Tortoreto. Incontro con la scrittrice Dacia Maraini. Mercoledì, 5 luglio, ore 18, Lido Marconi




L’AQUILA. RACCONTARE LA GUERRA TRA STORIA E ATTUALITÀ’ – PARTE II – 18 GIUGNO, ORE 18

L’AQUILA – Domani, 18 giugno, dalle 18:00 alle 20:00 presso il Giardino d’Inverno del Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, il secondo incontro del seminario “Raccontare la guerra tra storia e attualità”. Il racconto dei conflitti attraverso le parole di chi li ha vissuti in prima persona e che ci porta testimonianze dei teatri di guerra, solo apparentemente lontani.

Sarà presente Andrea Romoli, giornalista inviato per il Tg2 in Ucraina e Capitano di complemento dell’Esercito Italiano, ha partecipato alle missioni in Iraq, Afghanistan, Bosnia, Libano, Kossovo e Albania oltre ad essere stato impiegato nella campagna sanitaria COVID 19. Ha inoltre raccontato gli interventi del IX Reggimento Alpini dell’Aquila.

Le parole impresse in un diario di guerra di un soldato russo al fronte ucraino diventano il simbolo della desolazione materiale e morale che la guerra infonde con la sua brutalità. Il soldato scompare senza lasciare tracce,  ma il suo diario si trasforma in immagini che suscitano riflessione ed empatia.

Nasce così il Progetto Konstantin, ispirato al volume Z la guerra del soldato Konstantin di Andrea Romoli che sarà uno dei temi del dialogo con i giornalisti Alessandro Sansoni, consigliere nazionale OdG, Salvatore Santangelo e Miska Ruggeri.

Andrea Romoli ha pubblicato diversi volumi sulla storia dello spionaggio e del confine orientale.  Vincitore del Premio Acqui storia nel 2022, del Premio “Loris Tanzella” nella categoria Storie, del Premio letterario “Giovannino Guareschi”.

L’incontro è aperto a tutti e si inserisce nella programmazione della Formazione continua dell’Ordine dei Giornalisti come corso deontologico da 5 crediti formativi.

Gli eventi sono organizzati da L’Aquila che Rinasce e dalla Roma Film Academy in collaborazione con Lightson e Gente e Territorio.




ATRI. SAVERIO FALCONI DI FRANCESCO – LA PITTURA DEI SOGNI a cura di Giuseppe Bacci e Marialuisa De Santis. Sabato 20 maggio, ore 18

ATRI, Scuderie Ducali di Palazzo Acquaviva
Piazza Duchi d’Acquaviva, 91
20 maggio – 15 giugno 2023
Inaugurazione: 20 maggio 2023 ore 18:00
Catalogo in mostra

