L’AQUILA. senza libro (con memoria) installazione di Marco Cordero a cura di Alberto Melarangelo e Francesca Referza

senza libro (con memoria)

installazione di Marco Cordero

a cura di Alberto Melarangelo e Francesca Referza

Festa Democratica Nazionale sulla Cultura

Dal 7 settembre al 12 settembre
L’Aquila

Parco della Basilica di Collemaggio

Giovedì 8 settembre 2010 inaugura senza libro (con memoria), installazione di Marco Cordero a cura di Alberto Melarangelo e Francesca Referza. Nel corso della manifestazione sarà proiettato il video, realizzato da Paolo Pochettino, che riprende le fasi della creazione dell’opera.

L’installazione realizzata da Marco Cordero rientra nel programma di iniziative organizzate nell’ambito della Festa Democratica Nazionale sulla Cultura (7-12 settembre 2010 Collemaggio, L’Aquila). La scelta de L’Aquila è stata fatta per tenere alta l’attenzione sulla città, sul dramma che hanno vissuto e tuttora stanno vivendo i suoi cittadini. La festa si svolgerà nella località Parco del Sole – Collemaggio, non sarà soltanto una kermesse di spettacolo ma anche un momento di incontro, discussioni e formazione.

Nel corso dei 6 giorni saranno organizzati una serie di laboratori-workshop per i giovani aquilani. In collaborazione con la Contrasto sarà organizzato un laboratorio di fotografia con i fotografi Davide Monteleone e Martino Lombezzi. Le foto diventeranno in seguito una mostra che girerà tutta l’Italia e racconterà la città vista dai suoi abitanti.

Con l’Accademia dell’Immagine de L’Aquila ed altre rappresentative personalità del mondo del cinema sarà organizzato un laboratorio sull’audiovisivo e con la Scuola Holden di Alessandro Baricco un laboratorio di scrittura.

Cinque artisti tra i più significativi del panorama nazionale delle ultime generazioni come Bruna Esposito, Donatella Spaziani, Giuliano Lombardo, Marco Fedele Di Catrano, Fabrizio Sartori, lavoreranno ad un’unica istallazione site specific nella Piazza del Duomo. Anche altri artisti contemporanei come il piemontese Marco Cordero si dedicheranno in modo specifico alla città. Tutti gli artisti e le energie positive della città saranno coinvolte e saranno protagoniste in queste giornate in cui il Partito Democratico dedicherà alla cultura ma soprattutto a L’Aquila.

“Come promesso dal segretario, Pier Luigi Bersani, e dai parlamentari del Pd, il nostro impegno per L’Aquila deve continuare. L’idea di coinvolgere il mondo della cultura ha l’obiettivo da un lato di contribuire anche attraverso il ‘racconto’ artistico a squarciare il velo della propaganda del governo, dall’altro a rafforzare attraverso i laboratori i semi della creatività ancora così vivi tra gli aquilani”. Questo il commento di Matteo Orfini, responsabile Cultura del Pd, a proposito della scelta di svolgere a L’Aquila la Festa nazionale della Cultura.

Marco Cordero lavora con un materiale inedito come il libro, che, formato com’è da numerose pagine di carta, ha tutta la consistenza di un materiale solido e difficile da lavorare proprio come lo è il legno da cui prende origine. L’artista tratta il libro come fosse un materiale da scavare e lavorare. Disposti di taglio, appoggiati a terra e accostati uno a uno, Cordero ha utilizzato oltre trecento volumi per realizzare l’installazione originale. Al centro, scavando le pagine, l’artista ha ricavato la sagoma di una figura seduta, intenta a leggere.

L’opera fu presentata per la prima volta nella primavera del 2007 nella galleria torinese 41artecontemporanea. A partire da quella prima installazione, dal titolo Aria, Marco Cordero ha ipotizzato uno sviluppo successivo del lavoro proprio in relazione alla città dell’Aquila. Materia prima del progetto è da una parte il libro, universale ma al tempo stesso intimo, dall’altra la comunità aquilana, colpita nella sua identità dal sisma del 6 aprile 2009. La presentazione dell’installazione durante i giorni della Festa Democratica Nazionale sulla Cultura, va dunque intesa solo come il momento iniziale di questo lavoro in progress che sarà sviluppato nel tempo dall’artista, in collaborazione con il PD nazionale e locale. Si tratterà di aggiungere altri libri, sui quali l’artista disegnerà per via di levare altre sagome, fino a creare una sorta di tappeto di figure silenziose intente a compiere semplici gesti quotidiani. L’idea alla base della proposta di Marco Cordero agli aquilani è quella del recupero di una memoria individuale che si rafforzi ed acquisisca nuovi significati attraverso il contatto con la memoria collettiva. Il titolo del lavoro senza libro (con memoria) in effetti sottolinea una sottrazione, quella materiale del libro che verrebbe donato singolarmente dai cittadini all’artista, ma al tempo stesso richiama la necessità del ricordo che risulta ancora nitido solo se condiviso.

..ricoprirò il pavimento – spiega l’artista – con dei libri (con 3000 libri si ricoprono circa 16 m quadri). I libri verrebbero donati da persone, aquilani e non,  a cui viene chiesto di donarne uno per loro significativo.

Lo spazio dovrebbe essere uno spazio articolato con un carattere e una storia.

Sparse appariranno delle impronte di corpi seduti, appoggiati, sdraiati.
I libri verrebbero chiesti a molte persone. Come singoli che affermano un proprio rapporto privato con un oggetto, una storia, una parola.
Lavoro relazionale? Non saprei. Nasce come azione individuale. Al suo interno comprende, esplicitamente, un materiale a alto valore simbolico collettivo. Ed  ha bisogno della partecipazione e dell’intervento di molte individualità, sulla base di una loro propria esperienza intima e privata.

Marco Cordero si avvicina ai libri con attenzione e discrezione. Cordero scava nella profondità della materia cartacea, infilandosi tra capoversi e lettere stampate con scalpello e flessibile. L’intenzione espressiva e la pratica artistica, si inserisce nella sintassi grafica del libro con una sensibilità diretta, spontanea, che si sgancia dall’interpretazione del testo, come ricerca volontaria di alcune parole. L’oggetto libro costituisce un importante capitolo relazionale nella memoria privata dell’artista.