntamento, che nella storia della città è stato il primo dedicato alla discussione pubblica del bilancio comunale, molti sono stati i passaggi sottolineati dagli applausi e dagli interventi dei presenti a testimonianza della condivisione dell’analisi e delle proposte avanzate.
Questo ci convince sempre più che grande è il desiderio di conoscenza da parte dei cittadini e che è giusto contribuire alla promozione della partecipazione consapevole con iniziative democratiche improntate alla trasparenza.
Sarà possibile rivedere l’intero svolgimento dell’assemblea sul nostro sito “www.ilcittadinogovernante.it”
Giulianova 17.10.2011
IL CITTADINO GOVERNANTE
associazione di cultura politica



Giulianova. PROGRESSO GIULIESE: “NO ALLA VENDITA DELLA FARMACIA COMUNALE”.

GIULIANOVA – Il gruppo consiliare “Progresso Giuliese”, orfano da poche settimane del dimissionario Roberto Sacconi folgorato sulla via di Damasco come Paolo di Tarso, si è riunito oggi in conferenza stampa nel locali del Gran Caffè de’ Baroni. Al centro di tutto la vendita, da parte dell’Amministrazione comunale, della farmacia municipale, ma non solo. Nell’invitare tutti ad aderire alla raccolta di firme per impedire l’alienazione della redditizia attività, il consigliere Laura Ciafardoni ha esordito: “Abbiamo stampato un manifesto in cui abbiamo riproposte le dieci domande esposte in consiglio comunale e per le quali non abbiamo ricevuto risposte, nemmeno minime. Molto probabilmente presenteremo un’interrogazione ad hoc per ottenere chiarimenti. Ora inizieremo la raccolta di firme con l’aiuto di Rifondazione Comunista, Giovani del Pdl, l’ex sindaco Romolo Trifoni e speriamo anche il Cittadino Governante. Per quanto riguarda la nostra posizione -continua la coordinatrice di Progresso Giuliese- siamo stati sempre molto chiari. Al limite, in caso di necessità, avremmo accettato per la farmacia la vendita di una quota minoritaria fino ad una massimo del 49% in modo da conservarne il controllo. Ci stupisce la posizione del consigliere Luciano Crescentini di Sinistra e Libertà che parla di realizzazione di entrate solo in funzione della copertura di debiti per il 2011. E poi in futuro cosa dovremo vendere?”. Laura Ciafardoni esprime anche un giudizio politico: “Strana la posizione dei consiglieri Domenico Di Carlo e Giancarlo Cameli. eletti nel centro-destra, schierati ormai apertamente a sorreggere la Giunta Mastromauro”. Prende la parola il capogruppo Massimo Maddaloni: “Le nostre battaglie erano giuste quando chiedevamo più controlli nelle spese e nelle uscite in generale. La messa in vendita della farmacia comunale per duemilioniemezzo di euro ne è la prova più evidente. Questo sta a dimostrare che troppe cose non vanno per il verso giusto e che occorre vigilare a 360 gradi!”. Chiude la conferenza stampa Gianfranco Francioni che annuncia, per il 2012, un quasi certo aumento del 40% della Tarsu e dice: “Quella uscita dalle urne nel 2009 non è più una maggioranza, sia sotto il profilo politico che numerico. L’ultimo scoglio sul pre-riequilibrio di bilancio è stato superato con appena dieci voti a favore e con le astenzioni dei consiglieri Domenico Di Carlo e Giancarlo Cameli che in sostanza, pur se eletti in uno schieramento opposto, sorreggono la Giunta di centro-sinistra”. Conclude Francioni: “Una Città ingessata dove negli ultimi consigli comunali si è parlato solo di bilancio, mentre la variante al PRG è bloccata in Provincia per le incompatibilità con il Pieno Territoriale Provinciale. Così non si costruiscono nuovi fabbricati e il saldo della Bucalossi è a meno 700 mila euro”. Francioni conclude addebitando al sindaco Francesco Mastromauro ed al vice Gabriele Filipponi le responsabilità per i debiti accumulati verso il CIRSU, mentre per la spiaggiato di marzo 2011 sottolinea: “E’ vero che il Prefetto è intervenuto per far rimuovere i rifiuti causati dall’alluvione, ma non ha sicuramente detto di pulire le concessioni dei privati. Ecco perchè il costo è lievitato notevolmente”. Per questa ed altre circostanze è stato sentito dalla Polizia Provinciale, su delega della Procura, il consigliere del Pdl Gianluca Antelli come persona informata sui fatti.
Alfonso Aloisi