Tenendo a battesimo d’arte uno dei suoi figli artisti del territorio teramano, la città di Atri
ospita, in uno dei suoi monumenti più significativi, il Palazzo Ducale degli Acquaviva, nelle
Scuderie Ducali, il pittore Saverio Falconi Di Francesco, nella sua prima personale
antologica con la mostra I colori dei sogni, a cura di Giuseppe Bacci e Marialuisa De Santis,
che si inaugurerà Sabato 20 maggio 2023, alle ore 18:00. (La mostra rimarrà aperta fino al
15 giugno 2023, tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle
19:00).
Dopo aver mosso i primi passi da autodidatta, ed espresso la propria interiorità attraverso
il disegno prima e la pittura poi, Saverio Falconi Di Francesco (Teramo, 1930) con questa
mostra antologica debutta nella scena artistica teramana e nelle magnifiche sale delle Scuderie
Ducali si potranno ammirare una sessantina di opere, alcune recenti, della produzione artistica
dell’artista abruzzese. Il titolo stesso della mostra, I colori dei sogni, offre una esauriente
chiave di lettura laddove richiama implicitamente la sua grande passione, il suo amore
viscerale per la figura e i colori, che lo ha portato a realizzare tante e tante opere. Ed in questo
suo percorso la natura irrompe prepotentemente e questa irruenza delle forme e dei colori è
colta in maniera mirabile dall’artista teramano.
Gli alberi, un’immagine questa (da quelli esotici ai più familiari) che non è riuscito a
cancellare dalla lavagna della sua memoria, ma nel tempo ha assunto connotazioni diverse…
Nel realismo disincantato dell’artista, le figure rimangono anonime e distaccate, come se
volesse sottolineare l’isolamento tra uomo e uomo al di là della vicinanza fisica. Nelle sue
opere trapelano la solitudine, la mediocrità e la banalità del vivere quotidiano, ma anche
l’inattesa bellezza del mondo di tutti i giorni.
La mostra ha una duplice funzione: oltre a far conoscere l’opera dell’artista, finora rimasta
inedita, l’intento degli organizzatori e dei familiari è quello di donare, con sorpresa, un evento
inaspettato e imprevedibile, quale quello di siffatta mostra e relativa pubblicazione del catalogo,
ad un uomo schivo che da sempre ha rifuggito l’apparire. In catalogo in Il tempo è l’unica cosa,
che nessuno, neppure una persona riconoscente può̀ restituirci così Mariarita Marcozzi
scrive: «e quindi, / quando guarderai questo catalogo, / non chiederti in quale periodo storico sia
stato dipinto, / ma abbracciane il senso, / ritrovati in esso, / perché è nella pittura dell’uomo
mortale che ritroviamo la nostra immortalità. / E allora, / tutti insieme, / possiamo rispondere agli
eroi epici: / non rincorrete il tempo eterno, perché già siete eterni, siete immortali, perché in eterno
vivranno i vostri sogni, ricordatevi delle stelle, / perché ad esse torneremo».
Sulla pittura fantastica e colorata dell’artista, Marialuisa De Santis ha scritto: «Si avvale,
Falconi Di Francesco di tutta la funzione magica ed evocatrice della pittura, rendendo a chi,
oggi finalmente guarda le sue opere, aspetti visivi che si trasformano persino in sensazioni
acustiche e olfattive quando non addirittura “sentimentali”.
È una natura fantastica quella che ci mostra, fiori simili a delicate girandole e alberi carichi
di una pioggia di brillanti capolini sferici; i confini dei cieli e delle terre sono ritmi ondulati
nei quali armoniosamente vivono accoglienti figure che risentono delle forme semplici ed
evocative di Gauguin e a volte di quelle ancora più semplificate ma insieme più “costruite”
dei papiers découpés di Matisse».
Il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, scrive in catalogo: «Saverio Falconi Di Francesco è
un artista schivo, ma ricco di talento. La sua arte non nasce quindi con il primario obiettivo
di arrivare al pubblico, ma dall’esigenza dell’artista di esprimere se stesso e le sue emozioni.
Questo rende il suo lavoro ancora più interessante e siamo felici che il figlio e il noto fratello,
l’artista Gigino Falconi, si siano fatti promotori di questa mostra scegliendo la nostra città».
Inoltre, il Vice Sindaco Domenico Felicione, rafforzando il concetto, afferma: «Ospitare la
mostra di Saverio Falconi Di Francesco nelle Scuderie Ducali di Palazzo Acquaviva è per la
nostra città motivo di grande orgoglio. Un artista restio alle esposizioni delle sue opere tanto
che questa iniziativa è per lui una sorta di dono. Se queste opere sono in questa occasione
visibili e apprezzabili da vicino lo si deve, infatti, al figlio dell’artista e al fratello, il noto
pittore Gigino Falconi. Il loro impegno ha portato a questa inedita esperienza espositiva e
abbiamo molto apprezzato la scelta della nostra cittadina e dei bellissimi ambienti delle
scuderie ducali per questo omaggio».
L’esposizione è accompagnata da un catalogo di 64 pagine, a cura di Giuseppe Bacci, con scritti
