GIULIANOVA. GENTE IN COMUNE: CHE FINE HA FATTO IL PIANO DI COMUNALE DI EMERGENZA?

 

Era l’ottobre del 2012 quando il Sindaco Mastromauro annunciava l’adozione del Piano Comunale di Emergenza previsto dalla Legge n. 100 del 12/07/2012.

Protezione Civile
Protezione Civile

“Abbiamo finalmente uno strumento aggiornato – affermava il sindaco Francesco Mastromauro – per definire gli eventi calamitosi che potrebbero interessare il nostro territorio, e che in effetti si sono verificati nel recentissimo passato, per prevedere gli scenari possibili ed organizzare quindi le procedure operative per una pronta, coordinata ed efficace risposta. Il Piano, infatti, permette di pianificare le azioni preventive organizzando, nel migliore dei modi, l’assistenza immediata alla popolazione colpita. In sostanza è un vero e proprio supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza dovuta ad un evento calamitoso col massimo livello di efficacia”.
“Per l’approntamento del Piano – specificava il vicesindaco Gabriele Filipponi – si è proceduto all’analisi delle caratteristiche del territorio comunale e dei rischi naturali o derivanti dalle attività antropiche, individuando quindi le disponibilità di personale e mezzi nell’ambito comunale stesso, assegnando i compiti e definendo le procedure di intervento in caso di emergenza”.
Nel Piano Comunale di Emergenza sarebbero state previste 14 aree di attesa,  luoghi nei quali deve essere garantita la massima assistenza alla popolazione immediatamente dopo l’evento calamitoso, oppure successivamente alla segnalazione della fase di preallarme, individuate nelle seguenti zone: Campo delle Fiere, Piazza Bellini, Piazza Buozzi, Ruetta Scarafoni (dietro Ospedale), Piazza nella parte posteriore della scuola di Colleranesco, Piazza della Trinità–Chiesa a Case di Trento, Parco Annunziata (Viale dei cedri), Piazza Roma, Piazza Dalla Chiesa, Piazza Dalmazia, Piazza Fosse Ardeatine, Parco Vuillermin-Parco degli Eucalipti, Piazza di Villa Pozzoni e parcheggio di Via Ripoli. A queste si aggiungevano 5 aree di accoglienza, in grado di accogliere ed assistere la popolazione allontanata dalle proprie abitazioni, ubicate rispettivamente nella Pista di atletica in Zona Orti, nel Campo sportivo Castrum, nel Campo sportivo dell’Istituto Gualandi, nel Parco Chico Mendez e nel parcheggio di Via Ippodromo.
Lo Stadio Fadini era stato invece stato individuato quale area di ammassamento, deputata cioè a raccogliere uomini e mezzi necessari alle operazioni di soccorso alla popolazione.  Cuore pulsante del sistema di intervento avrebbe dovuto essere il C.O.C., Centro Operativo Comunale, ubicato nella nuova e moderna sede della nostra Polizia Municipale.
 
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