Giulianova. Lutto: un ricordo personale del collega Giuseppe (Peppino) Lisciani.

Nella foto a tavola. Cena al ristorante “Giardino” (forse 1960) in occasione del Premio Teramo, da sinistra: Diego Valeri, Francesco Campanella, Giuseppe (Peppino) Lisciani, Luigi Braccili, Arturo Fagiani, Fernando Aurini e Giuseppe De Sanctis. Si segnala in secondo piano la presenza di Carlo Bo (Rettore dell’Università di Urbino e critico letterario).

Nella foto di gruppo scattata sull’angolo tra Corso San Giorgio e Via dell’Arco il 31 dicembre del 1959 o 1960, in piedi da sinistra: dott. Claudio Pieranunzi (già giocatore di basket), Giammario Sgattoni (giornalista e poeta), Sandro Morriconi, Gabriele De Laurentiis (già corrispondente de Il Giornale d’Italia), Francesco Campanella (Il Tempo), Enrico Giannella (Il Tempo), Giuseppe (Beppe) Monti (fotoreporter de Il Tempo e Il Messaggero), Sigfrido Micheli, Fernando Aurini (giornalista e bibliotecario), Giuseppe (Peppino) Lisciani, Marcello Martelli (giornalista), Giuseppe Melarangelo (giornalista de L’avanti e Paese Sera).

Il mio ricordo del collega giornalista Giuseppe Lisciani. Con Peppino, come lo chiamavano gli amici di sempre, quando avevamo modo (raramente) di scambiare due battute, parlavamo anche del passato del giornalismo teramano. Gli ricordavo sempre, citando le tre opere importantissime per le mie ricerche storiche sulla guerra in Abruzzo, di averlo incontrato già nei suoi scritti o citazioni: il suo libro scritto con il collega Marcello Martelli “Teramo dal Fascismo alla Resistenza”, edito con la CETI di Teramo nel 1963; il libro dello storico Luigi Ponziani “Due Secoli di stampa periodica abruzzese e molisana”, edito con la Interlinea di Teramo nel 1990 e quella del compianto prof. Lucio De Marcellis “Fernando Aurini – Memorie d’Abruzzo”, edito con la Edigrafital di Teramo nel 2006. Mi raccontava di come, in modo pionieristico, si lavorava nelle redazioni del primo dopoguerra teramano: tra gli anni ’50 e ’60, oltre ad essere corrispondente di alcune testate nazionali, fu direttore responsabile del mensile “Il Cittadino”, periodico dei giovani Repubblicani (1962-63) e di aver fatto parte della testata de “Il Giornale d’Abruzzo e Molise”. Ho avuto il privilegio di vedere la sua importante biblioteca immersa nella campagna moscianese e di assaporare, anche se per pochi attimi, la sua genialità. Con lui ho apprezzato e conosciuto alcuni suoi più stretti collaboratori, come le scrittrici Caterina Falconi e Gabriella Santini; approfondito l’amicizia con il collega, Marcello Martelli, Franco Baiocchi e Ludovico Raimondi che con lui dirigeva “Derby” nell’eterno dualismo calcistico Teramo-Giulianova; scoprire che il prof. Elso Simone Serpentini, con cui collaboro nelle ricerche storiche legate alla guerra, è cugino della moglie Sofia; con il critico d’arte Giuseppe Bacci e l’artista Gigino Falconi. Proprio con Falconi avevo visto quel mecenatismo culminato con la mostra “Arte e Industria – ciclo pittorico Abbracci” del 23 settembre del 2016 a Sant’Atto, presentando l’ultima opera: “Abbracci – Volta ottagonale”, composta da otto grandi soggetti poetici presentati da un altro grande e compianto giuliese, il prof. Francesco Tentarelli. Anche se la morte ci toglie le persone care, rimangono le opere e le idee che sicuramente rimarranno per tanto tempo. Che la terra ti sia lieve prof.. Alla moglie Sofia Serpentini ed i figli, Franco, Davide e Alessandra, un forte abbraccio. Speriamo, in un futuro prossimo, di organizzare un momento culturale per ricordare il “Peppino” giornalista.

Le foto storiche sono liberamente tratte dal libro di Lucio De Marcellis dedicato all’indimenticabile Fernando Aurini.
Walter De Berardinis