di Marialuisa De Santis, Domenico Felicione, Piergiorgio Ferretti e Mariarita Marcozzi.
SAVERIO FALCONI DI FRANCESCO – LA PITTURA DEI SOGNI
LUOGO: Scuderie Ducali di Palazzo Acquaviva
Piazza Duchi d’Acquaviva, 91 64032 Atri (TE)
PERIODO: 20 maggio – 15 giugno 2023. Apertura: tutti i giorni tranne il Lunedì, dalle ore 10:00
alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00
CURATORI: Giuseppe Bacci e Marialuisa De Santis
PER INFORMAZIONI: Cell. 333 4855400 – Cell. 339.8895499
E-MAIL: luca.falconi@gmail.com – giuseppebacci@icloud.com
SAVERIO FALCONI DI FRANCESCO
Saverio nasce a Teramo il 16 gennaio 1930, figlio di Domenico Falconi e Carmela Di Francesco.
Secondogenito di una famiglia creativa, frequenta le scuole primarie a Giulianova, dove il padre
aveva una manifattura di cappelli da uomo. Sono gli anni di un mondo scolastico fatto di pluriclassi,
tra i doveri dello studio e una natura spesso ancora selvaggia di una cittadina costiera in cui
convivevano le zone palustri, gli orti e i segni della urbanizzazione prebellica. Un luogo, segnato da
odori salmastri e colori forti, che emergono dai racconti e dalle tele che dipingerà̀ molti anni dopo.
Segue il trasferimento a Teramo a casa degli zii materni in via Nicola Palma. Qui frequenterà le scuole
superiori diplomandosi poi geometra. Un cambio di orizzonte formativo, dalla linearità dei paesaggi
marini ai perimetri urbani della città storica. Con la Guerra, la famiglia si ritira in montagna, a Nerito
di Crognaleto (TE), un ulteriore cambio di paesaggio e di vita tra boschi e prati, anni di libertà asso
dell’artista luta. Il secondo svincolo evolutivo avverrà con il servizio militare, “tenente” dell’Esercito
italiano. Un distanziamento maggiore che lo porterà a vedere luoghi, città che poi rappresenteranno
quella trama, quel filo rosso rassicurante, che si ritrova nei suoi lavori/ricordi della terza fase della
sua vita. Diventa Ufficiale, “tenente”, il cui ricordo si mette in rappresentazione in idealizzati
paesaggi, memorie delle esercitazioni militari nella tenuta di San Rossore (PI). Segue il ritorno a
Teramo. Lavorerà nella azienda dello zio materno, figura di riferimento nella sua vita a cui rimane
per sempre legato. Sono gli anni in cui inizia a coltivare il disegno. Dapprima come un gioco, poi
nell’età̀ della pensione dal disegno passa alla pittura approdando ad uno spazio onirico che sarà a
volte attività ludica, a volte riparo e fuga, a volte un salvifico porto oltre il tempo.
Il corpus pittorico, con gli anni, viene a costituirsi come un unicum: la singola tela si costituisce come
parte delle pareti delle stanze dove dipinge. I quadri sono messi in rappresentazione nei locali del suo
studio come un’opera totale. Tele, pennelli, vasetti dei colori, oggetti, ceramiche, sculture etniche,
piante grasse sono un corpo indistinto. Non a caso quasi mai ha messo le date ai suoi quadri. Più che
un tempo lineare è un tempo onirico. Una ricerca mentale, in cui ogni quadro che ha dipinto è
contemporaneo ai precedenti e ai successivi. Una linea del tempo sognata, dove ogni tela è parte di
un ideale quadro più̀ grande. Per capirne il lavoro, più del singolo quadro vale osservare l’insieme
delle presenze di oggetti da collezione e di quadri che riempiono il suo studio di pittore.
Ha dipinto una quantità impressionante di tele. Le incornicia da solo, con delle stecche in legno
grezzo. Spesso incornicia mentre ancora sta dipingendo. Il suo atelier è la sua vera opera pittorica.
Lo spazio dello studio e i quadri sono la stessa cosa. La composizione e la scomposizione degli alberi
e degli oggetti che usa prendono forma nel muto dialogo delle opere alle pareti. Forse anche
l’incorniciare i quadri, mentre li dipinge, è perimetrare come stanze la rappresentazione messa in
forma sulla tela perché non scappi via oltre la cornice.
Dei colori si deve dire che usa solo i colori di una determinata marca (Morgan’s Paint). Non sono
colori da pittore di quadri ma una idropittura lavabile per interni ed esterni edilizi (colori prodotti in
Italia da Alfred Houston Morgan, che nel 1924 fonda la sua ditta, il Colorificio Toscano, e la linea
Morgan’s Paint è una delle sue produzioni). Sono colori con i quali non è facile dipingere. Li utilizza
sin dall’inizio. Erano gli stessi che si vendevano nella vecchia azienda di ferramenta del suo carissimo
zio Mario Di Francesco, in via Palma. Colori molto brillanti, la cui diluizione ha perfezionato dopo
varie sperimentazioni. La marca e la tipologia del colore sono sempre stati anche un forte legame con
il passato quando lavorava con lo zio. Era il tempo della occupazione tedesca.
Saverio è arrivato alla tela solo dopo aver dipinto su vari materiali – formica, cartone, legno – tutti
materiali di recupero, nella logica di chi aveva vissuto l’autarchia della guerra per cui tutto era
recuperabile e trasformabile in altro.
Oggi vive e dipinge a Giulianova.




