Pescara. Carnevale al museo, due giornate tra giochi e laboratori

Carnevale

 

Se il carnevale è un gioco speciale. Il Museo delle Genti d’Abruzzo, in via delle Caserme a Pescara, organizza due giornate, dedicate ai ragazzi dai sei anni in su, per riscoprire le radici di una festa antica, tradizionale, amata proprio per essere l’ultima ventata di allegria prima dei quaranta giorni che portano alla Pasqua. E alla primavera.

Domenica 27 febbraio e martedì 1 marzo, dalle 17 alle 19, un laboratorio tematico fa ripercorrere, anche attraverso la creatività, la storia del carnevale, attraverso la riscoperta delle maschere caratteristiche abruzzesi, i pulgenell, con i loro coloratissimi cappelli. Ogni bambino sarà guidato proprio nella realizzazione di un cappello che poi porterà con sé per ricordo. Nell’arco delle due ore ci sarà anche una visita guidata nelle sale delle feste tradizionali e poi ancora tante attività laboratoriali. E che carnevale sarebbe senza mascherine? Al Museo delle Genti i bambini potranno andare vestendo il costume scelto per l’occasione.

“Con questa iniziativa chiudiamo la stagione invernale e ci apriamo al calendario di appuntamenti per la primavera – sottolinea Valentina Carota, che cura l’organizzazione dei laboratori – In questi mesi abbiamo assistito a una ripresa importante delle attività culturali, soprattutto quelle indirizzate ai più giovani, che stanno recuperando il senso e il piacere dello stare insieme. I posti per l’appuntamento di domenica sono andati esauriti molto rapidamente, per questo abbiamo deciso di aggiungere anche il pomeriggio di martedì, ultimo giorno di carnevale, per offrire qualche opportunità in più”.

E’ possibile prenotarsi entro le 13 di venerdì 25 febbraio contattando il numero 085451026 (interno 1 o 2) o inviano una mail a didattica@gentidabruzzo.it.

“Da sempre curiamo molto l’attività laboratoriale – afferma Letizia Lizza – come strumento di promozione culturale sul territorio: le attività sono rivolte alle famiglie e alle scuole, non solo come supporto educativo ma come accompagnamento della didattica attraverso la manualità, lo stimolo alla creatività e la conoscenza di base di elementi di storia e antropologia declinati a misura di bambino”.