Giulianova. Editoria: in arrivo il III volume “I Messaggeri dell’Abruzzo nel Mondo” di Dom Serafini, edizioni Il Viandante. Al Circolo Nautico il 9 luglio , ore 18

Dalla rubrica domenicale su Il Messaggero Abruzzo per far conoscere gli abruzzesi all’estero in Abruzzo

Un libro sugli abruzzesi all’estero non é poco, due libri sono abbastanza, mentre tre diventerebbero troppi! L’autore, Dom Serafini, giuliese trapiantato a New York City, non vuole peró fare un torto ad altri 58 meritevoli personaggi abruzzesi all’estero che sono prima apparsi nella sua rubrica domenicale de “Il Messaggero” in Italia e sono ora oggetto del terzo volume dei “Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”. Il libro (nella foto) é ora reperibile online in tutto il mondo e nelle librerie in Italia e comprende interventi di Giovanna Di Lello, Direttrice del John Fante Festival, insegnante e giornalista; Laura Di Russo, giornalista, responsabile Ufficio Emigrazione Regione Abruzzo; e Giovanna Frastalli, sociologa e operatrice culturale.

            Le avvincenti avventure degli abruzzesi all’estero non finiscono mai. Vale la pena ripetere che il compito dell’autore e quello dell’editore, Edizioni Il Viandante, é proprio far conoscere il successo degli abruzzesi all’estero… in Abruzzo. Il compito delle istituzioni abruzzesi invece é quello di far conoscere l’Abruzzo all’estero (cosí non bisognerebbe piú spiegare che l’Abruzzo si trova dall’altra parte di Roma). Questi personaggi sono conosciuti, famosi ed apprezzati nelle rispettive comunitá estere, ma non conosciuti in Abruzzo.

            Ci si potrebbe chiedere: “che vantaggi portano questi personaggi agli abruzzesi sul territorio?” E questa é una domanda che si pongono anche molti politici. Dopotutto gli abruzzesi all’estero non possono votare alle elezioni regionali e amministrative, quindi tendono ad essere trascurati.

            É comprensibile che i politici si concentrino sulle poltrone, ma non si comprende come il mondo economico, ed anche quello accademico, possa ignorare l’importanza dell’abruzzese all’estero.

            Basterebbe consultare i resoconti industriali per vedere come gli abruzzesi all’estero sono proprio quelli che di piu’ viaggiano in Abruzzo, quelli che consumano prodotti abruzzesi nei loro paesi esteri di residenza e quelli che piú promuovono la regione. Senza gli abruzzesi all’estero, l’Abruzzo sarebbe ricco come il Sahara senza petrolio.

            Il sottotitolo di questo terzo volume de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” é “Come avere successo all’estero”. Infatti il libro presenta 58 personaggi che sono partiti da 36 paesi dell’ Abruzzo diretti in 12 nazioni diverse, e li’ hanno ottenuto successo.

            Mentre in passato l’Abruzzo esportava soprattutto mano d’opera, oggi esporta cervelli, anzi “cervelloni” in tutti i settori. Nel libro si trovano molti esempi da seguire per chi volesse idee su come avviarsi verso una buona carriera e dovrebbe essere una lettura prioritaria per i giovani.

            Per l’editore e l’autore promuovere gli abruzzesi all’estero in Abruzzo é un progetto “multi-tasking”: infatti il libro verrá presentato in quattro localitá, coprendo tutte le provincie: Pescara (3 luglio), Giulianova (9 luglio), Castel Nuovo (17 luglio) e Montenerodomo (22 luglio).

            A Pescara ci saranno come relatori: Laura Di Russo e Maurizio Fala, rosetano emigrato in Peru. A Giulianova: il medico Pietro Campanaro, la scrittrice Cristina Mosca, il Sindaco Jwan Costantini, il giornalista Walter De Berardinis e la trasmissione video a cura di Francesco Marcozzi.

A Montenerodomo, durante l’anteprima del John Fante Festival e del Premio Benedetto Croce: Giovanna Di Lello e Antonio Bini, direttore di “Abruzzo nel Mondo”. A Castel Nuovo San Pio: l’imprenditore Mario Daniele, il giornalista de “L’Osservatore Romano” Generoso D’Agnese, lo scrittore Goffredo Palmerini.

            Naturalmente sia l’editore, Arturo Bernava, che l’autore Dom Serafini saranno presenti a tutti gli eventi. Per aggiornamenti e dettagli sulle presentazioni é possibile consultare la pagina Facebook de “I Messaggeri dell’Abruzzo nel Mondo”. https://www.facebook.com/I-messaggeri-dellAbruzzo-nel-mondo-100125355070882




Giulianova. Presentazione dell’ultima fatica editoriale del prof. Giovanni Di Leonardo “Gaetano Braga, l’artista e il violoncello incantatore”. Sabato 18 giugno, ore 18,00, Palazzo Kursaal.

Per non dimenticare Gaetano Braga. Presentazione di una sua ricca biografia
Il 18 giugno 2022, alle ore 18,00, a Giulianova, Palazzo Kursaal, sarà presentato il libro di GIOVANNI
DI LEONARDO, Gaetano Braga, l’artista e il violoncello incantatore. Un musicista europeo del
secondo Ottocento. Contiene note su Gaetano Ciaudelli, sui Gagliano, liutai in Napoli, ed altri. Con
la consulenza musicale del M° Sergio Piccone Stella.
È un lavoro unico, di 560 pagine, nato da una ricerca ventennale, caratterizzato da rigore scientifico
e ricco di materiale inedito, che ripercorre la vita del Violoncellista abruzzese dall’infanzia ai
palcoscenici europei più importanti dell’epoca, seguendolo fino in America, dove fu definito «King
Violoncellist».
Con il suo Stradivari, del 1731, ha incantato ed ammaliato chiunque lo ascoltasse; egli ha lasciato
importanti composizioni musicali da camera, da La leggenda Valacca ad una decina di Opere liriche.
Questo lavoro di ricerca ci farà riscoprire un insigne artista che ha “rischiato” di essere dimenticato,
eppure egli deve essere posto vicino alle figure più importanti della nostra Terra, come D’Annunzio,
Michetti, Barbella, Palizzi, Tosti, con i quali, peraltro, ha coltivato a lungo amicizia ed interessi
culturali, lasciandone ampia memoria nei suoi Diari.
Si ringraziano: l’Amministrazione Comunale, in particolare il Sindaco, Iwan Costantini, e l’Assessore
alla Cultura, Paolo Giorgini; la Presidenza del Consiglio Regionale, ed il Consigliere Regionale Dino
Pepe, per l’interesse e la sensibilità mostrati verso questo progetto.
Il programma del pomeriggio prevede:
Saluto delle Autorità; a seguire un breve intervento del Dott. Mauro Amato, del Conservatorio
Musicale di San Pietro a Maiella di Napoli, che ricorderà il luogo in cui Braga si è formato.
La presentazione dell’opera è a cura dell’Avvocato Gianfranco Cocciolito, di Teramo, storico.
A conclusione della serata, ci sarà un prezioso saggio musicale del M° Sergio Piccone Stella, con il
Soprano Sara De Flaviis ed il violoncellista Antonio D’Antonio. Saranno eseguiti brani scelti del
ricco repertorio melodico di Gaetano Braga.
Si ricorda la data dell’evento: sabato, 18 Giugno 2022, ore 18,00.
Ingresso libero
Associazione Culturale “G. Braga” onlus
Orchestra Giovanile “I Sinfonici”




Teramo. Editoria: presentazione del romanzo “Io sono di Aspies giovane valoroso del PRETUZIO” di Nicolino Farina. Mercoledì 25 maggio, ore 18

Mercoledì 25 Maggio 2022 alle ore 18, nella Sede Caritas di Via Vittorio Veneto 11, a Teramo, la stagione primaverile del Salotto culturale “Prospettiva Persona” 2022 (patrocinio MIC e Fondazione Tercas), insieme con l’UPM, propone la presentazione del romanzo “Io sono di Aspies giovane valoroso del PRETUZIO” di Nicolino Farina, Pubblicato da Artemia Nova Editrice., 2022.

La cittadinanza è invitata
Relatore Nicolino Farina, legge Sara Palladini
L’incontro sarà in presenza e sulla piattaforma Google meet. Vi manderemo il link per collegarsi. IN PRESENZA: si consiglia mascherina FFP2
È possibile iscriversi gratuitamente, inviando l’adesione (indicando nome, cognome, email) all’indirizzo segreteriasalottoculturale@gmail.com
Approfondimento
Aspies Pompelio è un pretuziano di diciotto anni che vive le inquietudini della sua età e del suo tempo all’epoca del VII secolo a.C. Vive a Campii (Campli), la cittadella che identifica un vasto territorio ricco di borghi, posta ai piedi dei Monti Gemelli, a ridosso di pascoli montani, boschi, colline e fiumi, non lontana da Pretut (Teramo), la capitale dello Stato, e dal mare. Un episodio traumatico vissuto da bambino, gli ha segnato profondamente l’anima. Diventato un valente cavaliere della milizia pretuziana va a difendere la sua comunità in scontri armati che lo vedono protagonista. L’amore travolgente per Livia gli ruba ogni pensiero. Il romanzo non vuol essere un trattato di storia ma un racconto avvincente, capace di suscitare emozioni e interesse in chi lo legge.




Teramo. L’autore Francesco Galiffa ospite del Salotto Culturale “Prospettiva Persona”. Mercoledì 11 maggio, ore 18,00.

Mercoledì 11 Maggio  2022 alle ore 18,  nella Sede Caritas di Via Vittorio Veneto 11, a Teramo, la stagione primaverile del Salotto culturale “Prospettiva Persona” 2022 (patrocinio  MIC e Fondazione Tercas), insieme con l’UPM, propone una rilettura delle donne vibratiane del novecento   attraverso il libro di Galiffa Francesco, Eravamo contadine, Arsenio, 2021, a cura di Elisa Di Biagio

L’incontro sarà  in presenza e sulla piattaforma Google meet

È possibile iscriversi gratuitamente, inviando l’adesione (indicando nome, cognome, email) all’indirizzo segreteriasalottoculturale@gmail.com 

 

 “Sono venticinque le donne della Val Vibrata, figlie di mezzadri o di piccoli proprietari, che si raccontano nel libro “Eravamo contadine” di Francesco Galiffa. Storie di vita che attraversano buona parte del ‘900, consumato in un angolo d’Abruzzo, ma significative di una cultura che non possiamo circoscrivere all’interno dei confini di un territorio. Il titolo indica il percorso interpretativo scelto dall’autore e sottintende la polivocalità di una narrazione che ambisce a tracciare una storia collettiva sia pure in ambito locale. È una vita in gran parte piena di fatiche e di sacrifici quella che emerge dalle testimonianze raccolte e riordinate in capitoli che seguono le stagioni della vita (infanzia, fidanzamento, matrimonio, maternità) e il lavoro, in campagna e in casa.” (dalla prefazione di Maria Rosaria La Morgia)

Arsenio edizioni 2021

 

In presenza: si consiglia mascherina FFP2.     Sarà presente l’autore

La cittadinanza è invitata

  Francesco Galiffa è nato nel 1947 a Nereto (Teramo), dove vive tuttora. Si è laureato in Lettere Moderne a Chieti discutendo una tesi sul Brigantaggio post-unitario in Provincia di Abruzzo Ultra I  (Teramo).

Ha insegnato materie letterarie alla Scuola secondaria con particolare attenzione alla  didattica attiva. Matteo Di Natale, che ha curato la postfazione, sottolinea come F. G. abbia “letteralmente setacciato gli aspetti più interessanti della cultura contadina: la vita rurale, gli antichi mestieri, gli usi, le tradizioni, i racconti popolari, la cucina tipica»

     Appassionato di ricerca antropologica del territorio neretese e vibratiano, ne dà conto attraverso le sue pubblicazioni.




Macerata. Arte: Fra cielo e terra – Alfredo Celli, Giancarlo Costanzo, Fabrizio Mariani e Anna Iskra Donati. Martedì 3 maggio, ore 18




Giulianova. Sabato 6 maggio, ore 18,00, presentazione del nuovo libro dello storico Sandro Galantini “Giulianova da Scoprire” della Ricerche&Redazioni.

Sabato 6 maggio, alle ore 18 al Kursaal di Giulianova Lido, verrà
presentato il nuovo libro di Sandro Galantini “Giulianova da scoprire.
Personaggi, storie e curiosità che forse non sai” (Ricerche&Redazioni).
Dopo i saluti del sindaco Francesco Mastromauro e del dottor Claudio
D’Archivio, titolare del Gruppo Medico D’Archivio, partner della
pubblicazione, Galantini illustrerà con l’ausilio di immagini il
contenuto del volume. Coordina il giornalista Simone Gambacorta.
“Giulianova da scoprire” è un volume di 156 pagine ricco di immagini
d’epoca, mappe e cartografie tratte da archivi italiani pubblici e
privati. Concepito in una veste editoriale di forte impatto, con copertina
rigida, carta patinata di pregio e rilegatura artigianale, il libro è
articolato in trenta sintetici ma densi capitoli attraverso i quali si
ripercorre, dal Cinquecento ai giorni nostri, una Giulianova segreta,
sconosciuta, tra storie intriganti e poco note, personaggi illustri ma
spesso ignoti, monumenti, architetture, gustosi aneddoti e ricordi
d’altri tempi. Ne emerge un racconto avvincente grazie anche
all’impostazione volutamente divulgativa.
La manifestazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale.

Giuseppe Acquaviva d'Aragona, Vescovo 7 b 12 a 20 d Copertina libro GIULIANOVA DA SCOPRIRE




TERAMO. Terremoto: report di Lunedì 7 Novembre, ore 18,30

 

 

Sono state emanate, oggi, 6 Ordinanze di sgombero che interessano stabili nelle frazioni di Valle san Giovanni, Contrada Collepiano e, nella cinta urbana, in Via Delfico. Le Ordinanze hanno coinvolto 10 famiglie.

 

Intanto, gli sgomberati dei giorni precedenti hanno optato in 6 casi per strutture ricettive e in 10 per l’Autonoma Sistemazione.

 

Nell’immobile della ASL di circonvallazione Ragusa, sono stati dichiarati inagibili 3 uffici del secondo piano; in ogni caso tutte le attività dell’intero stabile proseguono regolarmente.

 

Ricordiamo che per le famiglie sfollate, sono a disposizione gli uffici municipali secondo la seguente modalità: dalle ore 8.00 alle 14.00 presso l’Assessorato ai Servizi Sociali, in via D’Annunzio; dalle ore 15.00 alle 20.00 presso il COC; nel Comando di Polizia Municipale.

 

I tecnici DICOMAC hanno proseguito anche per la giornata odierna le verifiche nelle scuole; verifiche che continueranno ancora per domani e dopodomani.